Cronaca

Amici Centro Italia, è fatta Casalasco, parmense e cremonese nel 'Cratere'

I volontari continueranno a raccogliere e ripartiranno, probabilmente già a maggio. "Al di là dei nostri limiti umani - concludono - ognuno di noi può fare qualcosa. Quella gente ci è entrata nel sangue"

CASALMAGGIORE – Il rientro dell’ultimo mezzo stanotte, poco prima delle due. Il gruppo Amici Centro Italia (formato da volontari di Martignana, Casalmaggiore, Cremona, Parma e Tallignano) è rientrato dalla distribuzione effettuata ad Amatrice e frazioni, Norcia, Preci ed Aringo. Tutto il materiale raccolto grazie alle donazioni di ditte (Cantini e AFM nel Casalasco, Bormioli e Parmalat nel parmense, Walcor nel cremonese solo per citarne alcune) e privati è stato portato a destinazione grazie ai volontari del luogo e al WWF che ha dato una mano. Qualche intoppo c’è stato solo nel giro di Norcia, legato al fatto che purtroppo il fioccato ed il materiale per animali da allevamento raccolto era poco rispetto alle attese ed i mezzi e il pellet ci sarà solo nel prossimo dei viaggi perché con i mezzi a disposizione, non si riusciva a fare di più e i cinque furgoni ed un fuoristrada erano stracarichi di altro materiale (soprattutto animali da affezione e per la gran parte alimenti umani e prodotti per le pulizie, oltre ad alcuni grandi elettrodomestici consegnati in loco), ma questo non ha inficiato il positivo sviluppo dell’iniziativa partita nel pomeriggio di sabato. “Non siamo volontari di professione – esordiscono gli Amici del Centro Italia – ed ogni volta cerchiamo di imparare qualcosa di nuovo anche dal punto di vista organizzativo perché aiutare in maniera capillare più gente è operazione davvero molto più complessa di quello che si possa immaginare. Inoltre dipendiamo da quel che ci donano, e dai mezzi che riusciamo a portare giù. A nostre spese, salvo qualche caso”.

La base di partenza è stata fissata – grazie all’interessamento di Antonella Schmidt Poma del WWF – a Posta, frazione di Rieti dove tutti i mezzi sono giunti nella tarda serata di sabato. Le consegne sono state effettuate poi nei vari punti fissati. Saletta, Casale, Cossito, Rocchetta di Amatrice, Cornillo Vecchio, Prato di Amatrice, Collecreta, Casali di Sotto e Casali di Sopra, Scai e Aringo (AQ) per l’ultima tappa prima di riprendere la strada di casa.

“Non è cambiato un gran ché da febbraio – raccontano i volontari – c’è sempre tantissimo da fare ma qualche piccolo sorriso in più, per lo meno, lo abbiamo incontrato. Gente di grandissima dignità ed altruismo, non ha voluto più roba di quella che a loro serviva. Abbiamo incontrato allevatori, persone che vivono nelle roulotte o in container, o altri, come l’amica Fabiana volontaria animalista di Aringo, vittima di un altro terremoto, che aspettano l’agibilità o i lavori della propria abitazione dal 2009. Tutti gli incontri sono stati intensi, ne raccontiamo tre. Il primo a Cornillo Vecchio, con Claudio che già avevamo conosciuto, allevatore, che ci aspettava con una torta fatta dalla moglie appositamente per noi e che ci ha raccontato che nei prossimi giorni finalmente gli porteranno un refrigeratore per il latte dal quale potrà ripartire per la propria attività. E’ stata una mezz’ora bella, lo abbiamo trovato un po’ più sorridente dell’ultima volta. Sta ripartendo con le piccole cose: nelle settimane scorse ha piantato pure i fiori davanti casa. Sembra una cosa normale, ma non lo è: è un piccolo segno della ripartenza, che ci ha mostrato con orgoglio. Ci ha abbracciato tutti, ad uno ad uno dicendosi contento quando arriva gente a trovarlo. Il secondo incontro intenso è stato quello a Casali di sopra. Un paese abitato da dieci anime. Ad un certo punto è arrivato un agricoltore con una bottiglia di vino bianco e ha voluto facessimo un brindisi sulla strada. L’ultimo a Casali di Sotto, con un ex imprenditore edile. Sta ricostruendo, da solo e con l’aiuto del WWF, una zona per i propri animali. Il materiale usato per il muro di cinta della casetta in legno che costruirà a breve, è pietra dei crolli. Da una stagione che ha lasciato il segno ad un’altra che piano piano riparte. L’ospitalità e la cordialità sono caratteristiche che abbiamo incontrato in tanta gente, e ci ha commosso”.

I problemi sono ancora tanti: “Ci sono frazioni spettrali in cui tutto o quasi è rimasto come nell’agosto scorso. Nelle case sventrate restano i segni della vita che c’era. Tante le persone in difficoltà, e tanti gli animali che attendono cibo. Gatti soprattutto, ma non solo. I vigili del fuoco, la protezione civile, il volontariato del luogo e le persone fanno quello che possono, a volte pure di più. I convogli dei volontari si sono, come ci ha raccontato qualcuno dei residenti, ridotti col passare del tempo, ma continuano. Abbiamo incontrato la polizia municipale di Sassari con un furgone. A Aringo l’amica Fabiana attende l’agibilità e l’intervento nella propria casa dal 2009, anno del terremoto aquilano. Ci ha raccontato, con disperazione, che tanti paesi come Aringo sono destinati a morire lentamente perché quasi tutto è fermo. Paradossale anche la situazione di chi, con la casa crollata, sta pagando il mutuo nonostante non abbia più nulla. Oltre al danno, la beffa. C’è tantissimo da fare, e non possono essere i volontari a sostituirsi allo stato, che soprattutto nei centri minori, è assente. L’emergenza non è finita: non è finita all’Aquila nei centri minori, figurarsi nell’area dell’ultimo terremoto, in quello che chiamano il cratere. Spesso hai l’impressione di paesi completamente o quasi abbandonati a se stessi, in attesa di qualcosa che non c’è. E’ una situazione complessa e difficile, che lascia il segno anche a chi, come noi, va a portare quelle cose che raccoglie. Figurarsi alle persone che sono nate e vissute qui”.

I volontari continueranno a raccogliere e ripartiranno, probabilmente già a maggio. “Al di là dei nostri limiti umani – concludono – ognuno di noi può fare qualcosa. Quella gente ci è entrata nel sangue: ora abbiamo i numeri di telefono di ognuno di loro. Prima di ripartire chiederemo di cosa hanno necessità, proprio affinché i viaggi siano i più mirati possibili. La soddisfazione più grande? Quella in questa Pasqua di aver portato uova a oltre 250 bambini grazie a Walcor. Immaginiamo il loro piccolo sorriso e questo ci rincuora”.

Nazzareno Condina

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