Politica

Contributo scuola, accuse pesanti. Tascarella: "Valentini millanta". E lei: "Provocatore"

Ruberti: "L'istruzione e la scuola devono sempre essere messi al primo posto. L'assessore non dice una bugia, dice che il contributo della giunta passa da 7500 a 10 mila euro. Cos'é che cambiava? Il metodo".

CASALMAGGIORE – Diritto di critica politica o cabaret? Con questo dubbio amletico espresso dal presidente del Consiglio Comunale Marco Micolo, e con l’invito ad essere più ‘seri’ quantomeno negli atti ufficiali è stata discussa, ieri sera in consiglio, la mozione che aveva per oggetto l’aumento delle spese di contributo per la scuola Primaria, a firma dei consiglieri di CNC Pierluigi Pasotto, Calogero Tascarella e Mirca Papetti. “Sono stato tentato di non ammettere alla discussione questa mozione – ha chiarito l’avvocato Micolo – perché va bene il diritto di critica sancito dalla costituzione, ma quando questa si trasforma in cabaret questa garanzia, almeno dal mio punto di vista, nel rispetto dei consiglieri che sono qui con serietà a fare il loro lavoro ed esprimere la loro opinione mi sembra che trasli un po’ da quella che è la sua funzione. Il tono di questa mozione, il modo in cui è stata scritta e presentata, secondo me, se si fosse trattato di una discussione orale il problema non c’era. Nel momento in cui un documento scritto si fa più che critica politica a mio avviso cabaret è irrispettoso nei confronti degli altri consiglieri”.

A rispondere al preambolo del presidente del Consiglio Pierluigi Pasotto: “Io apprezzo – ha detto in tono ironico Pasotto – la solerzia nel richiamare noi, però la esorto a prestare più attenzione a quello che viene detto in questo consesso perché la forma è forma, ma la sostanza è sostanza. Delle volte lei si distrae, soprattutto quando le cose non riguardano noi ma riguardano la sua maggioranza, perché le ribadisco che lei non è super partes così come dovrebbe essere un presidente del Consiglio, parere personale come il suo. Lei tende a distrarsi, vorrà dire che d’ora in poi la ridesteremo”.

Tornando alla mozione, è stato il consigliere Calogero Tascarella ad illustrarla. “E’ conseguente alla presentazione del piano per il diritto allo studio e alla polemica che ne è seguita – ha spiegato il consigliere di CNC – e il nostro gruppo, considerate le vibranti affermazioni dell’Assessore Sara Valentini durante il Consiglio Comunale, circa l’aumentato contributo di funzionamento concesso agli istituti comprensivi rispetto a quello concesso dall’amministrazione Silla, chiede che venga votato favorevolmente l’aumento di un euro rispetto al contributo dell’amministrazione Silla in modo che l’assessore stesso non debba più millantare meriti impropri”.

A rispondere lo stesso assessore: “Purtroppo rilevo che il consigliere Tascarella – ha risposto Sara Valentini – piuttosto che approfondire e di cercare di capire come la giunta sia arrivata a deliberare un importo sul contributo di funzionamento nei confronti degli istituti Marconi e Diotti stia utilizzando il gioco dei numeri con finalità un po’ troppo provocatorie col solo scopo di mettere in cattiva luce la sottoscritta e la giunta. Mi spiace perché a me il gioco di chi rilancia importi o cifre solo per cercare di conquistare la sensibilità delle famiglie è un gioco che non mi piace, non mi appartiene e a cui non voglio giocare. Ho troppo rispetto per le famiglie. Sento il bisogno di fare un distinguo sul metodo anche perché quello rilevato al momento del mio insediamento è partito da delle delibere che vi erano agli atti e sulla base di quello ho iniziato a costruire il mio lavoro e la mia proposta alla giunta constatando che negli anni precedenti al mio mandato, per il funzionamento si erano stanziati 7500 euro alla Marconi e 7500 euro alla Diotti. Era chiaro che in modo trasparente l’amministrazione Silla evidenziava che l’importo totale concesso era di 15 mila euro. Credo come in tutti i comuni la valutazione venisse fatta in base alla disponibilità economica e con un confronto con le allora dirigenti e sul verificare anno per anno se quegli importi erano sufficenti, lasciando agli uffici la verifica degli eventuali ed ulteriori richieste, creando in qualche modo una diversità di trattamento e provocando a volte una mancanza di controllo rispetto alle richieste aggiuntive”.

L’assessore poi ha spiegato il suo metodo che si è basato sulla conoscenza delle necessità, cercando di capire come lavorare insieme ai dirigenti per trovare delle soluzioni. “Questo lavoro di sinergia con la scuola ha permesso alla giunta di deliberare con coscienza e dare la certezza che l’intervento dei 20 mila euro su entrambi gli istituti rispecchiasse il frutto di un’analisi condivisa tra comune e scuola”. Certezza della spesa, conferma dell’impegno dell’amministrazione. “Ritengo che nel mio ruolo, per come sono fatta io e per come è il mio metodo di approcciarmi  alle esperienze non sia il valutare i 1000 euro in più o in meno rispetto a chi c’era prima così io sono più brava alla faccia dei cittadini, vendendo fumo negli occhi. Io non sono fatta così e il mio lavoro lo sta dimostrando”. L’assessore ha rivendicato i propri meriti, frutto anche del lavoro degli uffici e del confronto con la scuola. Ribadendo il proprio dispiacere per i toni utilizzati.

Pesantissima la controreplica. Tascarella harafforzato la dose delle critiche parlando di penosa caduta di stile per l’assessore nelle parole espresse in un articolo apparso sulla stampa locale. “In passato il consigliere Ruberti le aveva detto che doveva essere più umile – ha ribadito Tascarella – poi nell’ultimo consiglio ha apprezzato la sua professionalità. Anch’io avevao apprezzato il fatto che avesse riportato il Piano del Diritto allo Studio (non lo si faceva più dal 2009, ndr) ringraziandola. Ma lei nella sua protervia ha voluto non vincere, ma stravincere, perché lei è fatta così. Abbiamo avuto più volte modo di ascoltare in questo consiglio delle sue roboanti e mirabolanti azioni, tipo i prodotti bio. Alla fine lei se le va a cercare tutte. Mi smentisca sui numeri. Vede assessore Valentini, lei è giovane, e io ho qualche anno in più. Io ho la saggezza e lei l’irruenza”. L’ex assessore alla stessa partita della Valentini ha spiegato di non aver bisogno di delibere perché conserva a casa tutte le delibere e tutti gli atti del mandato, inclusi contributi alle scuole. “lei è una che millanta troppo – ha aggiunto in maniera durissima Tascarella – e non mi piace. Quando è venuta qui a raccontare della mensa con tutti i prodotti bio e sapeva di millantare, le dicevo che non era così. Lei deve prendersi i meriti che ha, e non quelli che non ha. Chi non racconta tutto lo fa o perché è un millantatore, o perché non conosce, o perché crede di poter dire tutto quello che vuole perché tanto i consiglieri comunali bevono tutto quello che dice lei. Io lo so dove sono finiti i soldi che ha tagliato lei, sono finiti nel progetto Pioneer, che l’abbiamo dimenticato? Erano 9600 euro, signora Valentini, forse le sfuggono. Sono i soldi che avevate tagliato. Se fa la somma arriva a quella cifra. Se quelle sono le priorità! Dica ai consiglieri quanti soldi davamo in più, lo dica che in questi due anni avete tagliato 15 mila euro”.

Tascarella ha chiesto i numeri precisi, tra delibere e determine, degli stanziamenti a favore della scuola. Il sindaco Filippo Bongiovanni ha spiegato che le delibere sono atti politici, mentre le determine atti ‘tecnici’. “La vostra scelta politica è stata quella di 7500 euro alla Diotti e 7500 euro alla Marconi, e questa è la scelta politica. La nostra scelta politica è stata quella di dare 10 mila euro alla Marconi e 10 mila alla Diotti. Il resto conta poco”. Poi è scoppiato un po’ di parapiglia verbale, sino all’intervento del Presidente Micolo che ha dato la parola a Pierluigi Pasotto. Il quale ha ribadito che i numeri dati non erano esatti Nessuna questione sulla scelta politica, ma i numeri sono numeri!”.

Poi è intervenuto Alessandro Rosa (Listone): “La nostra posizione resta quella espressa per il diritto allo studio. A me basta sapere che ci sono genitori che fanno la colletta per la carta igienica a scuola”.

A seguire l’intervento di Francesco Ruberti: “L’istruzione e la scuola devono sempre essere messi al primo posto. L’assessore non dice una bugia, dice che il contributo della giunta passa da 7500 a 10 mila euro. Cos’é che cambiava? Il metodo. Cambiava l’approccio alla cosa. Qualora ci fosse stata una richiesta oltre ai 7500 il comune rispondeva alla richiesta andando a ripristinare la mancanza. Era una scelta di metodo fondamentalmente. La scelta politica che è stata fatta è stata quella di aumentare quei 7500 euro portandoli a 10 mila perché comunque ha dato più opportunità di gestirsi più risorse senza poi doverle chiedere al comune. Io non voglio sindacare su quel che è stato chiesto o viene chiesto, perché è questione che non mi interessa, sono straconvinto che indipendentemente dal credo politico nessuno mai pensa di fare una cosa nel male. Ognuno pensa di fare il bene, sono solo due metodi completamente diversi. Per quanto riguarda la diatriba personale tra l’assessore e Tascarella, è meglio che la continuiate a fare sui giornali, perché qui cambia fondamentalmente poco”.

Poi dopo l’intervento di Orlando Ferroni che ha dato ragione all’assessore Valentini partendo dalla spiegazione dei significati delle parole è scoppiato il caso della carta igienica, comperata con colletta dai genitori. L’assessore ha ribadito che per alcune spese è sempre stato così. L’assessore Poli ha poi spiegato dal punto di vista economico la questione, ribadendo che i bilanci non sono comparabili, le determine possono essere controllate da tutti e che rispetto ad un tempo sull’amministrazione attuale grava la contrazione delle cifre per la spesa corrente. “Forse questo andrebbe apprezzato”.

Infine le dichiarazioni di voto e il voto. La mozione è stata respinta. La guerra non ha ottenuto tregua. Un’ora e dieci minuti di discussione e – in alcuni momenti – di caos. Senza che di quei numeri (contributi derivanti da determine ed attinenti alla scuola, perché il discorso del contributo di funzionamento è stato abbondantemente chiarito) ne venisse fuori uno, né da una parte né dall’altra.

Nazzareno Condina

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