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Gianni Fava, sfida impossibile a Salvini: ecco le battaglie dei due candidati leghisti

Intanto sulla sua pagina web Fava rilancia il tweet di un fan che sopra la dicitura #domenicavotasalvini e la foto di un branco di pecore scrive di non voler fare come tutti gli altri. L'incoronazione ufficiale del nuovo leader delle camicie verdi, domenica prossima a Parma.

Matteo Salvini contro Gianni Fava. L’attuale segretario federale contro l’assessore regionale. La sfida tra i due, domenica nella primarie della Lega Nord, per sapere chi guiderà il movimento nei prossimi tre anni. Chi lo farà, lo farà all’ombra del grande leader Umberto Bossi e della sua idea originaria di ‘Padania indipendente’. Anche se i tempi sono cambiati. Una caduta quella del Senatur, con le dimissioni arrivate cinque anni fa, che ha messo in difficoltà gli storici militanti lumbard. Poi le primarie del 2013, le prime della storia leghista. Bossi ci provò ma venne schiacciato da Salvini. In percentuale: 82 a 18.

Domani, domenica, si vota in 11 regioni. Alle urne solo i militanti, 200 circa in provincia di Cremona. Un territorio a maggioranza salviniana. A Cremona, per dire, nella raccolta firme per le candidature tutti hanno firmato per Matteo. Ma nel comprensorio Oglio Po bisogna tenere conto anche di Mantova, dove la sfida sembra essere più vicina all’equilibrio, se teniamo conto che i vertici provinciali locali hanno espresso una situazione quasi di incertezza. Fava, del resto, è originario di Pomponesco ed è, oltre che assessore regionale, anche consigliere comunale a Viadana.

Veniamo ai programmi. I punti che li dividono, era facile presumerlo, sono più di quelli che li uniscono. L’autonomia. Per Salvini, che lo ha scritto sul sito della Lega Nord – dove in grande campeggia il suo volto ma non quello di Fava – è al primo posto dell’agenda politica. Priorità anche per Fava che, in realtà, chiede però, in più, uno Stato federale. Fava da Viadana, insomma, è ‘uomo del Nord’. Salvini da Milano, invece, ora è più vicino a Roma e al resto d’Italia di quanto non lo fosse nel recente passato.

In politica estera si registra la distanza maggiore tra i competitor. Salvini guarda al trio PutinLe PenTrump. Fava non ama i sovranisti, ossia quelli che dicono, come Le Pen e Trump, ‘a casa mia comando io’. Immigrazione. Controlli ai confini e respingimenti umanitari per Salvini. Fava nel suo programma non affronta il tema in maniera specifica. La battaglia tra i due corre anche via internet, sui siti e via social. Sulla sua pagina web Fava rilancia il tweet di un fan che sopra la dicitura #domenicavotasalvini e la foto di un branco di pecore scrive di non voler fare come tutti gli altri. L’incoronazione ufficiale del nuovo leader delle camicie verdi, domenica prossima a Parma.

Simone Bacchetta

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