Cronaca

Andrea e Massimo, 11mila chilometri fino all'Artico per promuovere lo sport disabili

Stavolta i sedici paesi europei che Devicenzi attraverserà porteranno lo stesso Andrea e Massimo Spagnoli, allenato dal martignanese per l’occasione, su alcune delle strade dove si corrono le grandi classiche del ciclismo, per poi scoprire l’Artico e combattere, anche di testa, le insidie del gelo polare.

MARTIGNANA DI PO – Il Giro d’Italia Formativo che riparte, ma non solo: i progetti di Andrea Devicenzi sembrano non finire mai. E se per il quinto tour dello Stivale c’è ancora tempo, perché tutto inizierà il prossimo 28 settembre, anche se il mental coach e atleta paralimpico di Martignana di Po già ha presentato le tappe, molto più vicina è invece l’avventura di Route 22.

Il percorso partirà il 5 luglio, per terminare il 28, e porterà Andrea, in bicicletta e mediante trekking, fino sul Mare Glaciale Artico, passando per sedici paesi europei, e un totale di 11mila chilometri, partendo ovviamente dall’Italia. Non sarà solo Devicenzi: con lui Massimo Spagnoli, ragazzo di 20 anni amputato proprio come Andrea e come lui dopo un brutto incidente in moto. L’obiettivo è sensibilizzare sempre di più l’opinione pubblica e permettere a tutti di capire come lo sport per disabili, in Italia, sia ancora troppo poco sviluppato, toccando percentuali bassissime della popolazione, specie nel raffronto con i Paesi anglosassoni.

Per questo Andrea ha raccolto testimonial importanti, visitando i centri sportivi di Milan e Torino, e mettendo tra le tappe pure quelli di Roma e Inter. Non solo: Andrea e Massimo sono stati a Milano a Radio Deejay, per parlare di Route 22. Personaggi dello sport e dello spettacolo, come Linus, Belotti e Donnarumma, oltre che soprattutto della comunicazione, tutti schierati con questa missione di sensibilizzazione, che Andrea ha incarnato da protagonista già in diverse avventure, dalla Parigi Brest Parigi, alla Manali Leh in India, al Machu Picchu.

Stavolta i sedici paesi europei che Devicenzi attraverserà porteranno lo stesso Andrea e Massimo Spagnoli, allenato dal martignanese per l’occasione, su alcune delle strade dove si corrono le grandi classiche del ciclismo, per poi scoprire l’Artico e combattere, anche di testa, le insidie del gelo polare. Una nuova sfida che merita la giusta visibilità per il messaggio che reca con sé.

Giovanni Gardani 

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