Parco, Ferroni chiede riunione d'emergenza: "Gravissimo quel che è successo"
"Devo avere il potere di andare all’ufficio ambiente e dire di effettuare le verifiche ogni volta che è necessario. Perché è inutile che io segnali le cose e poi l’ufficio fa quel che vuole. Io, a quel punto, che cazzo ci sto a fare?”

CASALMAGGIORE – “Ho chiesto la riunione di una Commissione d’urgenza, perché non si deve minimizzare come qualcuno ha fatto. Quel che è accaduto è di una gravità inaudita”. A parlare, questa mattina, il Consigliere con delega al Parco Golena del Po Orlando Ferroni.
Lo stesso membro della maggioranza si è recato presso la segreteria Comunale per richiedere una riunione d’emergenza per quanto riguarda il Parco Golena. L’incidente occorso ieri a Simone Raineri (parte di una pianta gli è caduta sfiorandolo, mentre con la propria bici stava percorrendo il Parco nella galleria degli olmi), che solo per un fortuito caso non ha avuto conseguenze serie, non deve passare sotto silenzio.
“Quel che è accaduto non deve più accadere, per nessuna ragione! Lo ribadirò anche durante la riunione, che spero sia convocata a breve, in cui ho chiesto la presenza del sindaco, della stessa segretaria comunale per quanto riguarda la normativa in essere, il responsabile all’Ufficio Ambiente Uber Ferrari e il Consorzio Forestale Padano. Devono essere ben chiari ruoli e responsabilità”.
Il problema è quello della manutenzione, ma non solo. Ferroni, come al solito, ci va giù pesante, in maniera diretta: “In Italia siamo fatti così, succedono le cose e poi non c’è mai nessun responsabile. La gente deve sapere di chi è la responsabilità se su una sterrata aperta al pubblico succede qualcosa. Se una pianta cade in testa ad una persona. E’ mia? Me ne assumo la responsabilità ma a quel punto devo avere il potere di andare all’ufficio ambiente e dire di effettuare le verifiche ogni volta che è necessario. Perché è inutile che io segnali le cose e poi l’ufficio fa quel che vuole. Io, a quel punto, che cazzo ci sto a fare?”.
Bisogna andare al di là delle parole: “Devono essere effettuati controlli e manutenzione ogni volta che ve ne è necessità, dopo eventi atmosferici di una certa portata e a cadenza periodica più volte l’anno. Ma non mi accontento più delle parole, bisogna fissare un calendario, un programma in cui vengano stabilite le cose da fare in maniera precisa e puntuale per il parco. Voglio mettere con le spalle al muro tutti coloro che hanno responsabilità nel parco, me compreso, perché a quel punto avrà ragione anche la gente di lamentarsi se qualcosa che è sotto la mia diretta responsabilità non viene fatta”.
Un tavolo, in cui venga fatta piena luce anche sui permessi d’accesso: “Ho più volte fatto richiesta degli elenchi, senza ottenerli. Vedo gente strana che entra nel parco e voglio capire se ne hanno i diritti o meno. Se ho una delega voglio avere anche la possibilità di esercitare un potere esecutivo. A quel punto potrete criticare se non ho fatto qualcosa che avrei potuto fare”.
Non più un ruolo di rappresentanza, ma un ruolo attivo. Anche per la delega che gli è stata affidata.
Nazzareno Condina