Officina BFST, il violinista Jones e Sancho: artigianato di qualità e volontà di crescere
“Ci piacerebbe aprire uno show room, ci stiamo pensando - riprende Silvia - a farne un’attività vera e propria e non più un passatempo. Anche perché ci siamo un po’ stancate del passaparola. Il nostro è un prodotto made in Italy sostenibile e riciclato"

CASALMAGGIORE – Il violinista Jones di Edgar Lee Masters vedeva nel prato tra la campagna e il fiume, nel grano e nel trifoglio mosso dal vento la vita prendere forma. In fondo, a pensarci, è questo che differenzia la persona comune dall’artista o, come in questo caso, dall’artigiano che ‘crea’ a partire da visioni che nascono nella mente.
Dove l’agricoltore vedeva il raccolto, Jones vi coglieva il ballo delle donzelle, l’aria di festa e musica, altra ed ulteriore vita. Jones, a detta di Masters, morì senza alcun rimpianto.
Silvia Tei, architetto, ufficialmente progettista di aree verdi per un’impresa di Cremona ma perspicace arredatrice ‘inside’, che insieme a Francesca Belli (l’anima più commerciale del duo) compone il team di OfficinaBFST, è un po’ quel violinista all’apparenza inquieto. Lei le forme le vede negli oggetti comuni, nei pezzi da riciclare per ridare loro vita su altre strade da quelle già percorse.
Quella della progettazioni di complementi d’interno è una passione che si porta dentro. “Parto dal concetto della sostenibilità e del riciclo – spiega l’architetto – recuperando quello che trovo e rielaborandolo. Da qualunque vecchio oggetto può nascere un’idea nuova. Di base lavoro con i bancali che le ditte scartano e che recupero. Da un bancale si recuperano in genere 8 o 10 assi. Per questo motivo nessuno dei miei articoli è perfettamente uguale all’altro”.
Non solo legno, ma legno ferro tra i materiali utilizzati. Mobili, componentistica d’arredo, lampade e lampadari, mensole particolari, scrivanie. Per quel che riguarda il legno ed il montaggio, è lei stessa che provvede. Mani artigiane le sue, supportate da idee che prendono piede, oltre che forma, anche in un’ottica di contenimento dei prezzi. Un pezzo unico, realizzato in maniera artigianale da Silvia costa cifre abbordabili proprio perché realizzato con materiali di recupero. Il costo è abbattuto dalla scelta dei materiali. E’ un po’ l’unire l’utile (la scelta ecosostenibile) al dilettevole (la pregevolezza delle realizzazioni finali).
Tutto però era partito dalle sedute. I primi lavori erano quelli relativi alle sedie. “La sedia è il fiore all’occhiello della nostra produzione. Sedie che personalizziamo. Ma quello della sedia è un prodotto di nicchia”. Un prodotto meno facilmente comprensibile rispetto ad altri “Non sappiamo come promuoverlo ulteriormente, perché ci teniamo molto. Servirebbe qualche testimonial famoso, ma non ne conosciamo”.
Sorrire Silvia, perché comunque intanto il resto va a gonfie vele e le richieste continuano ad arrivare, soprattutto da quando Millionaire ha deciso di riservare uno spazio alla ‘bottega artigiana’ della progettista di giardini. E’ Francesca a raccontarcelo: “Avevo preso un numero di Millionaire – spiega Francesca – ed avevo di riciclo e del fatto che è un campo che funziona. Ho spedito a maggio una mail con i nostri lavori ad una delle giornaliste, e a giugno con nostra grande sorpresa ci siamo trovati su Millionaire”.
Da quel momento, per le due ragazze che già lavoravano su diversi altri ordini grazie anche ad una quasi maniacale cura dell’immagine ed un utilizzo sapiente dei social e del web, si sono moltiplicati i contatti.
Ed ora? I sogni sono tanti. “Ci piacerebbe aprire uno show room, ci stiamo pensando – riprende Silvia – a farne un’attività vera e propria e non più un passatempo. Anche perché ci siamo un po’ stancate del passaparola. Il nostro è un prodotto made in Italy sostenibile e riciclato. Ma farne un’attività unica è pur sempre un rischio”.
Intanto il lavoro cresce e le due amiche dovranno decidere, prima o poi che ne sarà domani. Per il momento c’è il sito web, gli spazi social e il classico passaparola. C’è una fortissima passione e tanta bravura (Silvia), e una discreta abilità commerciale e gestionale (Francesca). Il nuovo catalogo presenta creazioni davvero uniche, ma basta chiamare le due imprenditrici e dire loro che cosa si vuole per la propria casa o la propria attività e qualcosa di bello – in poco tempo – prende forma.
In Silvia, il musicista Jones in quanto a capacità di vedere oltre, resta un po’ della concretezza di Sancho Panza, supportata in questo da Francesca che dello scudiero di Cervantes è senza dubbio la miglior emula, e che del commerciale per il proprio lavoro (lavora in Errea) si è sempre occupata. E forse è giusto così: i sogni hanno bisogno di concretezza per prendere definitivamente volo.
Silvia e Francesca hanno dalla loro la giovinezza, l’abilità e soprattutto la voglia di lavorare e darci dentro, nel presente e nel futuro. Il violino suona, le idee non mancano. Per il ‘grande salto’ c’è ancora tempo, senza fretta. Tanto la qualità e l’abilità già ci sono: il resto, come suol dirsi, verrà prima o poi da se.
Nazzareno Condina