Politica

Accesso atti dei Consiglieri L'opposizione: "Limitazione delle nostre funzioni"

I Capigruppo accettano un emendamento proposto da CNC, ma al momento del voto in Consiglio CNC lo ritira, vista l'impossibilità di emendare ulteriormente il regolamento in approvazione

CASALMAGGIORE – Accesso civico semplice e accesso civico generalizzato e accesso ai documenti: se ne è discusso in consiglio comunale, dopo che dell’argomento si era ampiamente dibattuto in Commissione. Ad introdurre l’argomento il sindaco Filippo Bongiovanni: “Tre i concetti che si regolamentano. L’accesso ai documenti amministrativi lo possono svolgere coloro che hanno un interesse legittimo, una situazione giuridica qualificata da difendere, portare avanti, eccepire. Tutta una serie di possibilità per l’accesso a documenti che li riguardano. L’accesso può essere informale in alcuni casi o formale in altri. E’ chiaro che questi accessi possono ledere diritti di altri interessati. C’è tutta una serie di regolamenti che spiegano l’accesso e l’ufficio apposito avrà diritto di differire gli accessi, di avvisare i controinteressati, oppure di negarlo per determinati motivi. Poi vi è l’accesso civico semplice: chiunque ha diritto di accedere a dati che sono di pubblicazione obbligatoria da parte dell’amministrazione. I cittadini possono segnalare le omissioni. E’ tutto regolamentato. Per quanto riguarda l’accesso civico generalizzato è un concetto giuridico ulteriore. E’ il diritto di accedere a dati ulteriori rispetto a quelli di pubblicazione, nel rispetto dei limiti degli interessi rilevanti. Ci sono interessi da contemperare e quindi il nostro ufficio accesso è quasi un giudice. I consiglieri comunali sono fuori da questo regolamento”.

Responsabile dell’accesso sarà la dottoressa Franca Filippazzi. Ogni settore avrà un proprio referente. Il consigliere comunale ha il maggiore accesso di tutti, c’è lo Statuto e un regolamento del Consiglio Comunale a regolarne l’accesso agli atti.

Alessandro Rosa (Listone) “Il nesso strumentale quello per cui si decide se un documento possa essere accessibile a chi ne fa richiesta a me spaventa molto perché oggi la responsabile del servizio è la dottoressa Filippazzi, una persona assolutamente ragionevole, però può esserci un’altra persona domani. Per come è redatto può diventare pericoloso. Credo che l’accesso debba essere regolamentato come è stato sin ora. In più l’introduzione del concetto di silenzio rifiuto analizzato in termini metagiuridici potrebbe essere quasi visto come una sorta di deterrente”.

Il presidente del Consiglio Marco Micolo ha fatto notare che il silenzio rifiuto è contemplato dalla legge, e il sindaco Filippo Bongiovanni ha chiarito che si cercherà comunque di andare incontro alle richieste del cittadino, per evitare ricorsi al TAR.

Secondo intervento quello del Consigliere Pierluigi Pasotto: “Ho trovato il regolamento per quanto riguarda l’accesso dei consiglieri inacettabile. Mi sono chiesto come mai nessuno ha mai pensato di andare a modificare questa cosa, che è già regolamentata molto chiaramente. Si legge nel regolamento che bisogna adeguarsi al FOIA che è Freedom of Information Act che è uno strumento di origine anglosassone che nasce per essere estensivo della possibilità di accesso”. Poi tutta una serie di citazione di norme ed articoli che vanno nel senso della massima trasparenza dell’accesso agli atti. “Il diritto di accesso alla riservatezza può essere esplicitato e consegnato con sistemi alternativi al diniego, schermando ad esempio i nomi e i dati sensibili. Il Consigliere comunale esercita un diritto pubblico funzionalizzato e la pubblica amministrazione non può sindacare l’accesso”.

Per CNC il consigliere comunale deve avere diritto di accesso a tutti gli atti per espletare appieno la propria funzione. “Il discorso sta in questi termini: io capisco che il fatto degli accessi agli atti possa dare noia. Da come viene regolarizzato c’è un funzionario che disciplina. Qual’è il mio vincolo di mandato? E’ quello di controllare il vostro operato amministrativo. Mi faccia un esempio – ha proseguito Pasotto rivolto al sindaco – di una richiesta non attinente al mandato. Facciamo in modo di addossare la responsabilità ad un funzionario che ha la facoltà di decidere se un atto deve essere dato o no”.

All’intervento del capogruppo di CNC è seguito un botta e risposta col sindaco, con Pasotto che chiedeva al primo cittadino di definire i limiti di mandato di un consigliere comunale e il sindaco che ha cercato di dare risposta, ricordando che ai consiglieri comunali non era mai stata fatta difficoltà di accesso agli atti e che per il regolamento in approvazione, se ne sarebbe valutata la portata con l’applicazione. “Lei – ha proseguito Pasotto – è stato in opposizione e per ogni richiesta di documenti non ha mai dovuto attendere il parere di Silla per l’accesso agli atti. Trovo questa cosa assolutamente triste. Questo approccio gestisce ed avvalora le funzioni del controllore”. Il primo cittadino ha sostenuto al contrario di avere avuto difficoltà quando era all’opposizione. “Lei sa che non è vero”, ha continuato a sostenere Pasotto.

Poi, citando il regolamento, Pasotto ha posto alcune questioni sulla discrezionalità del rifiuto che hanno creato un certo imbarazzo, citando anche che il TAR ha spesso dato ragione ai consiglieri comunali richiedenti documentazione che si erano visti porre un rifiuto da parte delle amministrazioni. “Se questo è un modo di fare un regolamento, complimenti!” ha chiosato in modo ironico, accusando la maggioranza di aver omesso nel regolamento in approvazione le parti che più garantivano la funzione del consigliere comunale. “Il responsabile deve decidere sull’ammissibilità della richiesta. Ma scusi, se io faccio domanda al sindaco, che sia il sindaco a prendersi la responsabilità di rifiutarmi l’accesso. Perché lo fa fare al funzionario? Io faccio domanda al sindaco di avere dei dati, il sindaco si prenda la responsabilità di dire no, non te li dò!”.

A quel punto il consigliere ha chiesto lo stralcio completo dell’articolo 5, sostituendolo con l’accesso completo agli atti amministrativi del comune o degli enti dipendenti, con il solo limite di ciò che già prevede la legge in vigore. Il regolamento avrebbe dovuto essere stralciato dell’articolo 5 ed emendato con l’articolo 43 del TUEL. Il sindaco ha ricordato che l’articolo 5 non si sarebbe comunque applicato e l’opposizione di CNC a quel punto ha chiesto che, visto che non si applica, avrebbe potuto essere tolto con ancor più facilità. Tesi non sostenuta dal sindaco che invece sosteneva che il regolamento, pur se non applicato per quell’articolo, avrebbe dovuto contenerlo comunque.

Il consiglio è stato sospeso riunendo i capigruppo. Respinta la richiesta di CNC di spostare la votazione in attesa di altri emendamenti, ma accolta la proposta sempre dell’opposizione, di sostituzione dell’articolo 5. CNC ha comunque spiegato che non avrebbe votato il regolamento in quanto, a prescindere dall’articolo, lo stesso avrebbe avuto bisogno di un altro passaggio in commissione e di ulteriori emendamenti. Alla fine CNC ha comunque ritirato la proposta di modifica, riservandosi la possibilità di modificarlo col tempo “Per garantire i diritti dell’opposizione in futuro, sarà la prima cosa che modificheremo”.

Nazzareno Condina

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