Cronaca

Martignana, cinghiali in prossimità dell'argine: prestare attenzione, ma senza panico

Domenica scorsa, una famigliuola di cinghiali ha deciso fosse buona cosa fermarsi a fare colazione nei campi di granturco più prossimi all’argine maestro, quelli di Paolo Sbernadori

MARTIGNANA PO – Si avvicinano sempre di più all’area più frequentata, anche dai cittadini a passeggio col cane. Incuranti della presenza dell’uomo. Domenica scorsa, una famigliuola di cinghiali (che sono animali onnivori) ha deciso fosse buona cosa fermarsi a fare colazione nei campi di granturco più prossimi all’argine maestro, quelli di Paolo Sbernadori, a fianco della prima cascina che sorge appena dall’argine maestro si scende in golena. Duecento metri dalla dorsale che difende le terre dalle piene.

“Verso le otto nelle vicinanze della motopompa c’erano due esemplari di circa 100 kg ciascuno, calmi e tranquilli che stavano facendo colazione a base di mais naturalmente. Un’oretta più tardi, a circa 100 metri dal primo avvistamento, tre cinghialotti in fila indiana hanno attraversato la comunale e si sono diretti verso il mais. Sono più d’uno quelli presenti nella zona”.

Quali sono i pericoli per l’uomo? Praticamente, se non in casi del tutto eccezionali, nessuno. Il cinghiale è un animale intelligente, teme l’uomo e fugge via appena sente un rumore. Basta ascoltare quando si passeggia in golena, e fare rumore se si percepisce anche un semplice grugnito. L’unica possibilità di essere attaccati (non è mai successo in Italia, se non a cacciatori ma in quel caso l’animale sovente ferito tentava il tutto per tutto per difendersi) è se ci si avvicinasse troppo alla scrofa con i piccoli (ammesso che la scofa non si allontani prima). Ma pure questo è un discorso remoto. Il cinghiale se può scappa.

Le prospettive cambiano se si ha un cane e, come spesso avviene nella golena, lo si lascia libero di seguire le tracce. L’odore di selvatico attrae il cane che potrebbe seguire ed incrociare il cinghiale o la scrofa. A quel punto l’incontro potrebbe divenire estremamente pericoloso per Fido. Il cinghiale si difende, come ogni altro essere vivente se percepisce pericolo e non vi si può sottrarre.

Basta, anche in questo caso, prestare un po’ di attenzione quando si passeggia col proprio amico a quattro zampe, prediligere le aree con un’ampia visuale, magari i pioppeti ed evitare le sterrate ove sono presenti le coltivazioni del granturco da ambo i lati. Fondamentale, se il cane lo si lascia libero, avere con il proprio amico a quattro zampe un rapporto forte. Essere in grado, insomma, di controllarlo e di farlo obbedire ai comandi senza correre rischi. Un ‘resta’ ascoltato può, in ogni caso, salvargli la vita. Una scrofa in pericolo potrebbe caricare e a quel punto ad essere in pericolo sarebbe il cane.

La popolazione dei cinghiali nelle nostre golene è in progressivo aumento, così come alcune altre speci presenti: dalle volpi agli istrice, dai caprioli alle lepri e ai fagiani. Di cinghiali in Italia se ne stimano oltre 600 mila esemplari. Non hanno antagonisti in natura se non l’uomo: noi non abbiamo lupi, loro antagonisti naturali.

L’invito resta dunque quello di prestare maggiore attenzione e mantenere il sangue freddo, senza farsi prendere dal panico.

Nazzareno Condina

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