Cronaca

Piadena, Franck fuggito dal Camerun perché omosessuale: 'Voglio restare. Là rischio vita'

Il ragazzo 28 anni, ospite della struttura di via Borgo Fornace gestita dalla Cooperativa Ippogrifo, si è visto respingere la richiesta per lo status di rifugiato. Ha fatto ricorso. "In Camerun hanno ucciso mio fratello gemello, perché lo hanno scambiato per me"

PIADENA – In giorni in cui l’emergenza migranti è al centro della politica a più livelli, arriva da Piadena, dove è attualmente ospitato, la storia di un ragazzo camerunense. Il suo nome è Franck Eitel ha 28 anni, arrivato in Italia dopo un lungo viaggio. Nel suo paese faceva il pittore, aveva un negozio di quadri.  E’ omosessuale e nel suo paese ciò è reato, motivo di persecuzione. Proprio per questo nel 2014 è scappato: in Camerun, dice, è stato discriminato, minacciato, vittima di violenza fisica oltre che psicologica. Alla testata “Redattore sociale” il ragazzo ha raccontato che il fratello gemello, a cui era molto legato, è stato ucciso da persone omofobe perché scambiato per lui.  Dalla sua città, la capitale Yaoundé, Franck è arrivato fin in Libia. Quindi, con il barcone, è giunto sino alle coste siciliane e poi è arrivato a Piadena. Una volta qui ha fatto richiesta di ottenere lo status di rifugiato, ma non è stata accolta. Pare che il suo racconto in sede di udienza sia stato ritenuto “lacunoso”. Ma lui ha fatto ricorso, supportato dagli operatori della Cooperativa Ippogrifo che gestisce il CAS di via Borgo Fornace (vedi foto) che lo ospita. La Commissione di Brescia che ha valutato il suo caso ha comunicato che ‘non si configurano elementi riconducibili ai presupposti di persecuzione diretta e personale’ e che ‘non vi sono fondati motivi di ritenere che se l’interessato tornasse nel proprio Paese correrebbe un rischio effettivo di subire un grave danno’. In Camerun tuttavia gli omosessuali continuano ad affrontare discriminazioni, intimidazioni, vessazioni e violenze. Il codice penale ha mantenuto il reato di attività sessuale tra persone dello stesso sesso, anche dopo la riforma del codice, adottata a giugno. Franck precisa: “Non sono venuto qui per ragioni economiche, là rischio la vita. Voglio restare in Italia”. A Piadena, si è integrato, e si è proposto per fare lavori socialmente utili, come l’imbianchino. Sta terminando di dipingere il centro civico e presto potrebbe iniziare con l’atrio del Comune. Franck, parla francese, inglese, spagnolo e sta imparando l’italiano. “Non voglio arrendermi” – ha detto. E sta aspettando che venga fissata la data della prossima udienza della commissione per la domanda dello status di rifugiato.

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