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PUT, Pasotto (CNC): "I cittadini vanno ascoltati. Ripartiamo da zero dalla mobilità dolce"

"Certo, se dobbiamo fare Commissioni per prendere atto solo di quello che è già stato deciso non partiamo con il piede giusto. Comunque sia questo PUT non lo approveremo. Sui principi di fondo siamo lontani e poi, quando la gente esprime un parere, credo vada ascoltata"

CASALMAGGIORE – Rischia di essere un tavolo di briscola la commissione che si occupa del PUT che si riunirà sabato alla vigilia del Consiglio Comunale chiamato ad approvare il Piano Urbano del Traffico. Una briscola in due, o al massimo in tre col morto.

Dell’opposizione rischia di non esserci nessuno. Calogero Tascarella è in ospedale a seguito della frattura riportata dopo una caduta da bici, Pierluigi Pasotto ha preannunciato che non ci sarà per precedenti ed inderogabili impegni personali, Alessandro Rosa è in ferie, Mirca Papetti pure.

“E poi, a prescindere – ha spiegato stamattina Pierluigi Pasotto – non capisco a che serva una Commissione convocata a stretto giro prima del Consiglio e non in precedenza. Ritengo che l’iter seguito non sia adeguato all’importanza di ciò che si andrà ad approvare. E’ pur vero che come spiega Leoni il comune non era obbligato a farlo, ma visto che lo fai, almeno fallo per bene. Abbiamo letto dai giornali che sono state recepite osservazioni e nonostante sia io da supplente che Tascarella da membro effettivo di quella commissione facciamo parte, non ne sappiamo nulla. Quali sono state approvate? Quante e per quali motivi sono state respinte?”.

Una questione essenzialmente di metodo, sia sulla gestione che sulle capacità di ascoltare i cittadini: “Ci sono due aspetti di questa vicenda che vanno messi in risalto – spiega Pasotto – la prima è che alla commissione non viene data nessuna valenza. Viene convocata sabato subito prima del consiglio. E’ un po’ quello che è successo per la commissione affari istituzionali chiamata per il regolamento dell’asilo nido a metà agosto e nella quale ci siamo ritrovati in tre, io, l’assessore Salvatore e Massimo Mori e abbiamo dovuto rimandarla e riconvocarla. Il secondo motivo è che l’amministrazione approverà un PUT che resterà sulla carta, e lo ha approvato senza farsi domande nonostante tutte le firme raccolte, non solo contro le ipotesi del parco del Liceo Romani, ma pure contro la riapertura di piazza Turati. Leoni spiega che per quel che riguarda piazza Turati sia stata una richiesta dei commercianti quella di riaprirla al traffico. I commercianti sono rimasti in tre, e quello con l’attività più grande è quello che ha raccolto le firme contrarie alla riapertura. Il PUT, insieme al regolamento di accesso agli atti, costituiscono due faldoni che chiunque subentrerà dovrà rivedere”.

CNC chiede che il PUT venga ritirato, e rifatto. “Si dirà che il PUT non è vincolante e che a livello progettuale le cose potrebbero essere modificate – conclude Pasotto – ma intanto se lo approviamo c’è e resta. Varrebbe la pena ripartire da zero, coinvolgendo tutti gli attori interessati nelle varie fasi della realizzazione di un piano, affidandosi a professionisti che sappiano tenere conto delle esigenze dell’utenza debole e che partano proprio dalla prospettiva del favorire l’utenza debole. Tecnici qualificati che sappiano quello che fanno a partire da questa esigenza. Nonostante sia un pigro per natura, sono uno di quelli che utilizza la bici per muoversi in città, perché da cittadino mi rendo conto che lo si può fare. E lo si deve fare proprio partendo da percorsi sicuri e dal favorire questo tipo di mobilità. E se ci sono arrivato io che sono un pigro, ho l’ambizione che incentivare la mobilità a piedi o in bici sia possibile. Per cui, lasciamoci alle spalle il passato e ricominciamo da zero, al di là delle differenze politiche, seguendo un iter preciso. Certo, se dobbiamo fare Commissioni per prendere atto solo di quello che è già stato deciso non partiamo con il piede giusto. Comunque sia questo PUT non lo approveremo. Sui principi di fondo siamo lontani e poi, quando la gente esprime un parere, credo vada ascoltata”.

Nazzareno Condina

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