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Viadana, Cavatorta e il bilancio di metà mandato: "Mesi intensi ma i risultati si vedono"

"Viadana unisce le tematiche e le responsabilità del grande comune - ha detto Giovanni Cavatorta - con la quotidianità, il rapporto umano e le necessità invece del piccolo. Non è affatto facile sdoppiarsi. Viadana è tutto ciò ma sono anche splendidi paesaggi e ambienti rurali e naturali, gente laboriosa e colta".

VIADANA – La premiazione con il titolo di Viadanese dell’anno consegnato sabato scorso nella chiesa di San Rocco alla professoressa Semiramide Federici e al notaio Dante Chizzini ha accompagnato, come consuetudine, una sorta di bilancio da parte del sindaco su quanto realizzato per Viadana in questi due anni di mandato. “Viadana unisce le tematiche e le responsabilità del grande comune – ha detto Giovanni Cavatorta – con la quotidianità, il rapporto umano e le necessità invece del piccolo. Non è affatto facile sdoppiarsi. Viadana è tutto ciò ma sono anche splendidi paesaggi e ambienti rurali e naturali, gente laboriosa e colta, intraprendente e disponibile, luoghi densi di storia e storie. Viadana è il posto della nostra ragione ma soprattutto dei nostri sentimenti. In questi due anni mille cose sono capitate addosso inaspettate mettendoci a dura prova, cito solo ad esempio i soffitti del Sanfelice, piuttosto che la vicenda Composad e molto altro…”.

Poi l’analisi di quanto fatto. “Reperire risorse e poter utilizzare l’avanzo che abbiamo è difficilissimo. Pensate che abbiamo un cospicuo avanzo di amministrazione ma che le normative contabili sul pareggio di bilancio ci impediscono di utilizzarlo se non in minima parte: soldi nostri, dei viadanesi che non possiamo spendere. Ciò in un un contesto dove lo stato continua a demandare in un crescendo i servizi da garantire ai comuni ma limita sempre più le risorse e la capacità di spesa alle autonomie locali che sono lo scheletro e l’anima da secoli delle nostre terre e del benessere che a costo di tanti sacrifici abbiamo raggiunto.
Come vi dicevo nonostante la burocrazia e le difficoltà abbiamo sviluppato 3 milioni di euro investiti in opere, con tanti cantieri: le scuole di Cogozzo e Vanoni, le palestre comunali, lo stadio del calcio e del rugby, la casa albergo, il piano asfalti, la caserma dei carabinieri, l’arena spettacoli. Siamo intervenuti sui Servizi pubblici: saranno meno costosi per i cittadini e rinnovati per 25 milioni di euro: nella prossima bolletta dei rifiuti 2018 vedrete e godrete tutti dello sconto che abbiamo ottenuto andando a gara per il servizio di igiene urbana che abbiamo affrontato in autonomia, vero banco di prova. Presto l’illuminazione pubblica sarà a led nelle nostre vie e piazze, riqualificata, omogenea e rispettosa dell’ambiente. Ci siamo dedicati con maggiore attenzione alla sicurezza che consideriamo priorità con il nuovo sistema di videosorveglianza e targa system, nuovi automezzi e attrezzature per la polizia locale, il protocollo polizia locale con Casalmaggiore, gli assistenti civici che presto vedrete per le nostre strade, il raddoppio dei controlli ben sapendo che tocca allo stato garantire l’ordine pubblico. Quattordici regolamenti comunali sono stati modificati o approvati (ad es. il regolamento contro gioco d’azzardo) abbiamo riorganizzato la struttura comunale nel tentativo di bilanciare i settori e il personale tra mille difficoltà cercando di aumentare la dotazione con nuove assunzioni. Sono state stipulate nuove convenzioni e rinnovate tutte le esistenti con le associazioni culturali, di volontariato e sportive adeguandole alle nuove normative sulla pubblicità e trasparenza. Sono stati dati forti impulsi culturali e maggiore fruibilità al muvi attraverso lo sviluppo di rassegne e iniziative per le scuole, i docenti e le famiglie, abbiamo rilanciato l’ecomuseo. Abbiamo rinnovato manifestazioni e introdotto nuovi eventi. Abbiamo lanciato l’informazione diretta al cittadino con l’applicazione MyViadana che è già stata scaricata da 1500 utenti e invito chi non l’avesse ancora fatto a caricare sul telefono o altri supporti”.

Alcuni percorsi sono stati tortuosi, Cavatorta non lo ha negato. “Il palazzetto è a gara: anche questa è una corsa a ostacoli in cui tutti i tasselli devono incastrarsi alla perfezione. Quando due anni fa siamo arrivati non avevo nulla in mano, prospettive non certo edificanti e un palazzetto appena crollato, ferita aperta sul territorio. Non avevamo la centrale di committenza per andare a gara, non avevamo i soldi (né l’eventuale possibilità di spenderli), non avevamo il progetto, né i pareri. Grazie alla partnership forte con Regione che ci ha dato 400.000 euro, permesso di utilizzare avanzo aggiuntivo per 800.000 oltre al patto di stabilità e a tanto lavoro contabile e amministrativo oggi abbiamo reperito risorse per 2.700.000 euro, abbiamo il progetto completo e esecutivo e tutti i pareri necessari degli altri enti. Non possiamo cantare vittoria molto ancora c’è da affrontare ma siamo a gara. Questi sono fatti concreti”.

“L’attenzione verso le frazioni è massima – ha poi rimarcato il sindaco – : dalla nostra presenza costante ai piccoli, se vogliamo, interventi in cantiere ma così significativi per queste comunità che sono l’ossatura del nostro comune, come la casetta dell’acqua a San Matteo, il parcheggio a Cizzolo, i nuovi loculi a Cavallara e Buzzoletto, la ciclabile, la sistemazione delle scuole di Cicognara e Cogozzo, la nuova linea scolastica per queste frazioni così che vivano i rispettivi plessi e istituzioni scolastiche, alle grandi opere: ci siamo mossi con gli altri enti facendo politica per ottenere che importanti lavori in attesa da anni finalmente comincino come la riparazione dell’argine San Matteo Cizzolo, le fognature per Cizzolo Cavallara, l’estensione dell’acquedotto nel capoluogo e a Salina, la ristrutturazione del Ponte Viadana Boretto… tanti investimenti per milioni di euro che arrivano sul nostro territorio. Da cofinanziamento da bandi vinti, a cui abbiamo partecipato, cosa mai successa prima per numero e campi di interventi interessati, abbiamo ottenuto in un anno 400.000 euro, che hanno generato investimenti per più del doppio, di questo dobbiamo continuare a ringraziare Regione Lombardia, unico ente che aiuta i comuni. Se passerà il referendum consultivo sull’autonomia del 22 ottobre con ampio consenso esso sarà di sprone e rafforzerà verso lo Stato centrale le richieste di maggiore libertà di azione della nostra regione che è uno stato a tutti gli effetti se paragonata anche a molte nazioni europee”.

“Nel campo sociale – ha proseguito Cavatorta – abbiamo raggiunto impegni di spesa mai raggiunti prima dalle precedenti amministrazioni: siamo a più di due milioni nella missione di bilancio servizi sociali a cui si aggiunge un altro mezzo milione nella missione istruzione per l’assistenza ad personam per i bambini nelle scuole. Quindi 2,5 mln circa delle risorse dell’ente che sono destinate alle fasce più deboli della nostra popolazione. Grazie alla collaborazione con aler dopo decenni sono stati ristrutturati 15 alloggi di edilizia popolare. Abbiamo rinnovato e moltiplicato l’impegno nella cultura come vi dicevo e nell’istruzione, fondamentali per una comunità che vuole definirsi civile: il nostro piano di diritto allo studio e tra i più alti come impiego di fondi della provincia e ha toccato nel 2016 quasi 1,5 mln di euro con un incremento esponenziale dell’assistenza ad personam. Stiamo sistemando il mondo delle partecipate del comune, un lavoraccio lungo e delicatissimo che non auguro a nessuno: col piano delle razionalizzazioni, abbiamo sfoltito le società non ritenute più utili per l’ente locale e quindi per i cittadini. Abbiamo liquidato la Stu, società di trasformazione urbana, la quale ancora mi chiedo cosa abbia trasformato, se non un patrimonio pubblico che sarà svenduto, l’abbiamo ereditata con 4,5 milioni di euro di debiti che gravavano su tutti noi, pensate che disastro, o come la Gisi, anch’essa la stiamo accompagnando alla liquidazione con attenzione e approfondimento. Abbiamo affrontato la riforma sanitaria regionale orfani ormai da 25 anni del nostro ospedale: ci stiamo muovendo affinchè le aziende sanitarie procedano verso il presidio socio sanitario territoriale, risultato che ridarebbe dignità e senso al nostro plesso di largo De Gasperi. Abbiamo diminuito l’indebitamento dell’ente per 1,5 milioni in un anno e mezzo dopo anni di miope ed allegro ricorso al debito. Molto ancora c’è da fare stretti tra i servizi inderogabili da erogare, opere da intraprendere e una comunità da rilanciare, ne siamo consapevoli e ci impegneremo come fatto finora per ottenere il massimo da noi stessi e dalla struttura che abbiamo con decisione rimesso in moto, con l’aiuto di tutti e di un rinnovato senso civico”.

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