Rotary CVS, il grande fascino dell'antimateria narrata da Venturelli cattura l'interesse
"Le prossime ricerche, ha concluso il prof. Venturelli, riguarderanno lo studio delle caratteristiche dell'anti-idrogeno, per verificare se esse siano veramente identiche a quelle dell'idrogeno come previsto dalla teoria"

VIADANA – Universi paralleli, viaggi nel tempo, Star Trek, Angeli e demoni …l’antimateria! Argomento affascinante quello affrontato lunedì 9 ottobre fra i soci del RC Casalmaggiore Viadana Sabbioneta “capitanato” da Alessandro Gnaccarini. Prestigioso ospite della conviviale alla Locanda del Ginnasio, il prof. Luca Venturelli: laurea in Fisica presso I’Università degli Studi di Milano, professore ordinario di Fisica sperimentale alI’Università di Brescia, si occupa da sempre di studi di fisica fondamentale. E’ attualmente anche responsabile per l’Italia dell’lstituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) per l’esperimento ASACUSA al Cern di Ginevra (il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle) per lo studio dell’antimateria, i cui risultati sono stati definiti nel 2010 dalla prestigiosa rivista “Physics World” il miglior risultato scientifico dell’anno; e nel 2014 l’esperimento ASACUSA ha realizzato il primo fascio di antiatomi. Ricca e articolata la sua relazione sulla esistenza “misteriosa” dell’antimateria, completata dalle risposte fornite ai tanti soci che hanno voluto approfondire l’argomento: Aurelio Soncini, Alberto Grazzi, Mario Fazzi e Gianluca Bocchi. Alla serata erano presenti anche il capitano della Compagnia dei Carabinieri di Viadana Gabriele Schiaffini e presidente e vicepresidente del Rotaract Clara Maffezzoli e Maria Neve Vago.
II relatore ha introdotto l’argomento della serata proiettando uno spezzone, girato al CERN di Ginevra, del noto film “Angeli e Demoni” in cui si narra del furto di antimateria dal CERN per costruire una bomba per distruggere il Vaticano. Cosa c’è di vero in tutto questo? L’antimateria è costituita da antiparticelle, corrispondenti per massa alle particelle della materia, ma aventi alcuni numeri quantici (come ad esempio Ia carica elettrica) di segno opposto. Quindi ogni particella elementare ha una corrispondente particella gemella di carica opposta: per esempio l’elettrone ha l’antielettrone (detto anche positrone), mentre il protone ha l’antiprotone. Per ogni atomo si può pensare che esista un anti-atomo e dunque si può speculare che accanto al nostro mondo esista un anti-mondo fatto di anti-atomi. Quando una particella e un’antiparticella vengono a contatto si assiste al fenomeno dell’annichilazione, in cui entrambe vengono “distrutte” e convertite in altre forme di energia. AI momento del Big Bang materia e antimateria si sarebbero dovute produrre in eguali quantità, ma di fatto noi viviamo in un mondo fatto di “materia”. Dove è finita l’antimateria?? Questa disparità, che i fisici chiamano “asimmetria”, è un vero e proprio rompicapo. Da tutti gli studi condotti fino ad oggi non c’è alcuna evidenza che nell’universo esista antimateria primordiale, né si è riusciti a capire dove possa essere finita, visto che dopo il Big Bang è rimasta solo Ia materia “ordinaria”.
II relatore ha poi proseguito illustrando il lavoro condotto con altri ricercatori al CERN di Ginevra relativo all’esperimento denominato “ASACUSA”, grazie al quale nel 2014 è stato creato il primo fascio di antiatomi di idrogeno. Un antiatomo di idrogeno (detto anche anti-idrogeno) è costituito di un antiprotone e di un antielettrone. Materia e antimateria annichilano immediatamente quando vengono a contatto, per cui Ia sfida dei fisici è quella di mantenere gli antiatomi di idrogeno lontano dalla materia ordinaria, grazie all’utilizzo di campi magnetici, in modo tale da riuscire a studiare le loro caratteristiche. “Le prossime ricerche, ha concluso il prof. Venturelli, riguarderanno lo studio delle caratteristiche dell’anti-idrogeno, per verificare se esse siano veramente identiche a quelle dell’idrogeno come previsto dalla teoria . Se ciò non accadesse, si aprirebbe una fase totalmente nuova nella fisica delle particelle, con sviluppi inimmaginabili”.
L’argomento della serata ha suscitato grande interesse da parte dell’uditorio, per cui sono state rivolte al relatore numerose domande e richieste di chiarimenti.
Letizia Frigerio