Cronaca

Ferroni: "Progetto ponte pronto". Bordata contro Sorte: "Qui solo per una passerella"

La gente vuole soluzioni, vuole giustizia, non gliene frega nulla di vedere il politico di turno che viene qui, fa promesse cerca voti e consenso e poi se ne va. Non gli interessa che la soluzione sia in Lombardia, in Emilia, a Roma. Gli interessa la soluzione

CASALMAGGIORE – Il progetto del ponte temporaneo è pronto, così come il preventivo di massima della spesa. L’altro dei Ferroni, Fabio, lo avrebbe già ma se lo tiene stretto al momento ben conoscendo il fratello che lo avrebbe dato alla stampa in men che non si dica. La Janson Bridging ha rispettato i tempi. Sarà presentato, nei prossimi giorni, per chiarire alcune questioni che restano in sospeso (questioni tecniche di possibilità di autorizzazioni alla modifica di parti direttamente dipendenti dagli organi che hanno responsabilità sul fiume) direttamente in Regione dove è stata chiesta (ed ottenuta) udienza ai vertici di Aipo.

A presentarlo, oltre ad Orlando e Fabio Ferroni ai piani alti, un pool di tecnici ed ingegneri della ditta olandese che si confronteranno con i tecnici e ingegneri alle dipendenze di Aipo. “E’ un progetto fatto cercando di ridurre le spese – racconta Orlando Ferroni – e credo sarà l’unica cosa concreta messa in campo al momento per cercare realmente di affrontare il problema. Nei giorni scorsi mi hanno criticato chiedendomi con quale autorità mi muova, quale mandato ho e chi me l’ha dato, e come faccia a dire che c’è una soluzione senza dire come la si pagherà. Nessuno mi ha dato delega. Sono il consigliere delegato alla golena del comune di Casalmaggiore, un consigliere come tutti gli altri, che si è dato da fare, in maniera del tutto gratuita e senza far spendere un euro ai contribuenti. Non ho bisogno di chiedere permessi per far fare un progetto. L’ho chiesto e loro lo hanno fatto, a costo zero. E’ un’opportunità anche per loro: un’opportunità economica”. Gli unici soldi spesi, spiega Ferroni, sono i suoi in benzina e telefono.

In verità una paga ci sarebbe, una paga estremamente importante per il consigliere ‘delle terre di mezzo’ del consiglio comunale di Casalmaggiore. Quella dell’orgoglio di dimostrare che alle cose ci si può arrivare in fondo e che non era un pazzo quando tra l’ilarità generale diceva che per dimostrare che una soluzione c’è, che c’è una strada possibile e percorribile. “Senza aspettare anni e senza mettere pezze a un morto. Perché, parliamoci chiaro, il ponte di Casalmaggiore é morto, bisognerà farsene una ragione”.

Altra questione, quella legata ai soldi: “E’ un sistema tutto italiano quello di cercare i soldi prima di elaborare un progetto, ed è il motivo per cui tanti progetti alla fine non vengono mai realizzati. Ho applicato un principio privatistico che applico nel mio lavoro. Prima ho un progetto, con relativi costi, qualcosa di concreto e non le solite parole al vento, poi lo presento a chi ha la possibilità di muovere risorse dando un piano chiaro di costi, tipologia, di quanto si intende fare insomma. Se vai a Roma chiedendo che servono 10 milioni per un ponte senza mostrare nulla, senza far vedere cosa c’è da fare e come lo farai, il perché lo fai in quella maniera e non in altre, il meglio che ti può capitare è che non ti diano neppure ascolto o che ti dicano aspettiamo di vedere qualcosa e di capire qualcosa, così come è avvenuto. E’ come se nel mio mestiere cercassi di farmi finanziare un brevetto senza presentare il brevetto e i dati delle ricerche in questione. Quanti sono disposti a dare soldi per qualcosa che neppure vedono e per necessità non precisate? I soldi si trovano se si vuole affrontare un problema, è solo questione di volontà politica, non di disponibilità di risorse”.

“Appena avrò quei disegni e il preventivo li presenterò. Li farò vedere a chi si aspetta delle risposte e li lascerò sui tavoli di chi deve prendere una decisione. A me non interessa prendermi meriti. Se li prenda pure alla fine qualcun altro. Alle persone non interessa che sia Orlando Ferroni o chi per esso ad aver pensato e lavorato per una soluzione, ma interessa la soluzione. Altra questione importante e critica che mi è stata mossa è che questa soluzione porterebbe via risorse anche da altro. Io credo che una soluzione viabilistica stradale sia prioritaria, senza nulla togliere all’estrema importanza di intervenire sulla rete ferroviaria e sugli altri servizi che migliorino la vita e la possibilità di muoversi del cittadino. E si abbandoni l’idea, anche se fosse possibile, di una riapertura parziale magari in senso alternato. Già, nelle ore di punta è caos adesso, col ponte chiuso. Ci sono 200 metri dalla rotonda all’accesso al ponte. Si pensi se lì dovesse formarsi una coda in attesa di passare. Intaserebbe in men che non si dica la rotonda, si bloccherebbe il traffico e ci ritroveremmo nel caos assoluto. Chi è disposto – ripeto ammesso che la cosa la si possa fare – a prendersi la responsabilità di riaprire almeno parzialmente una struttura e far piombare tutta la rete viaria nel caos?”.

Ma la bordata più pesante arriva alla fine: “La politica all’oggi è questa, ci ha presentato la sua faccia peggiore. Viene qui uno come l’assessore Regionale Sorte a fare la passerella e a fare promesse che non mantiene e non cambia nulla, il servizio ferroviario è uno schifo, stamattina leggo le parole di Fava e capisco solo che le regioni non riescono neppure a trovare una linea comune di fronte all’emergenza, una strada comune per intervenire per un ponte, per una questione che per noi è prioritaria e neppure se ne rendono conto, abbiamo tre ponti di cui uno chiuso messi uno peggio dell’altro e il resto dei servizi per i pendolari pessimi. Io con la gente per strada ci parlo tutti i giorni. Mi fermano in tanti per chiedermi di fare qualcosa, di andare avanti, e io faccio quel che posso. La gente vuole soluzioni, vuole giustizia, non gliene frega nulla di vedere il politico di turno che viene qui, fa promesse cerca voti e consenso e poi se ne va, chiunque sia. Non gli interessa che la soluzione sia in Lombardia, in Emilia, a Roma o in qualunque altro luogo. Alla gente interessa la soluzione, la concretezza, quella che al momento non c’è. Domani andrò a Colorno al Consiglio Comunale aperto è dirò quello che ho detto qui. Chi pensa a soluzioni come l’apertura a senso unico alternato è un folle che vuole solo la morte del territorio perché il problema del traffico sulla sponda cremonese lo dico sin da ora sarà ingestibile e che se in sei mesi un ponte, fosse pure temporaneo a doppio senso di marcia può essere fatto deve essere fatto. Ripeto, quando ci sarà il progetto e ci fosse qualcuno interessato, gli cedo tutto, carte, contatti e preventivi. Non me ne frega nulla di passare per il salvatore del territorio. Voglio solo che questo territorio sia salvato, chiunque voglia prendersene i meriti”.

Nazzareno Condina

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