Cronaca

Ponte provvisorio, conferenza stampa: "Incerottare il vecchio? E' buttare via 5 milioni"

“E’ comprensibile la scelta della provincia. Un meccanico non ti dirà mai di buttare la macchina vecchia. Ma noi non possiamo pensare di gravare sugli altri e di buttare via 5 milioni di euro, dobbiamo pensare di affrontare i problemi di questo territorio"

CASALMAGGIORE – Il ponte provvisorio resta l’unica soluzione con un senso compiuto. L’unica che – al netto dei tempi della burocrazia – può consentire di avere una struttura percorribile in entrambi i sensi di marcia e sino a 44 tonnellate (quel che era il ponte prima della chiusura) in sei mesi di tempo. La cifra di realizzazione, noleggio e successivo smontaggio si aggirerebbe sui 15 milioni di euro, per il tempo necessario alla realizzazione di quello nuovo. Suddiviso tra le due regioni ammonterebbe ad un milione e 850 mila euro all’anno.

Questi i dati forniti questa mattina da Fabio Ferroni, che insieme al fratello Orlando ha indetto una conferenza stampa per chiarire alcune delle perplessità relative alla soluzione alternativa. “L’obiettivo – ha spiegato Fabio Ferroni – è quello di tornare a breve termine al ripristino della viabilità come esattamente era prima della chiusura del ponte. Per questo l’unica soluzione è quella del ponte provvisorio”. Un ponte di categoria A2 quello prospettato dalla Janson Bridging, che può portare carichi sino alle 44 tonnellate.

“Quello che in pochi han capito – spiega Fabio – è che la soluzione prospettata dalla provincia, quella di ripristinare, incerottandolo, un ponte senza alcuna garanzia sui tempi che resterà aperto, è buttare via 5 milioni di euro senza risolvere nessun problema”. Ad incalzarlo il fratello Orlando Ferroni: “Quella prospettata dalla provincia è una soluzione assurda. Incerottiamo un malato in fase terminale, ben sapendo che è in fase terminale, riaprendolo senza alcuna garanzia sui tempi sino a quando si potrà consapevoli che prima o poi i danni torneranno a farlo chiudere. La stessa provincia lo spiega”.

Fabio Ferroni ha insistito molto sui tempi: “Ci sono i tempi dei bandi e della progettazione, che possono solo essere accelerati dalla politica. Ma non si prenda questa come scusa. I tempi che servono per il bando per mettere i cerotti al ponte che c’è già sono uguali ai tempi del bando per il ponte alternativo ed uguali a quello per costruire il ponte nuovo. Che ci vorrà ma che – come scrive anche la provincia di parma – richiederà almeno 4 o 5 anni di stop. Nessuno vi dice la cifra, ma un ponte nuovo costerà dagli 80 ai 100 milioni di euro. La soluzione tampone della provincia, 5 milioni di cerotti, é impercorribile per un altro motivo. Noi ripristiniamo senza certezze quello che c’è, ma i mezzi pesanti resterebbero a gravare gli altri due ponti già compromessi. Non possiamo far ricadere i problemi di questo territorio su Viadana e San Daniele”.

Fatti due calcoli (naturalmente di massima) i fratelli Ferroni sostengono l’ipotesi che economicamente è ancora la migliore resta il ponte provvisorio. “Ditte come la Janson consentono di dilazionare i pagamenti spalmandoli su più anni. Fossero quattro, per 15 milioni di euro, sarebbero comunque 1.850.000 euro annuali per le due regioni, una cifra accettabile”. La Regione Lombardia ne ha già stanziati 3 di milioni.

“La ditta da noi interpellata garantisce i tempi di cantiere, sui tempi burocratici è la politica ad avere il suo peso. Sarebbe importante che le aziende potessero tornare a fare quel che facevano prima, nel più breve tempo possibile”. Nell’ipotesi prospettata dalle due province, passerebbero almeno quattro anni prima che i camion possano tornare a fare le stesse strade.

Altro problema quello dei bandi: “Naturalmente quella della Janson Bridging – spiega Fabio Ferroni – è un’ipotesi sul tavolo, per questa ragione le cifre che diamo sono indicative. Perché la ditta olandese potrebbe essere una di quelle a concorrere per il bando e dando cifre precise darebbe riferimenti per l’offerta ad altre ditte concorrenti. Noi abbiamo lavorato per un progetto, che è fattibile. Ma non ci fermiamo qui. Incontreremo le province, le regioni e andremo anche a Roma. E vi terremo sempre informati. Tanto con mio fratello Orlando è impossibile tenere qualunque cosa sotto silenzio. Lasciatemi ringraziare quei consiglieri comunali d’opposizione e maggioranza che in questi giorni sono venuti qui da me a farsi spiegare e a visionare i progetti. Il sindaco ed il suo vice non sono nemmeno venuti ed hanno accolto con freddezza la proposta? Non è un grosso problema. Abbiamo noi coinvolto la ditta, noi ottenuto che facessero uno studio di fattibilità senza che le amministrazioni o gli altri enti spendessero un solo euro, siamo andati ad incontrare altri sindaci, incontreremo le amministrazioni provinciali, ci siamo incontrati con AIPO e Autorità di bacino, abbiamo parlato e ci siamo incontrati con i parlamentari e così proseguiremo a fare. E se alla fine l’idea di ponte alternativo sarà finalmente presa in considerazione dalla politica, non sarà per noi un problema chi la realizzerà. I problemi vanno affrontati e risolti”.

L’ultima battuta è di Orlando Ferroni e la riserva alla Provincia: “E’ comprensibile la scelta della provincia. Un meccanico non ti dirà mai di buttare la macchina vecchia. Ma noi non possiamo pensare di gravare sugli altri e di buttare via 5 milioni di euro, dobbiamo pensare di affrontare i problemi di questo territorio, non ad aumentare quelli degli altri. Anche sui treni il vantaggio non è poi così evidente. Col sindaco di Colorno abbiamo dato una cifra al servizio del treno navetta. Oltre 1 milione e mezzo all’anno. Certo, la ferrovia andrà potenziata e la Parma Brescia elettrificata. Ma dove sta tutto il vantaggio ed il risparmio?”.

Nazzareno Condina

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...