Ponte provvisorio, incontro in provincia a Cremona. Viola "Progetto accattivante"
”Sicuramente - ha detto Orlando Ferroni - si andranno ad aprire dei bandi a cui parteciperanno altre ditte. Ma a me personalmente non interessa che a costruirlo sia la Janson Bridging o altri. Importante che si esca da questo immobilismo"

CREMONA – A piccoli passi ma il progetto del ponte provvisorio di Casalmaggiore sembra acquisire sempre più interesse. E se prima erano solo i cittadini, adesso sono le istituzioni ed i media a parlarne.
Oggi c’è stata la presa visione da parte dei vertici della Provinciali Cremona, il presidente Davide Viola con a fianco l’ingegnere capo Patrizia Malabarba ha incontrato Fabio Ferroni consigliere provinciale di Forza Italia e Orlando Ferroni, che sta insistendo perché ci si renda conto che non ci sono alternative, hanno portato nell’ufficio di Viola l’amministratore delegato della Janson Bridging Cristiano Astone e i due ingegneri dell’azienda Gianbattista Migliorati e Nicola Ferrari rispettivamente ingegnere strutturista e ingegnere idraulico.
E’ stato proprio grazie al confronto fra i tecnici che le perplessità si sono subito sciolte. “Un progetto accattivante” questa l’espressione usata da Davide Viola durante l’incontro. I responsabili dell’azienda garantiscono che a parte intoppi burocratici la struttura è realizzabile in sei mesi e utilizzabile sia da mezzi leggeri che camion. Secondo quanto riferiscono i Ferroni è stata ammessa la fattibilità dell’opera eliminando il dubbio che potessero sorgere delle controindicazioni. Davide Viola dopo aver ascoltato attentamente la relazione ed aver pronunciato quell’aggettivo favorevole ha aggiunto che a quel punto sarebbe stato necessario mettersi in contatto con il presidente della Provincia parmense oltre che con gli enti regionali per cercare una indispensabile coinvolgimento tecnico ed economico.
Qualche parola è stata spesa anche nei riguardi del Ponte di Viadana ribadendo che se la situazione fosse rimasta quella attuale, anche quella struttura avrebbe potuto andare incontro a seri guai. ”Sicuramente – ha detto Orlando Ferroni – si andranno ad aprire dei bandi a cui parteciperanno altre ditte. Ma a me personalmente non interessa che a costruirlo sia la Janson Bridging o altri. Importante che si esca da questo immobilismo che sta creando enormi problemi. Tanto per farvi capire, ho parlato con l’amministratore della Parmovo. Da quando ha chiuso il ponte ha avuto un aumento di spesa di 60 mila euro”.
Ora si attendono gli altri due incontri richiesti, quelli col Prefetto e quello con gli amministratori e i tecnici della provincia parmense. Al prefetto è stata inoltrata oggi la lettera di presentazione del progetto e chiesto un incontro. Il ponte alternativo è una proposta che piace a tanti cittadini, che affronta i problemi del trasporto pesante e – al netto della burocrazia – potrebbe essere portato a termine in sei mesi.
Rosario Pisani