Politica

Ponte, Ferroni: "Avanti con l'esposto a Trenord, associazioni, svegliatevi!"

"Qui dopo due mesi la politica è ancora ferma al da farsi. E intanto il tempo passa, le aziende del territorio perdono migliaia di euro ogni giorno, i cittadini sono costretti a giri interminabili o ad usufruire di servizi alternativi pessimi".

Foto: Cristiano Antonino

CASALMAGGIORE – Associazioni di categoria? Assenti. Sindacati pure. Come se il problema non riguardasse pure loro e i loro associati. A far notare l’assenza Orlando Ferroni che sta proseguendo sull’idea del ponte provvisorio e che stamattina ha voluto commentare la presa di posizione del Comitato Treno Ponte Tangenziale.

“Apprezzo la volontà dei comitati e capisco che dove la politica fa poco c’è spazio per forme diverse di protesta. In fondo sono i cittadini a subire il disagio maggiore. Ma credo che qualche puntualizzazione vada fatta. Intanto sul consiglio comunale aperto. Avrei evitato di invitare i presidenti delle due Regioni. Si crea solo confusione e tanto quelli non verranno mai. Bisogna invece che ci siano i presidenti delle due province. Le decisioni nell’immediato spettano a loro e seppur senza soldi sono loro che hanno la possibilità di decidere. Devono essere i due presidenti a dire quel che vogliono fare e a sottolineare che le province non hanno possibilità di fare nulla per questioni economiche”.

Un plauso invece per l’esposto a Trenord: “Se un ente non rispetta un contratto si ha tutto il diritto di citarlo in giudizio. Così succede ai privati, così deve essere nel pubblico. Se io da privato faccio un contratto con qualcuno e non lo rispetto, quel qualcuno ha tutto il diritto di citarmi per danni e di stralciare il contratto firmato. Trenord non è in grado di rispettare un contratto e non è in grado di gestire un servizio? Si cambia. Non vedo altre strade”.

Poi Ferroni torna ‘sul ponte’. “Ormai tutti hanno capito che l’unica soluzione in grado di ridare con rapidità una struttura in grado di far circolare auto e mezzi pesanti é il ponte provvisorio. Non ci sono alternative. Qui dopo due mesi la politica è ancora ferma al da farsi. E intanto il tempo passa, le aziende del territorio perdono migliaia di euro ogni giorno, i cittadini sono costretti a giri interminabili o ad usufruire di servizi alternativi pessimi. Dovremmo dare delle risposte ai cittadini, non lasciarli nell’incertezza. Ma serve la pressione di tutti. Dei comitati, ma ancor più determinante sarebbe quella delle associazioni di categoria. Dove siete? Dove sono le vostre bandiere? Perché questo silenzio? In fondo a sopportare i disagi sono quelli che dovreste rappresentare”.

Infine la provocazione: “Quale sarà la prima associazione di categoria a svegliarsi dal sonno? Chi sventolerà la prima bandiera?”

Nazzareno Condina

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