Ponte, Ferroni sbotta: "Dieci anni per uno nuovo? Oh, ma siamo diventati matti?"
"Bisogna svegliarsi - conclude Orlando Ferroni - e trovare il modo di fare. Siamo ancora alla fase delle promesse. Stiamo perdendo migliaia di euro ogni giorno senza risolvere nessuno dei problemi che i cittadini"

CASALMAGGIORE – “Dieci anni per un nuovo ponte e intanto ci teniamo il moribondo? Oh, ma siam matti?” Orlando Ferroni sbotta, dopo aver letto la risoluzione dei problemi legati ai ponti paventata ieri a San Daniele Po.
“Allora, spiegatemi bene: Casalmaggiore rinuncia ai 5 milioni di Regione Lombardia che vanno al ponte di San Daniele, i soldi per le pezze al ponte vecchio ce le mette lo Stato bendando il cadavere e poi li metterà sulla nuova struttura che verrà costruita entro un decennio? E che soluzione è? Vogliono far morire il casalasco? Questo significa non conoscere il territorio. Lo Stato i soldi sul ponte nuovo ce li deve mettere in una maniera o nell’altra, le pezze non servono a nulla su quello vecchio. Neppure la Provincia è in grado di garantire quanto dureranno: e mettiamo il caso che tra un anno riapra rappezzato quello vecchio, tra un anno e mezzo richiuda, perché le possibilità che si sia costretti a richiuderlo sono quelle che anche la provincia mettendo le mani avanti fa. E noi a quel punto che facciamo? Restiamo in attesa di una nuova struttura entro i dieci anni di cui si parla? Usiamo quello di San Daniele o quello di Viadana per un decennio? Buttiamo via altri milioni di euro per altre eventuali riparazioni? Perché buttare via dei soldi senza nessuna garanzia? Solo per far lavorare le province?”.
Durissimo il consigliere del comune di Casalmaggiore: “La soluzione c’è. Intanto si pensi al ponte provvisorio, lo si realizzi con quindici milioni di euro, spalmabili su più anni. Poi il ponte definitivo può essere realizzato anche in dieci anni ma intanto avremo una struttura sostitutiva in grado di supportare tutto il peso del traffico senza andare a gravare sugli altri ponti e dipendere dagli altri. Ma ci vuole così tanto a capire che il territorio ha bisogno di certezze e non di azzardi?”.
La soluzione di Ferroni è sempre la stessa: “Si faccia in modo di accelerare il più possibile tutta la parte burocratica, facendo se è possibile dichiarare lo stato di emergenza. Se un aiuto ulteriore lo si deve chiedere a Roma è proprio quello di trovare il modo di accelerare il più possibile la parte non cantieristica. Esaurita quella ci si dia da fare per il ponte provvisorio, sei mesi di cantiere per avere una struttura aperta anche ai camion, poi ci si metta tutto il tempo che si vuole sul ponte definitivo. Intanto però al territorio lasciamo l’opportunità di passare, e senza l’assillo di eventuali nuove chiusure. Io non so come si faccia a pensare di mettere pezze a quello vecchio e intanto dire che il nuovo ponte sarà fatto in un decennio. Spero di aver capito male io, ma se fosse vero, noi dovremmo stare un decennio sperando che un ponte che è già morto e che comunque non sarebbe percorribile con i camion non venga chiuso per ulteriori danni. Fossero pure cinque anni, mi chiedo cosa ne pensa il sindaco di questa ipotesi. Per me è un’ipotesi assurda, è gettare via 5 milioni di euro senza nessuna certezza. Il ponte serve a Casalmaggiore come serve a Viadana e San Daniele. Non possiamo pensare di continuare ad utilizzare quelli per il traffico pesante, andando ad aumentare i problemi degli altri senza risolvere i nostri”.
“Bisogna svegliarsi – conclude Orlando Ferroni – e trovare il modo di fare. Siamo ancora alla fase delle promesse. Stiamo perdendo migliaia di euro ogni giorno senza risolvere nessuno dei problemi che i cittadini e le imprese si trovano ad affrontare quotidianamente. Non possiamo neppure pensare di rimanere per qualche anno senza un ponte o di restarci imbalsamando un morto. Il territorio non può resistere ad un disagio così grande”.
Nazzareno Condina