Cronaca

PalaFarina, dall'assemblea l'accusa: "Bando falsato". Ora raccolta firme per consiglio aperto

L'incontro ha messo in chiaro alcuni passaggi tecnici che, per dirla con Perteghella, dovrebbero rendere nulla l’assegnazione del progetto di recupero del palazzetto allo Studio Polaris. Intanto verrà istituita una raccolta firme affinché i cittadini possano chiedere all’amministrazione di convocare un consiglio comunale aperto.

VIADANA – Da un lato l’esigenza di fare presto, perché Viadana ha bisogno di un palazzetto funzionante; dall’altro la volontà di fare chiarezza e di “guardarci dentro”. In mezzo, a dire il vero, una partecipazione un po’ scarna e, dopo una iniziale timidezza, anche qualche domanda da parte dei cittadini, soprattutto da tecnici e società sportive. L’assemblea pubblica convocata dalle minoranze di Movimento 5 Stelle (con Alessandro Teveri), Partito Democratico (con Nicola Federici, presente anche Adriano Saccani) e di Viadana Democratica (con Silvio Perteghella) alle ore 21 di martedì in Auditorium Gardinazzi ha messo in chiaro alcuni passaggi tecnici che, per dirla con Perteghella, dovrebbero rendere nulla l’assegnazione del progetto di recupero del palazzetto allo Studio Polaris. Per un paio di motivazioni essenziali. Partiamo però dalla fine: verrà istituita una raccolta firme affinché i cittadini possano chiedere all’amministrazione di convocare un consiglio comunale aperto, o quantomeno un’altra assemblea, alla quale partecipi anche la maggioranza, sul tema.

Tornando all’ordine cronologico. Teveri è partito in quinta, spiegando che “un incontro del genere doveva essere in consiglio comunale, ma la maggioranza non ha voluto concederlo: ci siamo ritrovati con una variazione di bilancio di un milione di euro in più, interamente investito sul palazzetto. Non solo: la struttura, che doveva essere di classe d’uso 4 (edificio strategico, ndr), è ora di classe 3 (edificio rilevante, dunque inferiore, ndr). In sostanza paghiamo di più ma, a fronte anche di altre modifiche, avremo un palazzetto declassato, specie rispetto alla volontà di renderlo luogo strategico per tutto il comprensorio e di ritrovo per la Protezione Civile. E’ vero che per questo progetto è stato consentito a Viadana di sforare il Patto di Stabilità per 800mila euro: ma non sono soldi regalati, anzi non li avremo a disposizione per i prossimi due anni”. All’invito delle minoranze non hanno risposto né l’amministrazione né lo Studio Polaris.

Federici ha poi fatto una sorta di cronistoria. “Oltre alla trave caduta, va detto che il palazzetto ha altre 5-6 travi danneggiate ed è giusto ricordare che già sono stati spesi 90mila euro per il primo progetto preventivo di ricostruzione, quando ancora si era a dicembre 2015, dunque pochi mesi dopo le elezioni. Da gennaio ad agosto 2016 non viene detto nulla, poi viene firmato un accordo quadro con la Regione, che assegna 400mila euro, e viene stimato un progetto del valore complessivo di 2 milioni di euro. Il sindaco parla di costi troppi alti e chiede di arrivare al massimo a 1.7 milioni di euro. A novembre 2016 lo Studio Polaris vince con un progetto che si rifà a quella cifra: e vince – giusto precisarlo – con uno scarto minimo e con un 7.5 di valutazione decisivo sulla parte strutturale. Da novembre 2016 a giugno 2017 non ci viene detto nulla, finchè cinque giorni prima del consiglio comunale ci viene comunicato che la variazione a bilancio sarà di 1 milione di euro. Il motivo? Ci parlano di prescrizioni del Coni, di richieste delle società e in consiglio lo Studio Polaris giustifica così l’aumento. Noi minoranze chiediamo le prescrizioni, ma ad oggi non abbiamo ancora ricevuto nulla, per questo in consiglio o siamo usciti dall’aula oppure ci siamo astenuti”.

Federici ha poi proseguito. “Ci hanno detto che facciamo ostruzionismo e non vogliamo il Palasport: non è vero, altrimenti saremmo già andati in Procura per denunciare un danno erariale, ma vogliamo chiarezza (concetto ribadito da Teveri, ndr). La verità è che siamo di fronte a un aumento di un milione di euro e a un declassamento rispetto alla volontà iniziale. Tutto questo però, la sera del consiglio comunale, non potevamo saperlo, perché siamo riusciti ad accedere agli atti solo successivamente. La differenza, per capirsi, è che con una classe 4 il parere della commissione sismica è vincolante, mentre in classe 3 non è vincolante. L’altra anomalia è che, su 27 ditte invitate, solo una partecipa: strano per un progetto così importante e oneroso. A questo punto ho chiamato alcune ditte che conosco, chiedendo perché non avessero partecipato. La risposta? Serviranno come minimo 250-300mila euro in più rispetto ai 2.7 milioni di euro. E’ impossibile riuscire a contenere l’investimento in quella cifra e addirittura ribassare del 5%, come hanno garantito le due aziende veronesi che hanno preso l’appalto: questo mi è stato comunicato da esperti”.

Silvio Perteghella ha chiuso il giro di interventi. “Non ho timore a dire che il concorso di idee iniziale vinto dallo Studio Polaris di Mantova è falsato, alla luce dei cambiamenti intervenuti. E si fa fatica a fare finta di nulla. La gara non è regolare e il cambio della classificazione antisismica produce un “falso”: potevano anche servire 2-3 mesi in più, ma dato che parliamo di un milione di euro aggiuntivo era giusto, anzi era corretto, per i cittadini e per i professionisti che hanno lavorato ai progetti, rifare quel bando da capo. E’ un peccato che l’amministrazione nuovamente non abbia accolto il nostro invito. Viadana ha subito un danno patrimoniale, ma anche sociale, dal crollo del palazzetto e, a nostro avviso, partecipare a un dibattito pubblico e a un momento di riflessione avrebbe consentito di dare risposte e fare chiarezza. Le società sportive stesse sono state convocate solo per alcune osservazioni dopo il progetto preliminare, e mai dopo, magari anche solo per chiedere se erano favorevoli a modifiche che avrebbero fatto lievitare così tanto il costo. La variazione essenziale, peraltro, sembra essere l’innalzamento di un metro del tetto: e questo non credo giustifichi un milione di euro in più di spesa, anche perché sono risorse che toglieremo a tante altre opere pubbliche dell’amministrazione, su tutte la manutenzione ordinaria delle strade. Le prime vittime di questa situazione sono comunque i viadanesi, le società sportive e in particolare i ragazzi: per loro spero vada tutto bene, ma la situazione è poco chiara”.

Sono seguite le domande dal pubblico, che hanno consentito di chiarire che, nel nuovo progetto, il tetto avrà una pendenza del 3% per favorire lo scolo di acqua e neve e che le finestre alzeranno la struttura di un metro come richiesto. E’ stato spiegato che la ditta seconda classificata avrebbe potuto (prima, ora i termini sono scaduti) fare ricorso al Tar: “Ma impugnare un atto – ha detto Perteghella – significa inimicarsi le amministrazioni e forse questo non conviene”. Un tecnico presente in sala ha spiegato che il bando così non ha più senso, perché è venuto meno forse il parametro più importante, quello del costo, abbondantemente sforato. “Non si può dare credito a progettisti che sbagliano una classe sismica: i dubbi sono più che legittimi, anche perché il progetto definitivo non è stato stravolto, dunque non si giustifica l’aumento del 60%” ha detto il professionista. Dalle società sportive la richiesta di non subire rallentamenti. “Siamo in una posizione difficile – spiegano i consiglieri – . Abbiamo a cuore il nostro PalaFarina e vogliamo rinasca presto, ma dobbiamo curare che tutto sia regolare. Abbiamo richiesto pareri a Prefettura e al Segretario comunale, stiamo facendo anche noi alcune analisi e valutando i passi da intraprendere”.

I tempi stringono: entro il 31 dicembre 2018 l’accordo va chiuso, altrimenti gli 800mila euro per i quali il comune viadanese può sforare il Patto di Stabilità vengono meno, “ma il rischio – ha detto Federici – è che si arrivi a spendere come minimo 3 milioni di euro, partendo da un budget stimato che doveva essere di 1.7 milioni”. Le società sportive hanno spiegato di avere avanzato quattro richieste, peraltro non così “pesanti” o “rivoluzionarie” rispetto al primo progetto mentre, per quanto concerne le prescrizioni del Coni, alcune erano già soddisfatte dalla vecchia struttura del PalaFarina (“per esempio, ricordo che i due spogliatoi richiesti per gli arbitri già ci sono” ha detto Federici). Sempre dal pubblico è stata evidenziata la presenza del bando regionale Sport e Inclusione, che a Lodi ha ad esempio assegnato proprio un milione di euro. “Se Viadana avesse partecipato, potevano essere soldi assegnati a fondo perduto nell’anno europeo dello Sport e Inclusione, collegato ai diversamente abili: e al PalaFarina giocheranno i Macron Warriors di hockey in carrozzina”. Alla fine l’idea lanciata e che ha prevalso è stata, come detto, quella di una raccolta firme per chiedere un consiglio comunale aperto. “A noi consiglieri possono dire no – hanno spiegato i relatori – ma se la richiesta arriverà da parecchi cittadini, non vediamo come possano sottrarsi ancora al confronto”.

Giovanni Gardani

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