Cronaca

'Beffato' dalla polizza on line: l'amarezza di Kashmir Singh

"Agli inizi di agosto - spiega Kashmir Sing - cercavo tra i vari siti internet specifici un'assicurazione che mi potesse garantire la copertura assicurativa della mia macchina"

MARTIGNANA DI PO – Mai fidarsi ciecamente del web. Soprattutto verificare sempre che tutte le pratiche fatte direttamente on line siano giunte al loro naturale compimento. Lo ha imparato, a sue spese Kashmir Sing, 40enne di origini indiane che vive a Martignana, ben integrato con la comunità del paese.

Kashmir Sing ha un lavoro (nel settore pubblicitario) e una famiglia, e soprattutto un buon numero di amici anche italiani. “Agli inizi di agosto – spiega Kashmir Sing – cercavo tra i vari siti internet specifici un’assicurazione che mi potesse garantire la copertura assicurativa della mia macchina. Alla fine della ricerca ho trovato due recapiti telefonici di un sub agente che forniva un servizio di intermediazione assicurativa a prezzi vantaggiosi”.

Kashmir si segna i numeri di telefono e a quel punto contatta personalmente l’intermediario assicurativo. L’intermediario – un’agenzia milanese – quantifica la polizza assicurativa in 360 euro per tre mesi dal 2 di agosto all’ 1 novembre. Lo stesso poi chiede al 40enne indiano di versare la somma tramite postepay, indicando la causale e il nominativo.

“Il 2 agosto ho fatto il versamento – prosegue – di cui ho ricevuta e via mail mi mandano i documenti assicurativi che attestavano la copertura assicurativa della mia macchina. Avendo ricevuto la documentazione, ero tranquillo”.

Tutto bene, sino al 10 ottobre scorso quando l’indiano viene fermato a Boretto nell’ambito di un normale controllo dalla Polizia Municipale. La Municipale di Brescello esamina le carte e scopre che c’è qualcosa che non va: “Io ho fatto vedere tutti i documenti che l’intermediario mi aveva mandato e la polizia municipale a quel punto chiama la sede centrale della compagnia assicurativa in questione”.

Alla Compagnia di quella polizza non risultava nulla. A quel punto Kashmir non si fa prendere dallo sconforto e cerca di contattare l’intermediario alla presenza della municipale. L’intermediario dapprima conferma che i documenti erano regolari e poi, su pressante invito a presentare i documenti, cessa di rispondere al telefono. “La polizia municipale (questo si legge nel verbale di denuncia querela per truffa) mi confermava che i documenti inviati erano falsi e collegati probabilmente ad una truffa”.

La macchina gli viene comunque sequestrata ed elevata la sanzione di 849 euro. Sanzione e sequestro al quale Kashmir si oppone. Il 2 novembre, all’ufficio del Giudice di Pace di Reggio Emilia, viene presentata l’opposizione a sanzione amministrativa al verbale 92 elevato dalla Municipale di Boretto. Kashmir richiede – con l’aiuto di un amico italiano – l’annullamento del verbale e la restituzione del veicolo e, in via subordinata, l’eventuale possibilità di poter pagare la sanzione e il dissequestro in forma rateale “Non ho altri mezzi per raggiungere il posto di lavoro, e non posso neppure utilizzare i mezzi pubblici per il lavoro che faccio” spiega al giudice di Pace.

Nel frattempo provvede a stipulare un’altra polizza con una compagnia assicurativa, questa volta recandosi direttamente in agenzia. Il giudice di Pace di Reggio Emilia, sentite le ragioni dell’indiano e avendo preso visione della denuncia, cancella la sanzione e restituisce il mezzo allo sprovveduto.

Nel frattempo però Kashmir riceve un’altra sanzione dal comune di Zibello, per lo stesso motivo e la stessa cifra, alla quale si oppone per una seconda volta convinto della cancellazione anche di questa dopo l’esito positivo del primo procedimento. Intanto la questione della denucia va avanti. Il secondo procedimento davanti al giudice di Pace per l’annullamento della seconda sanzione il 24 gennaio prossimo. La sentenza questa volta, alla luce del primo procedimento, dovrebbe essere pressoché scontata. Altra questione quella della denuncia per truffa al ‘sedicente’ assicuratore: “Mi hanno detto che ci vorrà del tempo”. Benvenuto in Italia.

Singh dichiara di aver appreso la lezione. Mai fidarsi totalmente di ciò che si trova on line: il rischio della fregatura (se fosse accertata la truffa) o di qualcosa che alla fine va storto (se ovviamente si fosse trattato solo di una ‘dimenticanza’ di chi ha seguito la pratica), come dimostra la sua vicenda, è dietro l’angolo. “Adesso – conclude l’indiano – vado in agenzia. Almeno vedo le persone e so con chi parlo”.

Nazzareno Condina

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