Cronaca

Straziante addio a Kim e Lorenzo. Viadana tutta si è fermata

Tutta Viadana ha dimostrato affetto e vicinanza alla famiglia Benatti, riempiendo la chiesa e aderendo al lutto cittadino, partecipando alla triste cerimonia col sindaco Giovanni Cavatorta

VIADANA – Due ali di carabinieri della Compagnia di Viadana hanno formato un simbolico picchetto davanti ai due carri funebri color panna fermi sul piazzale della Chiesa di San Pietro. Le piccole bare bianche dei fratellini Lorenzo e Kim, uccisi dalla mamma Antonella Barbieri, erano invece già una di fianco all’altra davanti all’altare, sin dal giorno precedente. Tutta Viadana ha dimostrato affetto e vicinanza alla famiglia Benatti, riempiendo la chiesa e aderendo al lutto cittadino, partecipando alla triste cerimonia col sindaco in persona Giovanni Cavatorta, che era affiancato dai sindaci di Luzzara Andrea Costa, di Suzzara Ivan Ongari e di Motteggiana Fabrizio Nosari. Durante l’omelia, don Antonio Censori ha rivelato che molti non invidiavano quel ruolo in quel giorno, essendo forse preferibile il silenzio a qualsiasi rumore.

“Ma noi siamo qui per pronunciare parole di speranza per il papà, per la mamma dei piccoli, per le lacrime che sono state versate e le molte altre che verranno ancora versate. Mi hanno suggerito di fare un minuto di silenzio invece della predica ma io guardando gli occhi di Lorenzo e Kim non sono riuscito a stare in silenzio. Cosa avebbero potuto diventare da grandi? Un mistero come è un mistero come un momento di buio possa scatenare questo dramma”. “Caro Andrea – ha aggiunto il parroco rivolgendosi al padre dei due bimbi – l’altra sera quando sei venuto in sagrestia ti è venuto in mente di quanto tempo non entravi più in questo luogo che hai smesso di frequentare il giorno in cui la veste di chierichetto non ti arrivava più nemmeno al ginocchio. Lasciamo a chi di dovere trovare le responsabilità. Noi abbiamo bisogno di qualcuno che ci permetta di non cadere nel tranello del buio e del male”. Alla fine del rito liturgico ha preso la parola don Emanuele Benatti, cugino della famiglia del giovane papà e parroco a Masone, vicino a Rubiera.

Un saluto pacato e triste ai due piccoli, chiedendo di poter parlare a loro direttamente e augurando ai due bambini il Buon Natale. “Sì, perché per noi quando un santo muore è il giorno della nascita, della nascita verso la eternità. Perciò vi domandiamo di unirvi al coro degli angeli da lassù. Fatevi sentire, fate che sentiamo che cantate, così anche noi vi sentiremo più vicini e anche il nostro Natale sarà più illuminato”.

Rosario Pisani

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