Cronaca

Polriva Suzzara, si cercano famiglie per ospitare i bimbi Bielorussi

Ogni anno migliaia di bambini della Bielorussia vengono a passare uno o due mesi in Italia ospitati presso famiglie che si offrono volontariamente

DOSOLO/SUZZARA – Sino al 18 febbraio 2018, sarà possibile iscriversi ai programmi di accoglienza di bambini provenienti dalle zone colpite dal disastro di Chernobyl per i mesi di Giugno, Luglio e agosto organizzati dall’associazione Polriva di Suzzara; per ulteriori informazioni ci si può rivolgere allo 0376531713 oppure scrivendo a segreteria@polriva.it o visitando il sito www.polriva.it

Ogni anno migliaia di bambini della Bielorussia vengono a passare uno o due mesi in Italia ospitati presso famiglie che si offrono volontariamente. Anche il nostro territorio conosce questa esperienza, espressione di grande solidarietà verso una infanzia meno fortunata, ma nello stesso tempo arricchente e portatrice di valori per le famiglie ospitanti.

Alla fine del periodo di vacanza i bambini tornano in Bielorussia, presso le loro famiglie o presso l’istituto che li ospita in caso di problemi familiari, per ritornare magari in Italia l’anno successivo presso la stessa famiglia ospitante.

Dopo l’incidente di Chernobyl sono state intraprese queste forme di solidarietà internazionale a favore dei bambini provenienti da Chernobyl. Tali iniziative risultano ancor oggi essere molto importanti in quanto volte a migliorare le condizioni di salute dei minori che continuano , ove vivono, giorno per giorno ad incamerare nel proprio organismo sostanze radioattive che possono portare il loro organismo a sviluppare terribili malattie come tumori, leucemie, ecc.

L’unico rimedio sino ad ora conosciuto è quello di allontanare periodicamente questi bambini dalle loro zone di residenza consentendo loro di smaltire, seppur parzialmente, una certa quantità di radio contaminazione incamerata nell’organismo.

Offrire ai bimbi, la possibilità di respirare aria pulita, mangiare cibi sani, anche solo per brevi periodi, li aiuta a recuperare le difese immunitarie venute meno a causa della loro condizione di vita e riduce i rischi di ammalarsi.

Per ospitare non serve: avere una casa grande, avere grandi disponibilità finanziarie, avere necessariamente dei figli piccoli, conoscere la lingua russa.

E’ necessario: garantirgli vitto, alloggio e tanto affetto, avere un po di tempo da dedicargli, renderlo partecipe della quotidianità familiare. Solitamente si può chiedere di ospitare un maschietto o una bimba, l’età consentita va dagli 7 anni in poi. Non bisogna pensare che i bimbi siano portatori di malattie che possano nuocerci: il problema purtroppo è solo loro.

redazione@oglioponews.it

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