Cultura

Casalmaggiore, l'orientamento a scuola è show e cultura con la terza Notte del Romani

Protagonisti gli studenti, e in qualche caso anche i professori, oltre che qualche aiuto esterno: come Francesco Sbolzani, che ha presentato un progetto a metà tra letteratura, storia, poesia e soprattutto vita.

Nella foto un momento dello spettacolo sul Diotti

CASALMAGGIORE – La terza edizione della Notte del Romani, dedicata come sempre in questo periodo dell’anno a promuovere i corsi che la scuola di Casalmaggiore organizzerà anche per il 2018-2019 e dunque per orientare i ragazzi in uscita dalle scuole medie, fa centro. Con un programma variegato, proprio come le materie che qui si studiano.

Protagonisti gli studenti, e in qualche caso anche i professori, oltre che qualche aiuto esterno: come ad esempio Francesco Sbolzani, che ha presentato un progetto a metà tra letteratura, storia (storia del territorio in particolare), poesia e soprattutto vita. Un inno alle nostre terre, ai nostri campi, perché in fondo anche la scuola – pur nei macrotemi che tratta – non scordi mai il riferimento alle radici e alla bellezza e all’anima di casa nostra.

Ogni spazio, ogni aula, uno show, un momento accattivante, studiato assieme alla dirigente Luisa Caterina Spedini, per spiegare – ad esempio – la magia della chimica o della fisica, materie solitamente considerate molto ostiche che però possono rivelare un insospettabile fascino. Così come la matematica, peraltro. Particolare lo spazio dedicato all’elettronica, con i robottini messi a punto dagli studenti del corso, l’esperienza della Web Radio iniziata con Radio Circuito 29 e con l’Open Innovation Campus di fabbricadigitale e un’aula adibita a una sorta di discoteca con musica ovviamente soft e adatta al luogo e con un florilegio di luci e colori.

Due i momenti culturali più apprezzati: in primis il laboratorio dei gessi per imparare a realizzare i calchi e successivamente piccole sculture che si richiamano agli angeli di San Rocco; in secondo luogo la rappresentazione teatrale dedicata a Giuseppe Diotti e alle sue tre principali opere – Antigone, Il Conte Ugolino e La Corte di Ludovico il Moro – che proprio i ragazzi del Romani hanno studiato e approfondito con apposite conferenze nel corso della mostra organizzata negli ultimi mesi.

Da non dimenticare poi i laboratori, a metà tra studio e teatro, delle lingue straniere, con tedesco, inglese e spagnolo sugli scudi. Ricordando infine i progetti del sapone alla zucca e concludendo poi con un concerto musicale in palestra. La terza Notte del Romani ha mostrato così, ancora una volta, la parte più divertente e assieme educativa della scuola.

Giovanni Gardani

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