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Alessandro Rosa (Gori Presidente) spiega ragioni del civismo in Regione

"Abbiamo conosciuto tre realtà completamente diverse, il Cremasco, il Cremonese e il Casalasco, ma bene o male tutti gli amministratori hanno evidenziato le stesse problematiche: scarso dialogo con l’amministrazione regionale".

CASALMAGGIORE – Dopo l’intervista al sindaco Bongiovanni che si candida con la Lega Nord alle Regionali in appoggio a Fontana, ecco un altro consigliere comunale di Casalmaggiore tra i candidati: è il giovanissimo Alessandro Rosa, 25 anni, che appoggerà la candidatura a presidente di Giorgio Gori con la lista civica “Gori presidente”.

Era il 4 gennaio, gli chiediamo, quando ha annunciato la sua candidatura. Com’è stato questo mese e mezzo in cui ha battuto il territorio provinciale?
«Abbiamo conosciuto tre realtà completamente diverse, il Cremasco, il Cremonese e il Casalasco, ma bene o male tutti gli amministratori hanno evidenziato le stesse problematiche: scarso dialogo con l’amministrazione regionale che richiedono sia più presente, segnalazioni in diversi campi, dall’ambiente al sociale, al governo del territorio in senso lato, la mancanza di una cabina di regia da parte della Regione, e in generale una scarsa attenzione al tema delle infrastrutture che diano competitività al territorio».

Facile pensare al ponte sul Po chiuso a Casalmaggiore, trasformato in parata di politici, modelle e cantanti.
«Sul tema delle infrastrutture coi cittadini casalaschi abbiamo vissuto un tracollo negli ultimi mesi, dato dalla chiusura del ponte che ha avuto però l’effetto positivo di svegliarci dal torpore. Le infrastrutture sono necessarie per competere, ma le ripercussioni le abbiamo avute sul tema dei diritti fondamentali, quali studiare e lavorare, per le difficoltà di attraversare la sponda. Quanto alla sfilata di politici, mi pare che la campagna elettorale si stia svolgendo in modo corretto. Io stesso ho cercato di andare a sentire tutti perché il confronto è importante, e ho visto che molti dicono le stesse cose. Ad esempio da Rosati ho sentito la stessa proposta fatta da Gori sulla Parma-Brescia, ovvero affidarsi a un bando europeo e non più a Trenord come partecipata».

Lei e altri ragazzi siete cresciuti nel Listone, con un turnover che vi ha permesso di sperimentare il consiglio comunale e i ruoli di amministratori del movimento. Crede che un’esperienza così per un giovane sia possibile solo nell’ambito del civismo?
«Solo no, ma secondo me è molto più semplice nel civismo, per questa forza di abbattere le barriere ideologiche. Quando iniziai, con me c’erano molti ragazzi di destra e di sinistra, e parlandoci abbiamo notato che a livello locale le barriere ideologiche sono abbattute dalla necessità di fare qualcosa. Le necessità sono sia di destra che di sinistra».

Col Listone avete mostrato come ci si sporca le mani, anche letteralmente nel caso del recente recupero dell’idrometro. In Regione l’approccio è un po’ diverso, si richiedono anche doti di “equilibrismo politico”. Cambierebbe il suo approccio in caso di elezione?
«Non credo. Io credo alla politica del Listone come politica che viene dal basso e ascolta le istanze dei cittadini. In caso di elezione, che so essere difficile, porterò avanti una politica di questo tipo, basata sul senso di appartenenza al territorio con ciò che ne consegue».

Mai un casalasco è stato eletto consigliere regionale. A penalizzarvi è anche la circoscrizione provinciale.
«Decisamente è così. E’ allucinante andare a Rivolta d’Adda, di mentalità già milanese, e non a Cicognara dove arrivo a piedi. Il referendum costituzionale bocciato nel 2016 aveva tanti aspetti, anche positivi. Uno di questi era la previsione di un’area vasta o omogenea, che nel dibattito passò in secondo piano. Avremmo potuto avere un unico referente per il Casalasco e il Viadanese. Nel Cremasco sono già nate le aree omogenee, i comuni fanno più squadra rispetto a noi, e possono avanzare pretese più pesanti».

Ultima cosa. Alcuni giorni fa le hanno tagliato le gomme dell’auto, una sorta di benvenuto nell’agone politico. Ha avuto seguito la denuncia da lei fatta ai Carabinieri?
«Credo non sia un atto intimidatorio (ride, ndr), ma il passatempo del sabato sera di una persona annoiata, perché poi ho verificato che sono state tagliate gomme anche ad altri. Ho denunciato il fatto perché ritengo giusto farlo». Il tour elettorale di Rosa prosegue martedì 27 febbraio e Martignana Po per concludersi mercoledì 28 in Auditorium Santa Croce a Casalmaggiore.

V.R.

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