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Rivarolo Mn, interrogazione "censurata", il sindaco spiega: "Inammissibile e diffamatoria"

"Tante le ragioni della non ammissione, non prima però di stigmatizzare il contenuto diffamatorio nei confronti del sottoscritto, in qualità di Sindaco, ed il comportamento tenuto nell’occasione dai Membri del Gruppo consiliare di minoranza" spiega Galli.

RIVAROLO MANTOVANO – Polemica in consiglio comunale a Rivarolo Mantovano. Una interrogazione infatti non è stata ammessa alla discussione da parte del sindaco Massimiliano Galli. E’ lo stesso primo cittadino a fornire la sua versione dei fatti. “L’interrogazione proposta dal Consigliere Sauro Favagrossa, all’ordine del giorno del Consiglio comunale di mercoledì 21 marzo, inerente eventuali abusi edilizi perpetrati, a suo dire, da alcuni Consiglieri comunali, non è stata ammessa alla trattazione per una molteplicità di ragioni che vado ad elencare, non prima però di stigmatizzare il contenuto diffamatorio nei confronti del sottoscritto, in qualità di Sindaco, ed il comportamento tenuto nell’occasione dai Membri dell’intero Gruppo consiliare di minoranza”.

“L’interrogante infatti – prosegue il primo cittadino – premette all’interpellanza considerazioni deliranti che riproduco nella sua forma, per doverosa chiarezza: “… a seguito di quanto accaduto nel precedente Consiglio Comunale, mi sono pervenute segnalazioni da parte di cittadini rivarolesi relativi alcuni membri del Consiglio Comunale di Maggioranza. Questi cittadini che volutamente non hanno mai fatto segnalazioni per paura di eventuali ritorsioni, mi hanno detto espressamente di intervenire e di farmi carico di tali richieste. Certo che tali segnalazioni potrebbero portare ritorsioni a me ed alla mia famiglia, mi sento comunque in dovere di tutelare tali cittadini”. Caro Consigliere, vorrei tranquillizzarla: viviamo in uno Stato di diritto dove le regole della convivenza civile e democratica, fissate dalle Leggi e dal buon senso, costituiscono la bussola alla quale guardare per orientarsi e regolare i rapporti tra le persone e tra la pubblica Amministrazione ed ogni singolo Membro della Comunità locale”.

“Quanto al 21 marzo – prosegue Galli – le ricordo come la sua interrogazione sia stata presentata per essere inserita all’ordine del giorno di un Consiglio convocato d’urgenza con altra motivazione da quello stesso Gruppo consiliare di minoranza “Lista civica Milani”, che la sera del 21 marzo ha invece tempestivamente e preventivamente abbandonato l’aula, dimostrando una ben scarsa considerazione dell’Istituzione e delle persone che la incarnano. Vengo ora allo specifico dell’interrogazione che non ho ammesso perché, caro Consigliere, la sua interrogazione risulta inammissibile nella forma e illegittima nella sostanza. La stessa infatti si presenta come una “summa” di interrogazioni (alcune incomprensibili), mentre l’art. 23 (punto 3) del regolamento del Consiglio comunale, che Lei ben conosce per averlo spesso invocato, prevede che ciascun consigliere possa presentare al massimo 2 interrogazioni nella stessa seduta”.

“Entrando nel merito della legittimità della stessa – aggiunge Galli – a mio parere l’oggetto dei quesiti non rientra tra quelli per i quali l’art. 23.1 riconosce poteri di interrogazione ai singoli Consiglieri (“argomenti che riguardano direttamente le funzioni di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del Consiglio Comunale”). Alcuni dei punti che compaiono nel suo elenco (gli unici a malapena comprensibili) riguardano fattispecie riconducibili ad attività private dei membri della Giunta o del Consiglio che non sono, neppure in via indiretta, collegate o collegabili al ruolo politico svolto dai componenti dell’Amministrazione comunale. Fermo restando gli accertamenti che d’Ufficio verranno effettuati, inviterei Favagrossa, se legittimato, ad utilizzare gli strumenti riconosciuti dall’Ordinamento “uti singuli” per far valere eventuali illegittimità commesse dai membri del Consiglio senza voler utilizzare lo strumento dell’interrogazione con altra finalità”.

“Preciserei inoltre – conclude il primo cittadino rivarolese – poiché il Consigliere Favagrossa vi si riferisce, che l’interrogazione fatta dal Gruppo consiliare di maggioranza nel precedente Consiglio comunale del 5 febbraio riguardava l’attività svolta da Favagrossa su fatti strettamente connessi al suo ruolo di Assessore ai Lavori pubblici e all’Urbanistica, fatti che sono in grado di incidere sulla legittimità di parte dell’attività posta in essere dall’Amministrazione Comunale nel periodo 2004/2014”.

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