Cultura

Il Romani per il recupero di San Rocco: il progetto illustrato ad autorità e cittadini

Lo studio mira a non disperdere il patrimonio degli angeli in stucco e a utilizzare la parte dell’edificio rimasta in piedi - un po’ come avviene a Roma per le Terme di Caracalla - come una sorta di teatro all’aperto.

CASALMAGGIORE – Il Polo scolastico Romani di Casalmaggiore festeggia quest’anno il 130esimo anniversario di fondazione. Tuttavia è il caso di dire che lo studio presentato venerdì mattina in aula magna dell’istituto di scuola superiore parte da più lontano. Da una chiesa diroccata dal peso degli anni e dell’incuria e da un’analisi dell’anno scolastico scorsi: “Gli angeli di San Rocco”, questo il titolo del progetto conferenza, passa infatti da una una serie di studi multidisciplinari e sul posto, che ha coinvolto diversi indirizzi scolastici, con l’impegno di Geometri, studenti del Liceo Classico per la ricerca artistica e non solo.

Introdotta dal saluto della dirigente della scuola casalese Luisa Caterina Maria Spedini e del sindaco Filippo Bongiovanni, presente con gli assessori Vanni Leoni e Pamela Carena, la mattinata è stata poi illustrata dal professor Marco Orlandi, che assieme ai colleghi Aldo Boccaccia, Maria Adelaide Donzelli e Giovanni Scanacapra ha seguito e coordinato il lavoro degli studenti. Il progetto, concretizzato in un video molto completo, è stato poi inserito lo scorso anno nell’Atlante Nazionale dei Beni Adottati promosso dalla Fondazione Napoli 99. Lo studio, che prevede rappresentazioni 3D e ricostruzioni virtuali di come era la chiesetta diroccata fronte argine di San Rocco prima della decadenza e di come potrebbe essere recuperata, mira, risultando troppo oneroso un restauro vero e proprio, a non disperdere il patrimonio degli angeli in stucco e a utilizzare la parte dell’edificio rimasta in piedi – un po’ come avviene a Roma per le Terme di Caracalla – come una sorta di teatro all’aperto. Un progetto che passa anche dal lancio di una raccolta fondi promossa dallo stesso Istituto Romani.

Il professor Aldo Boccaccia ha parlato della chiesa di San Rocco come di un caso simbolico di abbandono, mentre l’architetto sabbionetano Gabriele Pezzini ha presentato il proprio studio con ricostruzione virtuale della chiesa. A Matteo Lanari il compito di illustrare il rilievo dell’esistente e la ricostruzione in 3D delle parti perdute. La mattinata però ha visto pure gli interventi di Lucia Mainoldi Capelli, memoria storica casalese che ha ricordato quando a maggio in San Rocco si recitava il Rosario, e poi, per la Soprintendenza dei Beni Culturali, sia del direttore di zona Gabriele Barucca sia della funzionaria architetto Claudia Zanlungo.

La parte più suggestiva è arrivata subito dopo gli interventi, quando gli studenti e tutti gli ospiti – la conferenza era infatti aperta al pubblico – si sono recati proprio a San Rocco, e hanno partecipato a un concerto musicale allestito da alcuni dei ragazzi che frequentano il Romani, confermando in questo modo la volontà di recuperare, se non più dal punto di vista religioso, quantomeno da quello teatrale e legato agli spettacoli, la chiesetta diroccata di Casalmaggiore.

Giovanni Gardani

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