Cronaca

"La vita è allenamento e fatica". La lezione del professor Tosetto nel giorno delle esequie

"Tra la nascita e la morte - ha spiegato don Andrea - c'è tutta una vita di esperienze, e tutte servono. Anche quelle negative. Non è il divertimento, ma la fatica che fa grande la nostra vita". La metafora del calcio

CICOGNARA – La ‘sostituzione’ Maurizio Tosetto l’aveva chiesta solo alla fine. “Sono stanco” aveva detto al parroco don Andrea Spreafico, qualche giorno prima che il destino ne spegnesse l’alba. Sino ad allora aveva lottato ed insegnato, come in tutta la sua vita, con rigore e determinazione. A combattere soprattutto, e sino all’ultimo.

La fisica come il calcio, in un mondo in cui le regole e il rigore sono fondamentali. Autorevole, mai autoritario, ironico con quello humor che lo contraddistingueva sempre, anche nel momento dei rimproveri. Come quando, di fronte ad una partita tra ragazzi del liceo, vedendo il giocatore di turno, ed uno dei più capaci, ‘sedersi’ un poco gli aveva detto in dialetto “Veh tu, vuoi un panino?” e poi lo aveva sostituito con uno più scarso, ma con più voglia di giocarsi la partita e di lottare.

Maurizio Tosetto era così. Uno che non si arrendeva mai, e che non voleva che chi stava accanto a lui, fosse a scuola o su un rettangolo verde, si arrendesse. Oggi pomeriggio, in una chiesa, quella di Cicognara, gremita da amici, ex studenti del liceo ed ex giocatori, oltre che dai vecchi colleghi, si sono celebrate le esequie.

“Tra la nascita e la morte – ha spiegato don Andrea – c’è tutta una vita di esperienze, e tutte servono. Anche quelle negative. Non è il divertimento, ma la fatica che fa grande la nostra vita”. La metafora del calcio – la passione di Maurizio – è entrata più volte nell’omelia del prevosto, che lo conosceva bene. “La vita ha valore per la fatica che si affronta. L’eroe sta nella resistenza, e nell’insegnamento di quello che si è imparato”.

L’insegnamento della fisica, quello del calcio. E quelle regole, applicate nell’ultima gara, a se stesso. Gli ultimi minuti della partita, quella combattuta con un avversario molto più tosto, ma a viso aperto. “Non l’ho mai sentito lamentarsi. Solo in uno degli ultimi giorni, quando mi aveva detto di essere stanco. Il coraggio lo aveva mostrato prima. Nell’allenamento che è comunque fatica. Ecco, la vita è l’allenamento, quello che insegnava Maurizio ai ragazzi. In questo lui è stato esemplare. Dio lo ha chiamato per un attimo in panchina prima di chiamarlo in un’altra squadra. Se ci ha insegnato qualcosa, questo è il momento di metterlo in pratica”.

Insegnamenti ne ha dati tanti il professor Tosetto. Il rigore scientifico, la forza di crederci sempre perché con tenacia ed applicazione i risultati arrivano. L’importanza del metodo, e dell’allenamento. Lo ha sempre fatto con un sorriso garbato e mai scontato, con la stessa sottile ironia, sino alla fine dei suoi giorni. Che fosse la fisica o il mondo del pallone. Che fosse la vita: sempre con la stessa indomita passione.

Nazzareno Condina

 

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