Salute

Apnee del sonno, rischi e rimedi: se ne è parlato nell'Interclub dei Rotary

In un cardiopatico, ha spiegato il dottor Scarduelli, le apnee possono portare a patologie che si studiano analizzando il sonno. Paradossalmente il cervello durante il sonno può far precipitare disturbi respiratori.

VICOBELLIGNANO – E’ un disturbo che colpisce milioni di persone, ancora poco conosciuto sebbene molto diffuso. Si tratta della sindrome da apnee ostruttive nel sonno. Ne ha parlato il dottor Cleante Scarduelli, responsabile della Struttura Riabilitativa respiratoria e dei disturbi del sonno di Mantova, in una conviviale del Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po che si è tenuta al ristorante Trattobene di Vicobellignano.

Una serata che ha visto la presenza di diversi ospiti, tra i quali i presidenti dei club vicini Casalmaggiore Viadana Sabbioneta Alessandro Gnaccarini e Piadena Oglio Chiese Elisa Gozzi, dell’Inner Wheel Casalmaggiore Anna Maria Poli Sarzi Sartori, l’assistente del governatore Antonio Morini, il comandante della Polizia Stradale di Casalmaggiore Gaspare Liuzza e il comandante della Compagnia Carabinieri di Guastalla Luigi Regni, socio onorario del club ospitante.

In un cardiopatico, ha spiegato il dottor Scarduelli, le apnee possono portare a patologie che si studiano analizzando il sonno. Paradossalmente il cervello durante il sonno può far precipitare disturbi respiratori, ischemia miocardica, aritmie e persino la morte in pazienti con patologie respiratorie o cardiache. Negli ultimi 25 anni nel mondo occidentale si è registrato un significativo aumento dell’epidemiologia. I più esposti sono coloro che hanno familiarità, preferibilmente i maschi, per un rischio che aumenta con l’età, con il peso corporeo e con l’assunzione di alcool e fumo, per apnee che significano assenza o riduzione di oltre il 90% del segnale di flusso aereo.

Solitamente la presenza di apnee durante il sonno è riferita dal partner, ma si può sospettare in caso di risvegli con impressioni di soffocamento o di bocca asciutta, di sonno non ristoratore, colpi di sonno con rischio di incidenti stradali, depressione, disfunzioni sessuali, sudorazione notturna del tronco. Le potenziali complicanze sono ipertensione (che è la prima causa), aritmie cardiache e ictus, senza parlare appunto degli incidenti stradali provocati da sonnolenza.

Per arrivare a una diagnosi si procede con una valutazione clinica, polisonnografia e monitoraggio cardiorespiratorio completo (una specie di holter, il metodo più diffuso). Quanto al trattamento, si parte dalle norme comportamentali (come riposare in posizione laterale, ridurre assunzione di alcool e peso) fino al Cpap (è la prima scelta: una specie di maschera con cui si dorme e che facilita la normale respirazione), apparecchi odontoiatrici e chirurgia delle vie aeree superiori. Ma l’ultima sfida è la telemedicina.

V.R.

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