Cronaca

Trenord, risposta ai sindaci con la politica dei "sepolcri imbiancati": treni vecchi e lenti ma più belli

"Dalla missiva apprendiamo due cose - spiega il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni - . Anzitutto, a causa dell'infrastruttura, non possono girare treni diesel di nuova generazione sulla Parma-Brescia. Inoltre non vengono sostituiti i convogli circolanti".

CASALMAGGIORE – Dopo quella di Rete Ferroviaria Italia, è giunta al sindaco di Casalmaggiore – e dunque ai sindaci che hanno firmato la missiva iniziale su spinta del Comitato Treno Ponte Tangenziale – la risposta di Trenord. Da subito ritenuta non soddisfacente e, peraltro, pure da rivalutare alla luce delle decisioni prese da Regione Lombardia, che vuole dare il via allo spacchettamento della società Trenord, come illustrato nell’ultimo consiglio regionale dal governatore Attilio Fontana.

“Dalla missiva apprendiamo due cose – spiega il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni – . Anzitutto, a causa dell’infrastruttura, non possono girare treni diesel di nuova generazione sulla Parma-Brescia. Inoltre non vengono sostituiti i convogli circolanti. Unica soddisfazione, il fatto che dovrebbe essere in corso la loro rigenerazione con il cambio di impianti, climatizzazione, interni e livrea esterna”. In buona sostanza si sta cercando di abbellire un catorcio, con un imponente maquillage, che però non cambia la sostanza di una linea ormai allo stremo. Dalle risposte di RFI e Trenord, insomma, si comprende molto bene perché il trasporto ferroviario non funzioni e perché sia il Governo Regionale sia quello Nazionale vogliano metterci mano.

Nella missiva, tra tanti dati, un paio vanno sottolineati: Trenord ammette infatti che la flotta attualmente dedicata a quella tratta è della tipologia Aln668, con un’età media superiore a 35 anni. “Inoltre sulla Brescia-Parma sono attualmente in atto rallentamenti imposti dal Gestore dell’Infrastruttura (RFI) – si legge – per 22.6 km. In questi tratti la velocità è ridotta di 30-40 km/h rispetto ai consueti 120 km/h con una ripercussione significativa sulla regolarità del servizio”. Insomma uno scaricabarile che serve a poco ai pendolari, i quali dovranno accontentarsi di avere “sepolcri imbiancati”, con le 176 carrozze più datate che già stanno subendo questo ammodernamento, più che altro estetico e di comfort ma non di prestazioni. Gli investimenti infatti ci sono stati, spiega Trenord rimarcando 1.6 miliardi di euro stanziati nel programma dal 2016 al 2033 ma, come detto, sulla Parma-Brescia non possono essere completi a causa dell’infrastruttura troppo vecchia. In pratica si arriverà sempre in ritardo, ma per lo meno al fresco con l’aria condizionata d’estate e al caldo in inverno. O almeno si spera…

Giovanni Gardani

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