Cultura

Alla scoperta di Morvay nelle parole (e nelle letture) di Franco Bolsi e Massimo Negri

Un racconto dialogato tra i lettori ha tracciato un profilo dell'artista, dall'Accademia di Varsavia e dall'insopportabile Realismo Socialista alla travolgente stagione dell'Informale a Parigi al personalissimo "SuperImpressionismo".

Foto di repertorio

SABBIONETA – “Nello smeraldo del bosco”, lettura in cinque quadri – momenti narrativi – ha ricordato il pittore Gabriele Stanislao Morvay (1934 – 1988) nel trentesimo della morte. L’appuntamento si deve a Franco Giuseppe Bolsi, amico e collaboratore dell’artista, presso la Sala Rosa di Palazzo Forti a Sabbioneta. Una collezione invisibile di quadri ha attraversato i cinque momenti narrativi proposti dalle voci di Massimo Negri e di Franco Giuseppe Bolsi: un viaggio di parole colori e suggestioni, di vedute e persone nel paesaggio eterno della città di fiume, Casalmaggiore. La sua casa per quasi un decennio, tra  gli anni Settanta e Ottanta.

Un racconto appassionato e dialogato tra i lettori ha tracciato un profilo dell’artista e della sua opera, dall’Accademia di Varsavia e dall’insopportabile Realismo Socialista alla travolgente stagione dell’Informale a Parigi al personalissimo “SuperImpressionismo”, la stagione più creativa e casalese.  Un racconto gradito dal pubblico è indicativo dello “sguardo in esilio” – come recita il titolo del Catalogo della Personale Crempnese del 2002, edito da SKIRA, capofila europeo –  , ritrovato in un “collage” di testi, scritti da Franco Giuseppe Bolsi tra gli anni Ottanta e i giorni nostri. L’evento, realizzato dalla Associazione Culturale “Fiorita di Stelle” di Rivarolo del Re, è stato Patrocinato dal Comune di Sabbioneta, rappresentato dal Sindaco Aldo Vimcenzi, dal GAL e dalla Pro Loco.

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