Martignana, in via Po come all'autodromo: serve pensare alla sicurezza
Non servono cartelli, tanto l'automobilista furbo non li rispetta mai, potrebbero bastare degli accorgimenti: dossi, magari, posti a breve distanza l'uno dall'altro

MARTIGNANA DI PO – Strada dritta, almeno sino alla cascina che fa angolo con via della Libertà, strada larga: due caratteristiche che fanno della via che taglia perpendicolarmente la sp85, via Po, una delle strade – se si eccettua la famigerata provinciale – più pericolose dell’intera frazione.
La gente corre, perché ha fretta. Perché poi, fondamentalmente, a nessuno frega un ceppo che arrivare trenta secondi dopo non è un dramma. La gente corre tra anziani e biciclette, tra le colonie (almeno tre, di cui una registrata) feline che gravano sulla strada. Non sono solo le persone ad essere in pericolo. In un anno sono almeno quattro i gatti che ci hanno rimesso la vita ed un cane, scappato l’anno scorso al suo compagno a due zampe e morto in prossimità dello stop, investito da qualcuno che poi non si è neppure fermato. E’ andato a riprenderselo il proprietario, l’ha preso in braccio ormai esanime. Pareva dormisse.
I marciapiedi – dove ci sono e soprattutto nel primo tratto – sono stretti. Se poi capita il giorno della raccolta dei rifiuti anche i marciapiedi diventano in alcuni tratti inservibili.
Qualche mese fa è stato un uomo che attraversava la strada a rischiare di essere investito. Stava attraversando con il cane in prossimità dell’intersezione con la provinciale per andare verso via San Serafino. Un’auto giunta dalla statale a gran velocità ha preso la curva senza guardare. L’uomo ha appena fatto in tempo a spostarsi. La fortuna qualche volta aiuta: ma ce sempre il giorno che non lo fa. Adesso, peraltro, è stato riaperto il cantiere in corte Po, che aumenta il numero dei mezzi in circolazione.
La municipale non esiste a Martignana. Nessun controllo se non sporadico, nessuna multa almeno in via Po, niente di niente. C’è una convenzione con il comune di Casalmaggiore per i vigili urbani, ma qualche ora alla settimana è troppo poco, è nulla per un comune in cui camminare per la strada, e su certe strade, è diventato comunque pericoloso.
Non servono cartelli, tanto l’automobilista furbo non li rispetta mai, potrebbero bastare degli accorgimenti: dossi, magari, posti a breve distanza l’uno dall’altro. E un attraversamento protetto. Poche migliaia di euro, ma varrebbe davvero la pena pensarci.
Nazzareno Condina
