Marciapiede corto, lavori alle strade dei pendolari e treni in ritardo: un tris da "Comiche"
Due episodi riguardano i treni, uno invece la strada: sono partiti i lavori alla strada che dall’argine di Gainago porta a San Polo di Torrile. I lavori dovrebbero durare un mese durante il quale la strada sarà chiusa: non era il caso di aspettare, vista l'emergenza?

Se non ci fosse da piangere e se non fosse che in mezzo vanno a finire poi i pendolari e i lavoratori o studenti, penseremmo a una barzelletta. Tre episodi, uno dopo l’altro, legati alla viabilità del Casalasco-Viadanese e della Bassa Parmense, si sono verificati in questi giorni, confermando il disagio enorme cui i residenti dell’Oglio Po vanno incontro quotidianamente.
Giovedì il treno della linea Milano-Codogno-Cremona-Mantova ha inviato i passeggeri che scendevano a Bozzolo a utilizzare le prime carrozze di testa perché il marciapiede della stazione era troppo corto. Proprio così, da non crederci: peraltro l’allungamento del marciapiede, come ha ricordato il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio, è contenuto nel progetto di riqualificazione che da mesi giace nelle stanze di Rete Ferroviaria Italiana.
Dai treni alla strade e alle auto: non bastasse la chiusura del ponte, in questi giorni sono partiti i lavori alla strada che dall’argine di Gainago porta a San Polo di Torrile, molto utilizzata proprio dopo che il ponte stradale di Casalmaggiore-Colorno è andato ko. I lavori dovrebbero durare un mese, durante il quale la strada sarà chiusa: viene da chiedersi se, considerata l’emergenza nota dovuta al ponte, non fosse il caso di procrastinarli…
Infine un ultimo episodio da comiche che riportiamo, avvenuto a Monza, ma che rende l’idea dei seri problemi legati ai trasporti: si pensi infatti che dalle parti della Brianza alcuni membri della commissione Trasporti della Regione, convocati per discutere del bilancio per infrastrutture e mobilità lombarde, non sono riusciti ad arrivare puntuali all’appuntamento, a causa del blocco delle linee ferroviarie di Trenord. Sì, sembra una barzelletta, ma è la triste realtà…
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