Cronaca

Pendolaria 2018, la BS PR ancora tra le 10 linee peggiori d'Italia. Soldi a disposizione zero.

L'immobilismo italico sulle questioni ferroviarie: "Quasi ovunque, rispetto allo scorso anno, nulla è cambiato per le linee peggiori per i pendolari, che sono oggi il triste emblema della scarsa qualità del servizio che accomuna diverse aree del Paese"

CASALMAGGIORE – Brescia-Parma? Ancora tra le dieci peggiori linee d’Italia secondo Legambiente che stila – con Pendolaria 2018 – la particolare classifica ponendo la linea ferroviaria a gestione Trenord al quinto posto tra le linee messe peggio. La motivazione? “Brescia-Casalmaggiore-Parma: 92 km, percorsi a 46 km/h di media su cui i pendolari riscontrano quotidiani disagi e condizioni non degne di un collegamento tra centri urbani importanti e tra due delle regioni ricche e a maggiore domanda di pendolarismo in Italia. La linea vede meno di 30 treni giornalieri (neppure un treno l’ora durante l’arco della giornata), è palesemente sotto utilizzata e versa da diversi anni in una condizione di abbandono. Il materiale rotabile ha un’età media superiore ai 30 anni e rispetto al 2009 il treno più veloce impiega 20 minuti in più”.
Nella foto le 26 opere necessarie per migliorare il servizio ferroviario in Italia secondo Pendolaria 2018
Il rapporto si apre con un giudizio di massima che testimonia l’immobilismo italico sulle questioni ferroviarie: “Quasi ovunque, rispetto allo scorso anno, nulla è cambiato per le linee peggiori per i pendolari, che sono oggi il triste emblema della scarsa qualità del servizio che accomuna diverse aree del Paese”. Come lo scorso anno, anche quest’anno il territorio Casalasco rientra dunque in pieno in questo documento. Se però a fine 2017 si parlava della Parma-Brescia come di una delle linee messe peggio tra ritardi e disservizi, ecco che in questo rush finale del 2018, il rapporto prende in esame le cosiddette opere incompiute anche se prioritarie: su 26 opere totali compare proprio la Parma-Brescia, soprattutto per l’esigenza cardine che è quella dell’elettrificazione della linea, tuttora mancante. Si è parlato di elettrificare quella tratta ma soltanto fino a Ghedi, dunque molto lontano dalle fermate casalasche di Casalmaggiore, San Giovanni in Croce e Piadena.
Non solo: se restiamo al Nord Italia, l’elettrificazione della Parma-Brescia è l’opera che interessa il secondo bacino d’utenza più esteso di tutti, 500mila persone, secondo soltanto alla mastodontica cifra di 2 milioni e 600mila residenti che potrebbero sfruttare, se funzionasse meglio, il servizio metropolitano che andrebbe migliorato tra Padova, Treviso e Mestre. Pendolaria precisa che i costi per la Parma-Brescia sono di 120 milioni di euro, ma al momento i finanziamenti disponibili stanno a zero. Il rapporto osserva anche i tagli e, di contro, gli aumenti delle tariffe tra il 2010 e il 2018. A fronte di zero tagli, sempre stando a Pendolaria 2018, per la Lombardia e di un -3.7% sull’Emilia Romagna, ecco che il rincaro della tariffe è notevole: +19.1% in Emilia ma soprattutto +30.3% in Lombardia.
Nella foto la tabella di tagli e aumenti divisi per regione dal 2010 al 2018
Tra le priorità, come visto, il rapporto ‘Pendolaria 2018’ pone l’elettrificazione della linea, spiegando anche che al momento, e nonostante le necessità, non vi è neppure un euro disponibile: “Sui 92 km di binari della linea Brescia-Parma, ancora non elettrificati, corrono solamente 12 coppie di treni giornalieri. Sono numerose le lamentele dei pendolari, relative all’insufficienza delle corse ma anche perchè si tratta di una linea che versa da diversi anni in una condizione di abbandono: tra le 25 lombarde è quella che ha avuto gli indici di affidabilità più bassi negli ultimi anni ed il materiale rotabile ha un’età media superiore ai 30 anni. Non solo, rispetto al 2009 il treno più veloce impiega 20 minuti in più, viaggiando a 46 chilometri all’ora”.
“La popolazione interessata è di circa 500mila abitanti – spiega il rapporto – mentre al momento sulla linea viaggiano solamente 3.700 passeggeri al giorno. Lo scorso agosto è stato confermato che dalla Regione Lombardia verra avviato uno studio preliminare per quantificare i costi ed i tempi dell’elettrificazione, per una linea strategica anche per il sostegno all’iniziativa imprenditoriale e del turismo. Si stima comunque che i costi della sola elettrificazione si aggirino tra i 30 ed i 45 milioni di euro. A questo intervento andrà affiancato l’acquisto di nuovi treni a trazione elettrica per un costo di circa 80 milioni di euro, per 10 nuovi convogli a quattro carrozze. Va sottolineata infine l’urgenza del potenziamento di questa linea anche a causa della chiusura del ponte di Casalmaggiore avvenuta il 7 settembre 2017 per effettuare lavori di consolidamento”. In chiosa al paragrafo dedicato alla Parma-Brescia una sintesi lapidaria e amara, che recita: “Bacino d’utenza: 500.000 abitanti. Costi: 30/45 milioni di euro per l’elettrificazione, 80 milioni per nuovi treni. Nessun finanziamento disponibile”.
Nazzareno Condina 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...