Cronaca

San Daniele, Ponte Verdi, raffica di sanzioni ma alla fine c'è chi ancora passa col rosso

Le amministrazioni provinciali, qualche giorno fa, avevano parlato dell'installazione di 'semafori intelligenti'. Dovranno essere - i semafori - quantomeno laureati alla Bocconi per non andare in tilt negli orari di punta

In foto, una 'trasgressione' fotografata da una pendolare qualche giorno fa

SAN DANIELE PO – Qualcosa non funziona, ormai è chiaro da tempo. Resta da capire se non funzioni nella testa di chi non ha ulteriore tempo da perdere e giochi con la sorte, attraversando il ponte Verdi quando il semaforo è già rosso, mettendo a rischio l’incolumità di altri pendolari o magari nei tempi di regolamentazione del senso unico alternato. Perché qualcosa che non va c’è.

Non è solo la percezione di chi impreca ogni mattina, costretto a lunghe attese, ma sono anche i dati della Polizia Provinciale a confermarlo. 1424 sanzioni in 13 giorni, 460 veicoli passati con il semaforo rosso, 964 veicoli sanzionati per eccesso di velocità. Dati numerici che dovrebbero, al di là delle responsabilità oggettive, fa riflettere.

Le amministrazioni provinciali, qualche giorno fa, avevano parlato dell’installazione di ‘semafori intelligenti’. Dovranno essere – i semafori – quantomeno laureati alla Bocconi per non andare in tilt negli orari di punta, quando le code diventano pesanti per una gestione ‘automatizzata’ dei passaggi. E questo comunque non ridurrebbe il rischio che potenziali furbi possano passare ugualmente per non attendere il verde successivo.

Il disagio insomma è difficile da gestire. Un disagio che parte da una situazione complessiva di criticità delle infrastrutture che ‘scavallano’ il fiume. Di tre ponti uno è chiuso (Casalmaggiore) e non riaprirà prima di luglio, secondo la migliore delle previsioni. Peraltro, al momento, neppure i tecnici possono affermare con certezza in che modo riaprirà e comunque sarà sempre monitorato da sensori. Viadana, di conseguenza e San Daniele, già interessato a lavori per cui ‘a mezzo servizio’ si trovano a dover sopportare un eccesso di passaggi non indifferente considerando tutti i mezzi che precedentemente usufruivano del ponte di Casalmaggiore.

La lunghezza sul ponte Verdi del senso unico alternato comunque non aiuta. E non aiuterà neppure nei prossimi mesi anche se sono in corso verifiche per vagliare la possibilità che il tratto a senso alternato possa essere di mano in mano ridotto con il procedere dei lavori. Un bel rebus insomma da settimana enigmistica, di difficile soluzione. A pagare, sempre e comunque i cittadini. Non solo quelli che trasgrediscono e sono sanzionati ma anche tutti gli altri, tutti quelli per i quali lo scavallamento del fiume è diventato un problema enorme da affrontare tutti i santi giorni.

Nazzareno Condina

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