Treni, possibile che
le istituzioni ci abbiano
abbandonato?
Caro direttore,
Come si può scegliere il treno?… A volte lo si sceglie per comodità, altre volte per necessità, ma tante altre volte per obbligo. Da quando il ponte sul PO tra Colorno e Casalmaggiore è chiuso, tantissimi pendolari sono costretti a servirsi del treno per raggiungere l’altra sponda del PO. Ormai sono passati quasi due anni e anche se i lavori per la riapertura proseguono regolarmente, la data di giugno pare ancora troppo lontana.
Intanto c’è sempre la solita stonata melodia emessa dagli altoparlanti, ad accompagnare quotidianamente i viaggiatori, che devono passivamente accettare i disagi “offerti” da Trenord, sulla ormai tristemente famosa “Parma – Brescia”. Se qualcuno pensa che il servizio sia migliorato, solo perché non se ne parla, si sbaglia di grosso. Le cose non sono cambiate affatto, anzi. I treni sono sempre gli stessi, piccoli e insufficienti. I vagoni sono come al solito sporchi sia dentro che fuori, e i ritardi continuano ad alternarsi. Questa volta ad essere interessato dal disagio è stato il regionale 20311 partito da Parma con almeno 16 minuti di ritardo. La causa? “Ripercussioni dovute ad un guasto agli impianti di circolazione”. Copione già visto qualche settimana fa. Fino a poco prima i treni erano sembrati miracolosamente in orario, ma poteva davvero filare tutto liscio?… Si era sentito parlare di un guasto al sistema che regola la circolazione dei treni a Ospitaletto, che stava procurando disagi sulla linea “Brescia – Milano”, ma di certo non si pensava che il disagio sarebbe ricaduto anche sulla nostra tratta.
L’ennesimo ritardo ha costretto alcuni viaggiatori a prendere il telefono dalla tasca e ad avvisare chi li stava attendendo. Si dato vita così ad un coro unisono di “mi dispiace”, “farò di nuovo tardi”, “sono ancora alla stazione” etc… A chiamate concluse poi, sono iniziate le solite lamentele, gli sbuffi, le boccate nervose di sigaretta e le solite passeggiate nervose su e giù per le banchine. Passeggiate che ci hanno ricordato la divertente pubblicità di un noto marchio di supermercato, dove si arrivava a scavare persino il pavimento a furia di camminare.
Sebbene si cerchi di sdrammatizzare, la situazione è al limite della decenza. Troviamo necessario un cambio di rotta generale sia di Trenord che di Rfi. La tratta “Parma – Brescia” ha un percorso di soli 92 km. Percorso compiuto dai treni ad una velocità lumaca di una media non superiore i 50 km orari. Il parco treni in servizio sulla linea ha un età media superiore ai 30 anni, e sarebbe davvero ora di sostituirli con i nuovi JAZZ o STADLER. Treni assolutamente accessibili anche per disabili e persone con disabilità motoria in grado anche di sopperire la mancanza di “sale blu” attrezzate per l’assistenza ai disabili. Si è parlato tanto di elettrificazione della linea e del problema del mono binario, ma ad oggi nulla è stato ancora fatto in merito. Si continuano a manifestare problemi dovuti a guasti di impianti che regolano la circolazione dei treni, e questo è senza dubbio imputabile anche ai passaggi a livello. Abbiamo poi fermate/stazioni indecenti, spesso prive di servizi igienici e di riscaldamento o addirittura di biglietterie. Biglietterie automatiche quando presenti, spesso difettose o spente. Il tempo passa ma il disagio no, e persone con biglietto o abbonamento in tasca devono continuare a subire.
Così non è possibile andare avanti. Possibile che le istituzioni ci abbiano abbandonato?…