Cronaca

Via Repubblica, Cesare Soldi: "Tra vibrazioni e polveri sottili, di noi non si occupa nessuno!"

Abbiamo vissuto personalmente la sensazione della terra che trema. Cesare Soldi è appena tornato a casa dopo 20 giorni di assenza. Le fughe del selciato davanti a casa sono in parte sollevate, e non lo erano quando è partito

CASALMAGGIORE – Parte della strada non è che una lunga striscia dissestata, con buchi profondi ed il bitume che si stacca “E per fortuna – ci raccontano i fratelli Bernini che gestiscono il Centro Gomme – che quest’anno non ci sono state piogge e subito dopo gelate, altrimenti il catrame si sarebbe sbriciolato”. Invero, non serve il ghiaccio – che accelera solamente il processo – per vedere come è ridotta la carreggiata che viene verso Casalmaggiore.

La strada è l’Asolana, nel tratto che prende il nome di via Repubblica. Più precisamente i 250 metri che vanno dall’intersezione con la provinciale per Gussola in direzione Casalmaggiore. Buchi e dissesti che poi riprendono più avanti sino alle disastrate rotonde.

La responsabilità della strada è della Provincia di Cremona. Ciò non toglie che un’amministrazione possa far pressione affinché i problemi vengano affrontati – e non con i classici rattoppi – e risolti. I residenti e chi vi lavora (o entrambe le cose come i fratelli Bernini) vivono tutti i giorni il disagio del passaggio dei mezzi pesanti. Le vibrazioni sopra quelle buche o – quel che è peggio – sui rattoppi fatti al risparmio che diventano microdossi al passaggio dei TIR. “A volte la notte quando sono a letto – racconta uno dei fratelli – sento tremare la casa. L’officina ha una piccola crepa. Qualcosa bisogna fare”.

La situazione più paradossale è quella vissuta dai frontalieri della carreggiata direzione Casalmaggiore. Abbiamo vissuto personalmente la sensazione della terra che trema. Cesare Soldi è appena tornato a casa dopo 20 giorni di assenza. Le fughe del selciato davanti a casa sono in parte sollevate, e non lo erano quando è partito. Effetto anche questo delle vibrazioni. E’ stato lui stesso a chiamarci ormai esasperato. Perché nonostante lettere, nonostante le proteste nessuno ha ancora fatto nulla. L’asfalto continua a sbriciolarsi, i mezzi pesanti continuano a correre, l’aria continua ad essere pesante, le istituzioni continuano a fregarsene bellamente.

Nel maggio scorso lo stesso Cesare Soldi aveva scritto un’accorata lettera al presidente della Provincia di Cremona Davide Viola, al responsabile delle infrastrutture stradali Patrizia Malabarba e al sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni. “La situazione dei cittadini che abitano a ridosso della Sp343 (ex asolana) – scriveva Soldi – è diventata insostenibile. Inquinamento e rumore causato dal passaggio di circa 20 mila veicoli al giorno rendono impossibile il quieto vivere. I circa 3000 automezzi pesanti che sfrecciano 24 ore su 24 sul manto stradale perennemente disastrato provocano continue vibrazioni causando danni alle strutture delle abitazioni”.

Gli automobilisti ed i camionisti hanno ormai imparato che i dissuasori di velocità non sono che scatole vuote il 99% delle volte. Quando passano le bisarche poi le vibrazioni che si propagano sono davvero forti. Ancor di più se non c’è neppure il rispetto dei limiti di velocità come spesso accade soprattutto in orario serale e notturno.

“La velocità incontrollata – prosegue Soldi – il peso trasportato e il numero giornaliero dei mezzi pesanti oltre alle abitazioni danneggiano anche il manto stradale. L’intervento eseguito dalla provincia nel settembre del 2017 è stato vanificato nel giro di 3 mesi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. I successivi rattoppi non hanno fatto altro che amplificare e moltiplicare i rumori e le vibrazioni. Non possiamo aspettare oltre: sono inutili le promesse o le scuse sino ad ora adottate. La bretella, il passaggio dell’Asolana all’ANAS, la mancanza di soldi.

Sospiro con Casalmaggiore sono gli unici paesi, partendo dal ponte sull’Adda sino al ponte sul Po senza una tangenziale o una bretella. A Sospiro molti anni fa si è decisa, per difendere la salute e la sicurezza dei cittadini, l’istallazione dei semafori ‘regolati dalla velocità’ che obbligano gli automobilisti a rispettare i limiti imposti.

A Casalmaggiore cosa è stato fatto negli ultimi 20 anni? Chi controlla la velocità? Chi controlla il peso trasportato dai mezzi pesanti? Chi stabilisce il limite di velocità consentito nel tratto urbano in relazione al peso trasportato e alle condizioni della strada dissestata? Chi è responsabile della segnaletica della ex SP343.

Nel 2014 sono stati istallati alcuni Speed Check con lo scopo di dissuadere gli automobilisti a non superare i limiti di velocità. In quella occasione il sindaco aveva preannunciato uno studio per trovare forme più incisive per la risoluzione definitiva del caso. Purtroppo solo promesse”.

Promesse a cui non è mai stato dato seguito. Cesare Soldi non parla solo di vibrazioni: “Ho letto le giuste proteste di Donzelli relative alla via Albarone e concordo con lui che il problema è che spesso l’interesse privato è prevalente rispetto a quello pubblico. Qui, in un km, abbiamo tre scuole, la Diotti, l’asilo di via Combattenti e la scuola di Vicobellignano di via Molossi. Non ho mai visto nessuno fare un rilevamento sulle polveri sottili. Che poi sono quelle che respirano i nostri figli e i nostri nipoti. Anche loro sono vittime ed è soprattutto per loro che bisogna agire”.

A quella invocazione di aiuto nessuno allora si era preso la briga di rispondere. Soldi era stato anche direttamente dagli amministratori locali che gli avevano segnalato che la responsabilità era della provincia. Cesare non aveva smesso di richiedere un intervento sino a quando, il 27 novembre dell’anno scorso, era stato convocato insieme ad Angelo Pisana, a 2 cantonieri e al Vice Sindaco Vanni Leoni e l’ingegner Rossi per un sopralluogo. Un sopralluogo che aveva rilevato come le condizioni della strada fossero quelle descritte. “Non serve poi molto, basta guardare la strada e stare fermi ad attendere che passi un mezzo pesante. Tutta la gente qui è esasperata. Da allora, dal novembre scorso, non ne ho più saputo nulla e qui non è più venuto nessuno. E la situazione si è pure aggravata. Ogni struttura o quasi, qui, se la si va ad esaminare, subisce gli stessi effetti di casa mia. Nessuno qui fa nulla”.

Le soluzioni, alcune a breve termine, altre a medio termine. “Intanto la prossima amministrazione dovrà mettere tra le priorità la realizzazione dell’ultimo tratto della Gronda perché è inutile continuare a fare rotonde su una strada in cui il traffico è quello che è. Il prossimo sindaco dovrà mettere in primo piano la questione della tangenziale e lo dovrà fare soprattutto pensando ai più piccoli. Le polveri sottili riguardano tutti, e non solo quelli che si affacciano sulla strada”. Le altre questioni più a breve termine potrebbero essere quelle di una riasfaltatura complessiva dei tratti malmessi come quei 200 metri. “E non i rattoppi, che non fanno altro che aggravare i problemi delle vibrazioni”. Infine i controlli che dovrebbero essere più incisivi e continui, da quelli sulle velocità a quelli sui carichi sino a quelli importanti sulla qualità dell’aria.

Sembrano cose semplici ma qui, a pochi passi dalla ex statale, respirando tra tubi di scappamento e ballando, giocoforza, contro la propria volontà sembra un problema irrisolvibile. Lo è stato sino ad ora. Il manto stradale è una buca dietro l’altra, il bitume in una lunga striscia dove passano le ruote più esterne delle auto, è solo un campo di battaglia dopo il bombardamento. Qua è là toppe più recenti e residui sollevati di lavori fatti a bordo strada. Un disastro a cui nessuno ha – e sino ad ora – posto mano.

Nazzareno Condina

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