Genitori Instabili, successo per la prima di "Promessi Sposi" E il Festival ColtivaCorti si fa in quattro
Tornando al festival, rispetto alle prime due edizioni, è stata aggiunta una sezione: oltre a cortometraggi, documentari e sezione scuole (di primo e secondo grado), vi sarà anche il tema libero. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
CASALMAGGIORE – Un nuovo Festival dedicato alla nostra terra e alla nostra agricoltura. E un nuovo cortometraggio, realizzato con la solita perizia dai Genitori Instabili, compagnia di Casalmaggiore che – guidata da Valter Cavalli e Guido Rubini – ha messo in scena mercoledì sera presso l’Open Innovation Campus di fabbricadigitale a Casalmaggiore la prima assoluta de “I Promessi Sposi”.
Partiamo da qui, contravvenendo all’ordine cronologico della serata. Cavalli e Rubini, assieme a Jassi Banwait, che con loro ha collaborato in questa produzione, immaginano di ambientare il romanzo storico di Alessandro Manzoni ai giorni nostri. E allora, dato che l’etnia indiana Singh è tra le più presenti nel nostro territorio e dato che sono molti i Singh che lavorano nel campo dell’agricoltura o dell’allevamento, ecco che l’immaginazione porta a identificare nella novella Lucia Mondella una ragazza italiana, al secolo Claudia Marasi, e nel novello Renzo Tramaglino, che nel film si chiama Rejad ed è interpretato da Harmand Singh, un ragazzo indiano. Il tema dell’immigrazione e soprattutto dell’integrazione è del resto da sempre presente nelle pellicole dei Genitori Instabili. Non mancano i novelli “bravi” manzoniani e tantissime comparse, in particolare nel lieto fine che arriva dopo 15 minuti di proiezione. E prima di una promessa, che riguarda una nuova opera, molto particolare. “E’ quasi pronto il nostro primo “porno strano” e ringraziamo Alessandro Zaffanella che si sta dando da fare” ha annunciato Cavalli.
La serata, con 150 presenze, è però servita anche a presentare la terza edizione del ColtivaCorti Diretti, organizzato da Genitori Instabili e dall’associazione Il Torrazzo di Commessaggio, con la collaborazione da quest’anno di Alveare Cinema casa di produzione romana di Paolo Bianchini, collegato via Skype. “Quello coi Genitori Instabili è stato un amore a prima vista, che sta andando avanti e che continuiamo a coltivare: non a caso li ho voluti in un mio film, Mal’Aria, e continuerò a sostenerli”.
Bianchini, che spesso ha collaborato con la compagnia casalese, ha lanciato il progetto collegato ai corti per aiutare l’Africa con cinque scuole di Roma e una di Palermo già iscritte e ha ricordato come il tema della terra, portato avanti al Festival ColtivaCorti, si leghi anche al tema dell’ambiente, oggi finalmente riscoperto dai giovani sulla spinta del movimento Fridays for Future. Non a caso il progetto citato da Bianchini, porterà a creare un nuovo bosco con i vari alberi che porteranno il nome di bimbi africani.
Tornando al festival, rispetto alle prime due edizioni, è stata aggiunta una sezione: oltre a cortometraggi, documentari e sezione scuole (di primo e secondo grado), vi sarà anche il tema libero. Le quattro serate di proiezione saranno a Commessaggio l’8 giugno per i lavori delle scuole, a Pomponesco in settembre per i corti e le opere a tema libero, a Sabbioneta in ottobre per i documentari, infine il 29-30 novembre a Casalmaggiore in Teatro per il gran finale con premiazioni.
Giovanni Gardani