Cronaca

Piazza Turati e piazza Garibaldi, la rigenerazione urbana partita dal basso: le parole di Giuseppe Boles

Di piazza Turati si è occupato Giuseppe Boles, ora convinto sostenitore di entrambe le esperienze partite dal basso. Lo stesso Giuseppe Boles ha voluto scrivere un discorso che verrà letto oggi, quando verranno inaugurati entrambi i lavori.

Da sinistra Giuseppe Boles, Silvia Tei e Daniela Bellini

CASALMAGGIORE – Questa mattina, per piazza Garibaldi e piazza Turati, sarà il gran giorno. Piazza Garibaldi vedrà la posa – inizialmente per un mese – delle piante (oltre una trentina) volute da Daniela Bellini e da un gruppo di commercianti e sostenuta dalla Pro Loco, con l’approvazione finale della stessa amministrazione comunale del progetto redatto dal Geometra Stefano Busi.

Di piazza Turati invece si è occupato Giuseppe Boles, ora convinto sostenitore di entrambe le esperienze partite dal basso. Lo stesso Giuseppe Boles ha voluto scrivere un discorso che verrà letto oggi, quando verranno inaugurati entrambi i lavori. Questo il testo.

“Il segreto di qualunque sopravvivenza risiede nel sapersi di volta in volta adattare al mutare dei tempi. Quando le cose non vanno come ci si aspetterebbe diventa quindi fondamentale promuovere nuove idee, soluzioni alternative consapevoli del fatto che nessuna decisione presa debba per forza considerarsi permanente. In particolare la non definitività di questo progetto rispecchia la volontà di chi lo ha proposto, ben lontano dal voler imporre al paese se non un’offerta a tempo determinato.

In passato la gente usciva di più ma quei tempi erano profondamente diversi. Il solo fatto che non esistessero condizionatori creava nel cittadino una vera e propria esigenza fisica di scendere in piazza per respirare un’aria leggermente più fresca. Non esistevano social… bisognava “listonare” per scambiarsi le novità del paese. Non esisteva Sky e via discorrendo. Quindi perché non provare a regalare qualcosa che il web non sia in grado di diffondere.

Questo da noi portato in piazza vuol essere un tentativo di esperimento sensoriale. Funzionerà? Non funzionerà? Lo sapremo a fine mese quando il listone tornerà ad essere “pulito” senza quell’accenno di natura che di fatto speriamo possa dare più che togliere al cuore di Casalmaggiore. Nessuna rivoluzione copernicana, nessun attentato all’integrità del nostro centro storico. Solamente una carezza allo sguardo, l’accenno di una fresca brezza ad incrinare la bollente cappa del sole di luglio. Ogni colonnina avrà la sua pianta, il suo piccolo polmone verde…la sua pennellata di colore.

Uguale scelta anche le grandi colonne del Municipio. Chiunque lo desideri potrà comprare la sua macchia verde (venti sono state già acquistate da privati e associazioni al prezzo di 50 euro l’una). Nella cifra è compreso anche un grande adesivo da apporre sul vaso per eventuali richiami pubblicitari alla propria attività. Tra tutte quelle esposte due piante però saranno “speciali” perché fiorite in ricordo di amiche prematuramente scomparse: Francesca Cerati e Rosangela Schiroli.

Mi piace pensare che saranno proprio queste diverse dalle altre a reggere “metaforicamente” il municipio e con lui il paese tutto durante questo mese di luglio nella speranza che quella bontà umana, quella capacità di non restare indifferenti, doti innate che le nostre amiche avevano, ecco mi piacerebbe pensare che proprio tali doti potranno in qualche modo fluire nell’animo di questo paese risvegliatosi spesso sempre più incattivito e cartina tornasole di una situazione italiana volta al degrado. L’hanno chiamata LEGGE DEL COCCIO DI BOTTIGLIA ovvero la tendenza a peggiorare l’estetica di un ambiente iniziando da un semplice rifiuto abbandonato.

Se c’è qualcosa che non andrebbe mai sottovalutato è proprio il senso di abbandono, vero e proprio ciclo vizioso che se non sconfitto deve quantomeno poter essere arginato. Questa è la ragione per la quale alcuni mesi fa mi sono ripromesso con l’aiuto di un manipolo di donatori di restaurare la fontana di piazza Vecchia, già tanto criticata e poi ridotta ad una manciata di piastre sbeccate se non addirittura strappate via e andate perse. Nessuno ci faceva più caso perché l’abitudine fa sì che i nostri occhi smettano di vedere.

E’ molto triste dirlo ma come un corpo si abitua ad allenamenti sempre più intensi così lo sguardo si difende dalla quotidiana bruttezza resettandola o ponendocela come sotto un velo per nascondercela. In piedi, cercando di leggere la piastra spezzata da oltre un decennio, quella per intenderci che portava la spiegazione dell’opera mi sono accorto che i bambini che vivono nel palazzo di fronte sono nati vedendola così, già rotta. Questo significa che per loro che saranno i genitori di domani il fatto che un monumento si presentasse in stato di abbandono altro non era che la normalità. Semplicemente perché lo hanno sempre visto cosi. Ecco la vera tragedia. Se un bambino lo si abitua a vivere in un contesto sociale dove inciviltà, indifferenza e abbandono sono regole naturali quel bambino o quella bambina non instillerà mai ad alcun figlio il senso civico che è base necessaria del vivere comunitario. Perché tutti possono sentirsi un po’ ribelli soprattutto i giovani ma il rispetto del patrimonio deve essere assoluto.

Una manciata di verde dove prima c’era soltanto marmo e porfido non sarà la medicina per guarire dai mali della vita ma di certo un buon collirio per gli occhi. Un monumento non più sbeccato, ammaccato se non addirittura spaccato non cambierà la vita a nessuno ma mi piace credere che abituerà lo sguardo di qualche bambino all’armonia e non al disordine. Accadrà? Non accadrà? Intanto noi ci proviamo.

Un ringraziamento alla Proloco di Casalmaggiore che ha deciso di supportare l’evento, al geom. Stefano Busi per quanto riguarda l’aspetto progettuale. Al Comune di Casalmaggiore per aver rilasciato i permessi e concesso uno dei pozzetti per poter usufruire dell’acqua necessaria. A “VIVAIO ROSSI” di Canneto per aver concesso la possibilità in caso di mancata vendita anche di semplice noleggio per il periodo pattuito. Ad Oreste Paini per la manodopera, al marmista Bonetti per aver fornito al miglior prezzo il materiale necessario per il restauro della Fontana di Piazza Vecchia come ad ogni singolo donatore da me contattato per raggiungere la cifra pattuita. Giusto ricordarli: Avv. Emilio Azzini, Salsamenteria “Piaça Vecia”, Vanessa betti, A.S. Communication, Listòn Bar, Silvia Tei, Gruppo Amici di Casalmaggiore, Giovanni Gardani, Carlo Gardani, Franco frassanito, Emiliano “ IL CALZOLAIO”, cartoleria PORTOBELLO, Lavanderia di Piazza Vecchia, OERRE Cartotecnica, Luca Visioli, NICK NAME STREET WEAR SHOP, OTTICA BUSI, Paolo Zani, Costantino Rosa, Fabio Roffia e fam., Marco Micolo, Chiara G., Fam. Felicetti, Fam. Buzzi e per ultimo il sottoscritto”.

La presentazione ufficiale avverrà sotto il Municipio oggi alle 18.00.

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