Cultura

A Montecchio Emilia una serata tra mafia e legalità sulle orme di Paolo Borsellino e Rita Atria

Stasera nell'atmosfera del Castello Medioevale una serie di testimonianze promosse dal Movimento Agende Rosse per raccontare alcune delle figure che hanno lottato contro la mafia.

A Montecchio Emilia si torna a parlare di mafia e legalità. Nel Castello Medioevale, sabato 27 luglio alle ore 20.45, la voce sarà ancora più forte che in passato. Grazie alla presenza di Piera Aiello, cognata di Rita Atria e testimone di giustizia italiana e membro della Commissione Antimafia, l’appuntamento diventa occasione per far rivivere idealmente Paolo Borsellino e le protagoniste che decisero di rompere il muro di silenzio a Partanna. E raccontare ancora una volta storie di coraggio e omertà. L’ingresso è libero.

Per il Movimento Agende Rosse – Gruppo Rita Atria di Reggio Emilia e Provincia, organizzatore dell’incontro in collaborazione con il comune di Montecchio Emilia, “è un sogno che si sta realizzando: che Piera ci parli di Rita. Non abbiamo solo dato il suo nome al nostro gruppo. Abbiamo cercato, in questi anni, di conoscere di più di lei, che inizia ad essere una testimone di giustizia ben prima dei suoi 17 anni. Attraverso Rita abbiamo percepito il tormento in una famiglia di mafia, il tormento in una bambina, la violenza, la paura, la morte. Una madre che ti abbandona perché non stai alle regole mafiose. Ma quando poi col martello ne distrugge la lapide, non ne siamo stati più certi. Di sicuro ci ha reso consapevoli che la mafia cambia tutte le carte in tavola”.

Tra i ricordi vivi e la cronaca del passato, l’incontro non mancherà di unire anche i fatti del presente. “In un territorio dove la ‘ndrangheta fa affari, fa ville e ci vive – spiegano gli organizzatori – crediamo che oltre alla rabbia ci si debba unire per combattere insieme questa battaglia”. Per questo saranno presenti all’appuntamento anche i giornalisti Rossella Canadè della Gazzetta di Mantova e Paolo Bonacini inviato al processo Aemilia per la CGIL di Reggio Emilia. La Canadè, autrice del libro “Fuoco criminale”, racconterà la situazione di Mantova e il processo Pesci, mentre Bonacini porterà gli spettatori dentro l’aula bunker del tribunale di Reggio Emilia, raccontando il processo attraverso fatti ed episodi significativi.

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