Gerard Storey guerriero scozzese, la Frama e l'hand Bike. Una storia bella da raccontare

CASALMAGGIORE – Non una parola d’italiano. Lo spirito di chi parte e sa quando – all’incirca – dovrà arrivare ma poco o nulla sa del resto. Perché il resto poi è spesso legato alle variabili che la vita ti pone davanti. Gerard Storey ha presente che deve essere tra qualche giorno a Torino, dove lo attende la moglie. Un percorso faticoso soprattutto se il tuo mezzo per gli spostamenti è l’hand Bike, e l’hand Bike tedesca. Rispetto a quella più in voga nei paesi anglosassoni, molto più pesante ma anche più stabile e solida nelle lunghe percorrenze.
E’ partito ad aprile da Beauly, nel cuore della Scozia. Qualche tappa nella sua terra poi l’approdo con il traghetto in Olanda. Scozzese di Edimburgo, fiero delle sue origini, sembra un guerriero di quelli del film Braveheart o di quelli della serie Vikings, con quella lunga barba bianca ed il fisico asciutto ma scolpito. E forse un guerriero lo è davvero. Amante della bicicletta da sempre, nel 2012 un incidente d’auto gli porta via la funzionalità della gamba destra. Non può più piegarla, inutile pensare di poter tornare sulla due ruote. Deve dire addio alla due ruote, ma la passione è forte. Conosce un amico che utilizza la hand bike, una particolare bicicletta che sfrutta la forza delle braccia per andare avanti. Gerard se ne innamora, e da allora non la abbandona più.
Sembra un guerriero Gerard, e forse lo è davvero nelle fattezze e nella forza che lo spinge. Ma basta parlare con lui un attimo che quello che gli manca è il tono minaccioso e l’indole bellicosa. Ha un bastone che lo aiuta quando si sposta a piedi, e tanta gentilezza che traspare dagli occhi e dal tono sempre pacato con cui ti parla.
Quest’anno Gerard ha deciso di partire. Sul suo profilo facebook la chiama ‘la sfida della mezza età’. Una sfida probante che lo porterà, con arrivo tra settembre ed ottobre, laddove era partito con un viaggio circolare per l’Europa. Al momento sono oltre 6000 i km percorsi, 11 gli stati attraversati. Per ogni luogo ci sono foto e racconti. Piccoli particolari, gente conosciuta, e qualche gesto d’altruismo come quello che lo ha visto protagonista stamattina proprio a Casalmaggiore e che finirà probabilmente, nei prossimi giorni, sul suo ‘diario di bordo’ su polarstep, il portale dei viaggiatori erranti che hanno qualcosa da raccontare.
Stamattina, poco dopo mezzogiorno, all’altezza di via Petofi, Gerard ha dovto fermarsi. Il giunto del carrello traino si era rotto ed era impossibile per lui andare avanti. Ad assistere alla scena una ragazza, residente in loco, che viste le difficoltà dell’uomo si è fermata a chiedere se avesse bisogno. Solo, in un paese sconosciuto, sotto il solleone, senza conoscere una parola d’Italiano ha avuto la fortuna di incontrare una persona che l’inglese lo conosce discretamente bene. Le ha chiesto aiuto e la ragazza si è subito attivata.
Non è stato semplice: al primo colpo subito un bel ‘no, non posso se non me lo portate qui’, come fosse semplice caricare su una macchina una hand bike, il relativo carrello, i bagagli e lo stesso Gerard. Un attimo di sconforto ma poi non si è persa d’animo. Perché qualche angelo sulla terra esiste davvero. La ragazza si è fermata alla Frama, in via Cavour, dove Leonida Maffezzoli e Thomas Storti vedendo l’uomo in difficoltà hanno deciso, nonostante fosse ormai l’orario di chiusura, di aiutarlo. Nel frattempo per lo scozzese si era mosso anche il professor Carlo Stassano, che aveva dato la sua disponibilità a mettere a disposizione il prato della Baslenga per la tenda del viaggiatore e Ilario Udeschini, uomo della Polizia Municipale di Casalmaggiore, che si è subito attivato per una soluzione alternativa, con l’appoggio del comando di via Saffi.
Ma torniamo al primo degli angeli, Leonida Maffezzoli, titolare della Frama. E’ stato lui, con l’ausilio di Thomas Storti, a riparare il perno (i due giunti erano piegati e, probabilmente quando si era spezzato era stato perso un pezzo) e a far si che Gerard potesse ripartire in assoluta tranquillità. Quel pezzo glielo ha rimesso in sesto, senza volere nulla in cambio. Un gesto di assoluta gentilezza ed altruismo che andava raccontato.
Alla fine il ‘guerriero scozzese’ ha voluto scattare qualche selfie ricordo che gli servirà quando dovrà narrare del suo passaggio a Casalmaggiore. Alla ragazza che per prima si era fermata ha lasciato detto “Cercherò di fare anche io quello che hai fatto tu per me”. La gentilezza è spesso contagiosa e può colorare una giornata normale di mille colori ed emozioni.
Gerard Storey è ripartito. Pernotterà a Gazzuolo, da dove poi partirà alla volta di Torino, grazie all’agriturismo Corte Oppietti di Laura che le ha concesso uno spazio ed il posto da mangiare, nonostante il tutto esaurito di domani. Laura oggi era chiusa, ma ascoltando la storia di Gerard si è attivata e lo attenderà sino al suo arrivo. l’handbiker scozzese vrà sicuramente una storia in più da raccontare e sarà una storia gentile, una storia da Casalmaggiore e da Gazzuolo. Una storia di un passaggio in una terra che ha anche cuori impavidi ed altruisti. Proprio come il suo.
Nazzareno Condina