Cronaca

L'ultimo saluto a Maria Cerati. Una vita attraverso un secolo di storia

"Mia mamma ricordava sempre che noi tutti ci siamo salvati perchè il nonno Giuseppe aveva nascosto le biciclette impedendo o di raggiungere da Vicoboneghisio il negozio in piazza sotto le cui macerie saremmo rimasti tutti sepolti"

CASALMAGGIORE – Molto commovente sabato mattina a Casalmaggiore il funerale di Maria Cerati in Bordoni mancata l’altro giorno all’età di 101 anni. Specialmente nella parte finale del rito allorchè alla balaustra dell’altare si sono avvicinati prima una nipote e poi il figlio per esprimere attraverso il microfono, emozioni, ricordi e ringraziamenti verso le persone che non avevano voluto mancare percorrendo in qualche caso anche centinaia di chilometri.

Già l’omelia di don Angelo Bravi, dopo i riferimenti evangelici aveva avuto un tocco di familiarità “L’andavo a trovare almeno una volta al mese e prima di me don Enrico Moreschi, l’abate Marini ed era piacevole ascoltare i racconti della sua lunga esperienza di vita. Essendo nata nel 1917 aveva praticamente vissuto tutte le grandi vicende della storia italiana con la guerra, il fascismo ricordando un sacco di aneddoti. Quando gestiva il negozio di drogheria col marito Franco non potevo uscire dal suo negozio senza aver ricevuto qualcosa per i più bisognosi. E si è lamentata per essere stata rimproverata pubblicamente da don Brioni perchè la vedeva poco a messa. Ma lei doveva correre ad assistere la sua numerosa famiglia”.

La partenza del corteo, accompagnato dal parroco del Duomo don Claudio Rubagotti era avvenuto da vicolo Chiozzi uscendo da un’uscita laterale della abitazione quasi a non voler arrecare disturbo alle bancarelle del mercato settimanale. Poco prima della benedizione finale alla salma ci sono stati i saluti dei famigliari con l’emozionatissima nipote Chiara che ha parlato di quella grande casa dove si ritrovavano tutti i parenti per la fiera di Casalmaggiore con quello straordinario balcone sulla piazza dove andava a rifugiarsi lo zio Franco per fumare di nascosto.

“Nulla più sarà come prima” ha mormorato Chiara con la voce spezzata. Il figlio Rino ha invece citato l’episodio del 25 aprile 1945 quando la loro casa venne distrutta dal bombardamento. “Mia mamma ricordava sempre che noi tutti ci siamo salvati perchè il nonno Giuseppe aveva nascosto le biciclette impedendo o di raggiungere da Vicoboneghisio il negozio in piazza sotto le cui macerie saremmo rimasti tutti sepolti. Adesso che non la vedrete più alzate gli occhi al cielo e la scorgerete seduta su una nuvoletta la in alto. E se non ci sarà la nuvola vuol dire che sarà andata a fare un giro con la sua amata cugina”.

Dopo tutte queste struggenti e emozionanti ricordi il corteo ha accompagnato la salma di Maria Cerati verso il cimitero locale per la sepoltura.

Rosario Pisani

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