Cultura

Pro Loco o comune a capo della cordata? Intanto Sabbioneta si unisce per i tesori della Fondazione

I beni all’asta, dopo che la prima seduta è andata deserta a 41mila euro di base, potrebbero essere acquistati stavolta per una cifra di poco inferiore a 28mila euro.

SABBIONETA – I beni della Fondazione Gonzaga devono rimanere a Sabbioneta. E soprattutto devono restare a beneficio del pubblico. Non tanto per il loro valore artistico, quanto per quello storico legato proprio alla Piccola Atene. Con questo intento, e questa missione, lunedì sera vari enti e associazioni sono stati convocati in sala consiliare del comune di Sabbioneta dal sindaco Marco Pasquali, affiancato da Stefano Spallanzani, presidente della Fondazione Gonzaga. Trentacinque le persone presenti con Massimo Gualerzi, presidente della Pro Loco, che ha subito offerto la vera notizia della serata. “Abbiamo discusso nel Cda e abbiamo deciso di guidare una cordata che possa farsi carico della spesa e dell’acquisto: siamo già arrivati a coprire un 20% iniziale del valore”.

Formare una cordata, dunque, che guidata dalla Pro Loco, raccolga anche privati e altri soggetti, come ad esempio il Lions Nova Civitas rappresentato lunedì sera dal presidente Alberto Zanazzi. I beni all’asta, dopo che la prima seduta è andata deserta a 41mila euro di base, potrebbero essere acquistati stavolta per una cifra di poco inferiore a 28mila euro. E se i pezzi in tutto sono sei, il più importante è un manoscritto originale di Isabella Gonzaga risalente al 1592. Sul sito specializzato Sovemo l’asta partirà il 5 settembre e durerà fino al 19: dodici giorni, dunque, per arrivare a coprire l’intera cifra. Due le possibilità previste: capocordata potrebbe essere la Pro Loco, oppure il comune, che però può rischiare – avendo all’interno della Fondazione alcuni rappresentanti – una sorta di conflitto di interessi. Anche per questo alla serata era presente l’avvocato casalese Paolo Antonini.

E’ stato ricordato il vincolo della Sovrintendenza dei Beni Culturali, che impone che le opere rimangano all’interno del territorio comunale di Sabbioneta: un vincolo però che, secondo molti, è facilmente aggirabile con un ricorso che aprirebbe strade tortuose. E’ infatti difficile, qualora le opere finiscano a un privato, controllare che effettivamente lo stesso le tenga nella propria abitazione di Sabbioneta, anziché spostarle altrove. Le opere oggi sono in deposito al Polo Museale Vespasiano Gonzaga, rappresentato dal parroco don Samuele Riva, mentre tra gli interventi da ricordare vi sono stati quelli di Rosario Indizio, di Gabriella Badalotti, del consigliere Vittoriano Razzini e dell’architetto Guido Boroni Grazioli, che ha suggerito una collocazione laica delle opere.

Da Spallanzani l’invito a non disperdere le forze, unendosi in un’unica cordata per arrivare alla somma prefissata (tutti d’accordo su questo punto), definendo un organismo che possa magari in futuro anche sostenere la Fondazione a migliorare l’attività della Casa di riposo. Il sindaco Pasquali ha aggiornato l’assemblea a lunedì prossimo, quando qualche passo avanti in più – si spera – dovrebbe essere certificato.

G.G.

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