Cronaca

San Martino dall'Argine, sul lodo gas anche l'Appello dà torto al comune: multa superiore a 500mila euro

"Ora le vie da intraprendere possono essere tre: l’ottemperanza alla sentenza, il ricorso per Cassazione o la prosecuzione delle trattative per il componimento della controversia" spiega il sindaco Renoldi.

SAN MARTINO DALL’ARGINE – L’amministrazione comunale di San Martino dall’Argine comunica che la Corte d’Appello di Bologna ha emesso la sentenza sull’impugnazione del lodo arbitrale in merito alla nota controversia delle reti Gas con l’A2A, rigettando l’impugnazione dell’Ente e, pertanto, confermando le statuizioni decise dal Collegio arbitrale nel 2015. I Consiglieri di Appello hanno pertanto confermato come la controversia sia sorta per effetto del riscatto anticipato del servizio pubblico di distribuzione del gas, effettuato con delibera di Consiglio n. 40 del 25 novembre 2006 dal Comune di San Martino dall’Argine, la quale aveva revocato la precedente delibera n. 24/2005, ed aveva disposto per l’effetto la cessazione della concessione del Servizio gas a far data dal 31 dicembre 2005, rispetto alla scadenza naturale fissata al 31 dicembre 2010. È stato confermato altresì, come la proprietà dei beni costituenti l’impianto di distribuzione del gas è stata trasferita gratuitamente al Comune in virtù di una prima convenzione tra le parti del 1967. In definitiva, il Comune di San Martino all’Argine deve pagare, “..a titolo di indennizzo per il riscatto anticipato, in favore di A2A Reti Gas spa, la somma di euro 478.588,05, con maggiorazione di interessi legali dalla data di emissione del lodo, oltre a tasse, IVA ed imposte di legge, se dovute”.

“Ce lo aspettavamo: la Corte d’Appello in recenti casi simili ha confermato le decisioni del lodo arbitrale. Purtroppo abbiamo ereditato questa situazione e ora non possiamo che affrontarla e cercare di gestirla nel miglior modo possibile. Abbiamo già attivato il Procuratore che ha difeso il Comune sin dagli inizi della controversia, l’Avv. Gaspare Bertolino del Foro di Brescia – riferisce il Sindaco Alessio Renoldi – per un incontro chiarificatore sulle motivazioni che hanno portato alla decisione della Corte di Appello nonché per le opportune valutazioni e determinazione sulle prossime decisioni da assumere in merito. Ora le vie da intraprendere possono essere tre: l’ottemperanza alla sentenza, il ricorso per Cassazione o la prosecuzione delle trattative per il componimento della controversia. L’avvocato del Comune (Avv. Bertolino) si dichiara assolutamente convinto delle tesi sostenute a favore dell’Ente e ritiene doveroso proporre ricorso per Cassazione sulla decisione assunta dalla Corte di appello. L‘amministrazione comunale valuterà la posizione che sostiene il proprio Procuratore lasciandosi ogni possibilità aperta in merito alle determinazione successive”.

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