Cronaca

Il bimbo sta nascendo, la mamma scortata sul ponte di Viadana chiuso per la piena. E il caso finisce a Roma

Una vicenda narrata anche dall’aula del Parlamento da parte dell’onorevole Alberto Zolezzi del Movimento 5 Stelle, nel pomeriggio di mercoledì, sottolineando come "il centro-destra tenga aperti Punti Nascite là dove ci sono più elettori da convincere". GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

VIADANA – Il bambino alla fine sta bene. E questo è tutto quello che conta. Ma alle spalle di questa vicenda c’è una storia avventurosa, che rimarca una volta di più l’importanza del Punto Nascite Oglio Po, chiuso dal 31 ottobre 2018 a Casalmaggiore. Una vicenda narrata anche dall’aula del Parlamento da parte dell’onorevole Alberto Zolezzi del Movimento 5 Stelle, nel pomeriggio di mercoledì, sottolineando – per citare le sue parole – come “il centro-destra tenga aperti Punti Nascite e metta treni là dove ci sono più elettori da convincere, considerando i territori di confine come quarto mondo”.

Al di là della polemica politica, giova ricordare l’episodio: il bambino in questione è nato nella notte tra martedì e mercoledì, all’ospedale di Guastalla. Il problema è che, con la piena del Po, raggiungere Guastalla da Viadana, dove i genitori del nascituro vivono, è stata una vera e propria impresa: sia il ponte Viadana-Boretto che il ponte Dosolo-Guastalla erano infatti chiusi al traffico. E’ così è stata indispensabile la “scorta” da parte della Polizia Locale di Viadana e dei Carabinieri della sponda reggiana, oltre che della Protezione Civile, che hanno consentito uno “strappo” alla regola, facendo passare i genitori in auto sul ponte di Viadana-Boretto, che comunque era chiuso in via cautelativa e dunque era in sicurezza.

Solo in questo modo la mamma ha potuto raggiungere l’ospedale di Guastalla e partorire regolarmente: il bambino infatti aveva fretta di nascere e né Mantova né Cremona né Parma potevano essere raggiunti in tempo. Certo, con il Punto Nascite Oglio Po aperto, la soluzione sarebbe stata a dieci minuti da casa, a Vicomoscano. Qualcosa di simile era accaduto a Casalmaggiore alla fine dell’anno 2018: in quel caso una donna partorì addirittura in casa, come accadeva una volta. Una questione umana, che sfocia nella politica: nel suo duro intervento Zolezzi ha parlato di un “assessore al Welfare di Regione Lombardia Gallera troppo impegnato a presenziare alle riunioni di gruppi neofascisti, per aggiornarsi sulle reali esigenze di un territorio”.

Sull’episodio interviene, sempre per i 5 Stelle, il consigliere regionale Andrea Fiasconaro. “La chiusura del punto nascite dell’Ospedale Oglio-Po – spiega Fiasconaro – si riconferma nuovamente una scelta molto discutibile. E’ di questi giorni, la notizia di una partoriente della bassa mantovana, che con i ponti chiusi per la nota emergenza piena del Po, si è ritrovata nell’impossibilità di poter raggiungere l’ospedale più prossimo, ovvero quello di Guastalla della bassa Reggiana. Solo grazie ad un trasferimento d’urgenza autorizzato e con la scorta sul ponte della polizia municipale di Viadana, la mamma ha potuto raggiungere l’ostetricia e poter dare alla luce il suo bambino. Questo episodio dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, di come la chiusura del punto nascite dell’Ospedale Oglio Po per il territorio sia un grosso problema e in situazioni di emergenza come queste crei disagi molto forti. Viene quindi attestato ancora una volta che la scelta di Regione Lombardia sia molto discutibile e contraria al territorio”.

Giovanni Gardani

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