Cronaca

Martignana Po. Golena, segnalazioni inutili: la storia del far west e di una vana attesa

Questa la realtà: il resto (gli appelli a segnalare, lo stato onnipresente, la tutela ambientale, la sicurezza e tante altre belle storie da raccontare ai bambini) sono solo favole che si concludono bene sulla carta. Storielle da raccontare e nulla più

MARTIGNANA DI PO – Non serve segnalare. Tanto poi, anche a seguito delle segnalazioni, non arriva nessuno. Inutile dunque anche chiamare l’emergenza: la golena è territorio di confine, la terra di nessuno in cui ognuno alla fine fa un po’ quel che vuole. Le GEV non esistono più, la Polizia Provinciale ha pochi uomini e quei pochi come ieri a volte neppure arrivano a chiamata. Le altre forze di pubblica sicurezza non intervengono perché la competenza è delle province, ectoplasmi senza più neppure la forza di interporsi.

Quello che è successo ieri a Martignana di Po è indicativo dello situazione. E più ancora della pressoché inutilità di enti preposti a fare cose che non sono più in grado di fare con continuità ormai da tempo. Poco prima delle 12, appena sotto l’argine maestro dalla discesa di San Serafino, un uomo e il suo cane. Sono quasi tutti i giorni in golena. Ben conoscono l’area interdetta ai cacciatori, quella dove è possibile passeggiare e portare il cane a spasso e, più avanti, quella in cui la caccia è consentita. Da evitare soprattutto in questo periodo di piena e post piena in cui l’avanzare delle acque ha ristretto il territorio e ‘raggruppato’ tutta la fauna selvatica.

Poco prima delle 12, appena dopo la cascina Sbernardori si vede solo un fuoristrada scuro e due persone nei pressi. Sono controsole, non si distinguono bene. Uno spara in direzione opposta a quella dell’uomo con il suo cane, raccoglie qualcosa e sale in macchina. L’uomo segnala (ore 12.07) al 113 che ci sono cacciatori in area probabilmente non consentita. ‘Avvertiamo subito la Polizia Provinciale’ spiega la voce dall’altro capo del telefono non prima di aver raccolto tutti i riferimenti di chi fa la segnalazione e della posizione precisa.

Il cane è spaventato. Una fucilata a poco più di 150 metri di distanza non è una piacevole esperienza né per gli uomini e neppure per gli animali. L’uomo decide di inviare un messaggio anche al sindaco segnalando la situazione ed attendere l’arrivo della Polizia Provinciale per spiegare il tutto. La polizia provinciale, dopo 40 minuti, non arriverà. Non la vedrà chi ha fatto la segnalazione né la incrocia in prossimità l’uomo di Gozzi. Impossibile pure che siano andati da un’altra parte a seguito della segnalazione: i riferimenti erano precisi e c’è solo una strada scendendo da Martignana, che porta direttamente a Po: quella della segnalazione. In compenso è il sindaco di Martignana a mandare un suo uomo, poco prima delle 12.30 (poco dopo la segnalazione fattagli) a fare un controllo. L’uomo mandato da Gozzi incrocia un fuoristrada sulla sterrata per Gussola. Ma non può sapere se è quello di poco prima o meno e non è neppure – nel caso – autorizzato a fermarlo.

A 12.47 l’uomo col cane decide di andarsene, come tutti i giorni, verso casa abbandonando la golena. Inutile aspettare oltre la Polizia Provinciale. Anche se arrivasse dopo ormai non serve più. S’odono spari in prossimità ma molto probabilmente sono in aree in cui la caccia è consentita, niente di strano in questo periodo. Resta solo l’amarezza e la constatazione che è pressoché inutile fare segnalazioni nel Far West: i cittadini sono soli, le istituzioni preposte spesso non esistono e se esistono non arrivano quando servono.

Questa la realtà: il resto (gli appelli a segnalare, lo stato onnipresente, la tutela ambientale, la sicurezza e tante altre belle storie da raccontare ai bambini) sono solo favole che si concludono bene sulla carta. Storielle da raccontare e nulla più.

N.C.

 

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