Cronaca

Incidente per Luigi Regni: la sua auto giù dall'argine a Boretto, per lui solo qualche botta

In fondo le macchine si possono sempre cambiare. "Mi hanno dato 10 giorni di prognosi - ci dice sorridendo - ma domattina sono al lavoro. Voglio tranquillizzare tutti, ho qualche botta ma nulla di grave"

GUASTALLA – In genere gli incidenti li rileva, o li rilevano i suoi uomini. Ieri mattina però la sfortuna di incappare in un sinistro è toccata a lui stesso. Lo sfortunato (o fortunato, per come è andata) protagonista dell’incidente è il comandante dei Carabinieri della Compagnia di Guastalla (ed ex comandante della compagnia di Casalmaggiore) Luigi Regni. “Stamattina qualche dolorino c’è – ci racconta – ma nulla di serio”. Ci ride anche sopra perché in fondo sa di essere stato – nella sfortuna – fortunato.

Ieri mattina, poco prima delle 9.30, a bordo della sua auto privata, stava andando verso Guastalla per ritirate qualche calendario dell’Arma per poi venire a Casalmaggiore per farne dono agli amici. Giunto – sull’argine maestro – in prossimità dell’area Lido, in una zona d’ombra, lo aspettava il destino. Una Fiat 500 andata su una lastra di ghiaccio, ha perso il controllo. L’auto ha cominciato a procedere a zig zag tra una corsia e l’altra. D’istinto il comandante dei carabinieri si è spinto verso la banchina, evitando il frontale. L’impatto è stato comunque inevitabile. La 500 è andata a cozzare in prossimità dello sportello lato guidatore dell’auto che procedeva in senso contrario.

L’auto del comandante a quel punto, grazie anche alla manovra d’istinto di Regni, si è voltata con la parte posteriore verso il baratro ed è scivolata giù, senza capovolgersi, dall’argine. Luigi Regni – un po’ acciaccato – è sceso da solo dall’auto.

L’auto è da buttare, ma il comandante non ha perso la sua verve e il suo ottimismo. In fondo le macchine si possono sempre cambiare. “Mi hanno dato 10 giorni di prognosi – ci dice sorridendo – ma domattina sono al lavoro. Voglio tranquillizzare tutti, ho qualche botta ma nulla di grave”.

Nazzareno Condina

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