Cronaca

Scacco alla 'ndrangheta vibonese: arrestato anche l'ex comandante dell'Arma a Viadana

I Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 334 persone emessa dal gip di Catanzaro su richiesta della procura distrettuale.

C’è pure l’ex comandante della stazione Carabinieri di Viadana Giorgio Naselli tra gli arrestati della maxi operazione “Rinascita-Scott”, perfezionata nelle scorse ore. Un blitz che ha permesso di azzerare tutte le organizzazioni di ‘ndrangheta, che operavano nel Vibonese e che facevano capo alla cosca Mancuso di Limbadi. Arrestati politici, avvocati, commercialisti, funzionari infedeli dello Stato e massoni. I Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 334 persone emessa dal gip di Catanzaro su richiesta della procura distrettuale. I carabinieri stanno notificando anche un provvedimento di sequestro beni per un valore di circa 15 milioni di euro.

Naselli, 52 anni, tenente colonnello, è oggi comandante provinciale dell’Arma a Teramo. Secondo la procura di Catanzaro, l’ex comandante del nucleo operativo passava informazioni all’ex senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli, pure lui in arresto. In un episodio avrebbe favorito Rocco Delfino, affiliato alle cosche Piromalli e Mole di Gioia Tauro, storiche alleate della famiglia Mancuso. Come riporta “Il Fatto Quotidiano”, in relazione alla società M.C. Metalli Srl, “la continuità nella gestione è palese” spiega Naselli al telefono con Pittelli.

Citando direttamente da “Il Fatto Quotidiano”: Pittelli vuole sapere come sta procedendo l’iter e il 21 settembre 2018 lo chiama al telefono: “Senti, con un po’ di pazienza secondo te è raddrizzabile?”, domanda l’ex forzista. “Non lo so, dobbiamo vederla insieme…”, risponde il carabiniere che nel 2017 era passato a dirigere il comando della provincia abruzzese. “La cosa importante è che non la decidano immediatamente”, riprende Pittelli. “Vediamo che cosa possiamo fare“, replica Naselli, “io poi ci vado a parlare là vediamo come è l’aria, fammi andare a vedere”. Così facendo, scrivono i magistrati, il carabiniere “procura un indebito profitto patrimoniale derivante dalla possibilità di sottrarsi a nuove misure di prevenzione” e oggi è accusato di rivelazione di segreto d’ufficio e associazione di stampo mafioso.

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