Salute

CNC pronta all'incontro con Gallera: "Deve dare risposte al territorio e non faremo sconti"

"L'idea è quella di invertire la logica - spiega Annamaria Piccinelli - classificando la realtà non per quello che c'è ma in base ai bisogni del territorio. Se non c'è nulla, se mancano servizi bisogna investire. E' la politica che deve ascoltare il territorio"

CASALMAGGIORE – Mamme, comitati, personale, ma anche cittadini. La speranza è quella di vederne tanti domani sera in Auditorium. Il numero fa pur sempre la forza. CNC è determinata a portare avanti una battaglia, quella sulla sanità pubblica e sui diritti fondamentali, che porta avanti da tempo.

“Cosa intendiamo noi per diritto alla salute? Un diritto fondamentale, che merita di essere considerato al di sopra dei numeri, sopra ad ogni altro tipo di ragionamento. E d’ora in poi sarà il territorio a dire alla politica cosa è necessario per la tutela del diritto alla salute”. E’ Fabrizio Vappina, capogruppo di CNC, a parlare. I numeri non interessano e neppure gli autorevoli pareri dei burocrati. Ne sono passati altri da questa disgraziata terra a far promesse poi non mantenute.Tante parole, spesso prive di significato, perché il tempo poi è stato implacabile e il nosocomio Casalasco ha perso molto e guadagnato molto poco in termini di crescita o quantomeno di mantenimento dei servizi.

E’ con Giulio Gallera che deve essere approntato il discorso ed è a Giulio Gallera che verranno poste tutte le questioni. Questa la linea scelta da CNC: “Cosa intendiamo per diritto alla salute – prosegue Vappina – non ce lo faremo dire da aziende, management, burocrati vari. Il diritto alla salute deve essere fruito sul nostro territorio come in tutto il resto della Lombardia. Ascolteremo tutte le ragioni economiche ma diciamo subito che non ci interessano. I cittadini dell’Oglio Po hanno tutto il diritto di avere un pronto soccorso a cinque minuti da dove abitano, un punto nascite raggiungibile in poco tempo, servizi adeguati. Il diritto alla salute è un diritto fondamentale e ce lo stanno limitando. I manager devono fare il loro lavoro con l’economia, non sulla salute dei cittadini”.

“L’idea è quella di invertire la logica – spiega Annamaria Piccinelli – classificando la realtà non per quello che c’è ma in base ai bisogni del territorio. Se non c’è nulla, se mancano servizi bisogna investire investire in base alle necessità, non ai numeri. E’ la politica che deve ascoltare il territorio”.

“Dobbiamo essere in grado di volare alto – aggiunge Pierluigi Pasotto – e ci siamo preparati per porre domande precise all’assessore alla sanità. I cittadini che verranno dovranno avere una certezza sulle risposte: riporteremo al centro del ragionamento proprio il territorio e la sua gente. Perché non ha senso inseguire per anni un interlocutore in regione per portare le istanze di un territorio. Il cittadino dell’Oglio Po paga le tasse che pagano i cittadini di Varese. Non stiamo parlando di nutrie o di gamberi, ma di un punto nascita e noi non ci siamo rassegnati alla chiusura, come non ci rassegnamo alla desertificazione del territorio, e non solo l’ospedale. La nostra battaglia prosegue e proseguirà d’ora in avanti a livelli politici superiori. L’incontro con Gallera deve essere uno spartiacque, e l’assessore deve rispondere. Noi le domande le faremo solo a lui, anche per comprendere qual’è la sua visione della sanità Lombarda, se è possibile investire sul territorio o se la linea è quella di non farlo portando avanti la filosofia concertativa cachemiriana. Chiediamo anche a tutti gli altri che restino sul pezzo, ponendo domande precise. Ci aspettiamo sincerità da Gallera. Che abbia il coraggio di dire realmente come la pensa e come stanno le cose. E ci aspettiamo soprattutto che non passi continuamente la parola ai tecnici”.

“La politica – aggiunge Vappina – deve reindirizzare i ragionamenti sul diritto alla salute. Che esistano centro di eccellenza o specialistici ci fa piacere. Ma c’è una soglia minima di diritto alla salute che non deve essere oltrepassata. Noi siamo al di sotto di quella soglia e la politica deve tornare ad occuparsi di queste queste questioni”.

Risoluta anche Valentina Mozzi: “Abbiamo convocato questo consiglio comunale – spiega – dopo aver raccolto le istanze dei cittadini, del personale e dei comitati che hanno tutto il diritto di dire la loro e che hanno bisogno di risposte chiare”. Una puntualizzazione anche sul documento che verrà presentato all’unanimità all’assessore. “Ci sono state solo lievi modifiche al primo documento che avevamo presentato noi, modifiche tecniche e nate dal confronto con gli altri consiglieri”.

I soldi non sono il reale problema, anche secondo Mario Daina: “Al di là della politica nazionale, non è poi così vero che la sanità lombarda sia a terra. Di certo non possiamo tacere sul fatto che la maggior parte delle risorse pubbliche vada alle realtà private”.

Ci si aspetta che partecipi tanta gente e sarà certamente una lunga maratona da affrontare. Il territorio si aspetta risposte certe. E il gruppo maggioritario di minoranza, CNC, non farà sconti a nessuno.

Nazzareno Condina

 

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