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Oglio Po, CNC, contatti avviati con Speranza e mozione per la riapertura del Punto Nascite

"Abbiamo avviato contatti per avere a Casalmaggiore il Ministro Speranza, e contiamo di riuscire a raggiungere l'obiettivo". La speranza di avere Speranza è dunque più di una speranza

CASALMAGGIORE – Il ‘Gallera day’ a Casalmaggiore ha rappresentato una sorta di ‘punto di rottura’, non fosse altro perché nella sera del Consiglio straordinario voluto da CNC sono state spese, dal’assessore Regionale alla Sanità parole importanti. Affinché non restino tali (per l’appunto solo parole) il gruppo di opposizione chiede di tenere alta la guardia e, anche alla luce di alcune importanti novità nella vicina Emilia Romagna, rilancia anche sul Punto Nascite. Fabrizio Vappina, Annamaria Piccinelli, Pierluigi Pasotto, Valentina Mozzi e Mario Daina confermano in un documento la linea e rilanciano, in una conferenza stampa tenutasi ieri sera alla presenza dello stesso capogruppo Vappina e di Pasotto, la linea che deve essere quella della fermezza.

“Ci siamo presi qualche giorno – ha spiegato il gruppo di opposizione nel documento – per rivedere con attenzione le dichiarazioni e i documenti prodotti dall’assessore Giulio Gallera nel corso del consiglio del 16 gennaio. La rassicurazione più urgente era quella legata al Pronto Soccorso che rimarrà, stando a quanto detto, del tipo h24 ossia con équipe medica dedicata per tutte le 24 ore. Una novità importante riguarda l’ambito casalasco-viadanese ossia l’istituzione che ha come obiettivo di organizzare e coordinare l’attività del territorio tenendo come centro di riferimento il suo presidio per acuti ossia l’ospedale Oglio-Po. Istituito da quattro anni, prima in forma sperimentale e poi stabile, tuttavia è rimasto inattivo e in effetti nel corso dell’ultimo consiglio straordinario sull’ospedale i direttori avevano ammesso di avere difficoltà nell’accordarsi. A questo punto la Regione ha ritenuto di non lasciare più alla volontà dei direttori questa istituzione, ma di formalizzarla con delibera regionale che è prevista per febbraio e alla quale i direttori dovranno attenersi. Rispetto al modello di ambito previsto precedentemente, il modello regionale prevede che il capofila non sia Mantova, ma Cremona in quanto azienda a cui afferisce l’ospedale Oglio-Po. Altra novità importante è che l’ambito verrà considerato unità complessa e quindi il suo direttore inquadrato come primario. Creare davvero un bacino significativo attorno ai presidi è fondamentale e la prova purtroppo l’abbiamo avuta alla fine del 2018: se fosse stato fatto funzionare l’ambito dall’inizio e se il progetto di rilancio del reparto di ostetricia, firmato dall’azienda di Cremona, fosse stato realizzato, ora avremmo ancora il punto nascita. Non abbiamo fatto altro che ribadire queste cose nei quattro consigli straordinari che abbiamo convocato e con altrettanta forza ora invitiamo i sindaci a far sentire la propria voce, sulla questione punto nascite, anche al ministro”.

Le elezioni Regionali nella vicina Emilia Romagna hanno di fatto confermato Stefano Bonaccini alla guida della Regione. Il confermato presidente ha fatto delle promesse precise di riapertura dei punti nascita chiusi, anche alla luce dell’apertura del Ministro della Sanità della revisione della normativa nazionale. “Il governo nazionale è uscito rafforzato dalle elezioni in Emilia Romagna – hanno spiegato ieri sera Pierluigi Pasotto e Fabrizio Vappina – e la disponibilità del ministro e del neo eletto presidente a riaprire i punti nascita chiusi in Emilia deve essere presa da stimolo anche in Lombardia a rivedere la decisione, anche alla luce proprio del rafforzamento e della partenza dell’ambito. Alla luce delle potenzialità dell’ambito, delle 800 nascite e della riapertura del Ponte Po che di fatto ricrea le condizioni anche in termini numerici, di un possibile rilancio del punto nascite all’Oglio Po, presenteremo una mozione in Consiglio Comunale attraverso la quale si chiede che anche per il nostro ospedale venga rivista la decisione regionale. Abbiamo avviato contatti per avere a Casalmaggiore il Ministro Speranza, e contiamo di riuscire a raggiungere l’obiettivo”. La speranza di avere Speranza è dunque più di una speranza.

Il documento accennato all’inizio si chiude con due considerazioni: “Infine due considerazione di politica più generale: durante il consiglio abbiamo mostrato una cartina della Lombardia che ci sembra molto eloquente su come il sud della Lombardia sia privo di presidi di secondo livello e dunque crediamo che non ci si possa limitare a classificare l’esistente, ma a investire per realizzare una uniformità territoriale complessiva. Ancora, nello stessa area, il cremonese, chiuso un punto nascita e una Tin: come si fa a non capire, politicamente, come questo sia uno schiaffo a un territorio? Su questo territorio sono già stati commessi e si continuano a commettere troppi errori: clamoroso il rinnovo del contratto a Trenord. Infine continuiamo a ribadire che la politica sanitaria lombarda è troppo sbilanciata verso il privato a grande, grandissimo, svantaggio nei riguardi del pubblico che qui è più in sofferenza rispetto a altre Regioni come la vicina Emilia. CNC semestralmente controllerà tappe prospettate da Gallera”. Proprio perché alle parole seguano i fatti.

Ma la presa di posizione sulla questione Oglio Po non è solo quella di CNC. A parlare in questi giorni anche il Comitato a Difesa dell’Oglio Po (Borghesi, Piccinelli, Ghezzi, Barili e Flisi): “Bene per il pronto soccorso – spiegano – purché lo si renda operativo di fatto, ossia con i medici necessari per coprire i turni, medici dedicati esclusivamente ad esso h24. Bene per l’ambito e anche qui purché i propositi diventino realtà (ci siamo appuntati i tempi) e a nostro parere con l’inserimento nel nostro bacino anche di Bozzolo come è sempre stato.

Quanto alla delibera regionale di potenziamento emanata alla fine del ’18, sono inconfutabili ritardi e inadempienze e su alcune cose l’assessore ha accennato a un passo indietro per inserire qualche proposta alternativa. Ora noi capiamo che la materia è grande e soggetta a tante variabili, però se mettiamo insieme le rassicurazioni per il punto nascita completamente disattese, un ambito che in quattro anni non si è concretizzato e questi ultimi progetti deliberati che probabilmente dovranno cambiare di segno, non ci sembra improprio ciò che abbiamo sempre sostenuto ossia che c’è anche un filo di approssimazione (tuttora, ad esempio, non sappiamo cosa ne sarà dei del presidio viadanese) .

L’assessore ha dichiarato più di una volta nel corso del consiglio che, rispetto a certe patologie, OglioPo si configura addirittura come di I livello. Anche su questo alcune considerazioni. Innanzitutto tra il dire e il fare non ci deve essere sempre di mezzo il mare: questo livello si mantiene se c’è una reale collaborazione all’interno della stessa azienda tra Cremona e Casalmaggiore, ad esempio per quanto riguarda la rete delle emorragie digestive molto è ancora da fare. E, per rimanere in tema, l’endoscopia, nodo nevralgico della chirurgia digestiva, va assolutamente stabilizzata e dotata di mezzi.

Ancora, da un anno ci è stato promesso il bando per ripristinare il primariato di radiologia, ma nulla e in compenso si dimettono importanti figure del reparto. Da tempo ormai è stato tolto il primariato di anestesia e il reparto è in grande difficoltà.

Ortopedia va benissimo finché il medico di cui tutti ci vantiamo accetterà di continuare a fare quello che fa nonostante non gli sia riconosciuto un primariato.

Altra osservazione, proprio alla luce di quanto detto sui punti di eccellenza vogliamo considerare come una svista dell’assessore aver parlato del presidio come di “ospedale di comunità”. L’ospedale di comunità nulla ha a che vedere con l’ospedale per acuti come deve essere il nostro, ma appunto vogliamo ritenerla una svista.

Adesso è arrivato un nuovo direttore generale in cui riponiamo tutte le nostre speranze, ma dopo tutti gli errori commessi riteniamo che sarebbe utile davvero realizzare quanto detto dall’assessore ossia un tavolo semestrale tra una delegazione di sindaci, i capigruppo e i direttori per una rendicontazione, alla presenza auspicabilmente, aggiungiamo, di un rappresentante della Regione”.

Nazzareno Condina

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