Cronaca

Si è spenta a 60 anni Gabriella Bona, moglie del Maestro Alfonso Ventura

BRUGNOLO DI RIVAROLO DEL RE – Era malata da anni Gabriella Bona, moglie del maestro Alfonso Ventura. Una malattia progressiva, di quelle che non puoi fermare, anche se lo vorresti con tutte le tue forze. Non l’aveva mai lasciata sola quella moglie Alfonso. Nonostante il lavoro, nonostante il karate, nonostante tutto. Affrontavano entrambi, insieme alla figlia Alessandra, la vita con coraggio e determinazione.

In fondo, anche quella, è come un confronto sul tatami. Puoi partire sfavorito, ma te la giochi sino in fondo. Un amore fortissimo il loro, che si percepiva da gesti, e dalle parole del maestro. Si è spenta, a soli 60 anni, Gabriella. Si è spenta, candela giunta al termine di fiamma, lasciando nello sconforto più profondo familiari ed amici.

Alfonso Ventura è anche consigliere – riconfermato – di Croce Rossa e a ricordare quella dedizione ed il lutto stamattina è stato il presidente della realtà cittadina, Rino Berardi: “La Croce Rossa – ha detto questa mattina – si stringe forte ad Alfonso Ventura e alla sua sofferenza per la perdita della moglie. Alfonso è sempre stato la testimonianza, nonostante la malattia della moglie, dell’essere volontario e uomo. Non si è mai sottratto dal seguire in ogni cosa la moglie, sino all’ultimo giorno e non si è mai sottratto dall’aiutare  anche gli altri tramite l’impegno nell’associazione. Domani al funerale i volontari della CRI di Casalmaggiore saranno in chiesa in divisa, a stringersi attorno al consigliere che tanto ha fatto per noi”.

Il funerale di Gabriella Bona si terrà domani, a partire dalle 10, nella chiesa parrocchiale di Brugnolo, dove la salma giungerà proveniente da Oglio Po. Dopo il rito funebre Gabriella verrà tumulata nel cimitero della frazione di Rivarolo del Re. A piangerla, oltre al marito Alfonso e alla figlia Alessandra, il genero Fabrizio, gli amatissimi nipoti Diego e Martina, la sorella Elvina, i cognati Giancarlo, Silvana e Giovanni, gli amici.

Un ringraziamento particolare è andato al dottor Giuseppe Manara, ai medici e al personale del reparto di medicina dell’Oglio Po, alla terapista Cristina, all’infermiere Pierluigi, a Larissa e Angela per le cure e l’assistenza prestata. I familiari chiedono non fiori, ma opere di bene.

N.C.

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