Cronaca

Il virus e altre storie: un caso particolare a Marcaria, le favole di Mario e le mascherine nella scatola di caffè

Detto dei dieci casi nel comprensorio Oglio Po, inteso come territorio, sono invece 27 - di cui 7 in Rianimazione e 20 nei reparti - i ricoverati all’Oglio Po inteso come ospedale, dato che molti arrivano da Cremona o da altri nosocomi vicini.

Nella foto Mario Aroldi e le mascherine nascoste nelle scatole di caffè

A Marcaria si registra un caso particolare di Coronavirus, il decimo nel comprensorio Oglio Po e il secondo in questo comune. Per la precisione il 43enne che era stato a Codogno a una gara di ballo in squadra con altre due persone risultate positive, è a sua volta risultato positivo, dopo che i primi due tamponi avevano dato esito negativo. Uno scrupolo insomma giustificato dall’esito dell’ultimo tampone. Detto dei dieci casi nel comprensorio Oglio Po, inteso come territorio (due a Casalmaggiore, Viadana e Marcaria, uno a Martignana di Po, Gussola, Torre dè Picenardi, Acquanegra sul Chiese), sono invece 27 – di cui 7 in Rianimazione e 20 nei reparti – i ricoverati all’Oglio Po inteso come ospedale, dato che molti arrivano da Cremona o da altri nosocomi vicini.

C’è chi esorcizza il Coronavirus inventando e recitando favole. Un casalese in trasferta in quel di Parma, ossia Mario Aroldi, attore teatrale della compagnia Teatro del Cerchio della città parmense, che divide l’idea con Mario Mascitelli. Le favole vengono proposte su Youtube alla pagina della compagnia teatrale in questione sotto la rassegna “Una favola al giorno toglie il Virus di torno”: un modo per superare la paura e andare oltre, dedicato sia ai più piccoli sia ai più grandi. Due minuti e mezzo, nel caso della favola “Clementine”, anche di spensieratezza, per tutti. Ma ci sono pure favole più lunghe, come gli undici minuti e mezzo de “Il pesciolino Lino” presentata proprio martedì mattina. Favole che sono allegorie ben precise e chiare, in cui il cattivo è spesso il virus e il buono regolarmente lo sconfigge.

A proposito di curiosità e di voglia di sorridere pure in giorni difficili c’è chi ha postato su Facebook una fotografia delle mascherine giunte in questi giorni ad un privato di Casalmaggiore mediante corriere, mostrando come le stesse siano state spedite dentro una scatola di caffè. Gesto particolare, ma che secondo il destinatario ha una motivazione plausibile: di questi tempi le mascherine vanno a ruba, meglio non rischiare che il solerte corriere cada in tentazione…

G.G.

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